Tra i settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus c’è di sicuro quello bancario. Gli istituti di credito italiani si sono trovati in una situazione complessa, già caratterizzata dai
tassi prossimi allo zero delle Banche centrali che ne hanno ridotto la redditività e da un
livello elevato di titoli di Stato in portafoglio.
Secondo gli ultimi dati della BCE, a settembre 2020 i portafogli delle banche italiane hanno toccato un nuovo record di 452,026 miliardi di euro in bond governativi dell’Italia. In sintesi, questo indica una maggiore esposizione al rischio Paese. Il Coronavirus ha poi imposto una nuova sfida non prevista: un
incremento delle insolvenze sui prestiti concessi.
I lockdown per arginare il contagio hanno messo diversi lavoratori e imprese in difficoltà e la prospettiva di ulteriori confinamenti non migliora la situazione. Negli scorsi giorni abbiamo infatti assistito a diverse dichiarazioni di esponenti della comunità medica e scientifica come ad esempio Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, che ritiene necessario un lockdown per Napoli e Milano. Sia queste affermazioni che il recente DPCM possono
portare il mercato a fare un re-pricing dei prezzi del sistema bancario italiano.
Intesa Sanpaolo: possibile lockdown lombardo crea preoccupazioni
Secondo un recente report pubblicato da Bank of America, gli istituti bancari sono piuttosto solidi e
non hanno bisogno di aumenti di capitale per far fronte ai danni del Covid-19. Questo grazie alle garanzie sui prestiti offerti dallo Stato. Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo però, non bisogna dimenticare la recente
OPAS su UBI Banca.
La mossa ha rafforzato la presenza del gruppo sul territorio lombardo, il quale potrebbe vedersi costretto a
pagare un pesante prezzo a causa della seconda ondata del virus. L’integrazione arriva quindi in un contesto di mercato estremamente complicato a dispetto della solidità del bilancio e del management di Ca' de Sass. Se il contesto generale non è confortante, il quadro tecnico non preannuncia nulla di buono.
Analisi tecnica azioni Intesa Sanpaolo: prezzi verso 1 euro?
Osservando il grafico mensile delle azioni Intesa Sanpaolo emerge come i corsi abbiano dato il via ad un movimento deciso verso il basso dopo aver effettuato il
pullback della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di luglio 2012 e agosto 2019. Guardando anche l’ampiezza delle ultime due barre correttive rispetto a quelle di rimbalzo è chiara la maggiore forza dei venditori, specie considerando che i corsi rimangono inseriti in una
solida tendenza discendente.
Una mancata tenuta dei minimi segnati lo scorso marzo, a 1,3065 euro, permetterebbe alle quotazioni di
tornare verso la soglia psicologica a 1 euro, corrispondente all’area da cui è partito un forte impulso ascendente nel 2012. Il grafico giornaliero evidenzia una situazione in linea con il quadro mensile, con le quotazioni che hanno accelerato il ribasso dopo il fallito test della linea di tendenza ottenuta collegando i top del 18 febbraio e quelli del 25 agosto 2020 e del livello orizzontale espresso dai massimi del 10 marzo 2020.
Dopo aver violato il supporto a 1,5535 euro, i prezzi sembrano mirare alla trendline disegnata con i minimi del 16 marzo e 21 aprile 2020. La violazione di questo livello di concentrazione di domanda potrebbe
dare il via ad un’altra gamba di ribasso fino alla soglia di 1 euro.