La seconda settimana dell’anno inizia all’insegna di numerosi appuntamenti per Banca Monte dei Paschi di Siena. Oggi il Consiglio di Amministrazione della banca senese terrà una riunione preliminare a quella del prossimo 19 gennaio al fine di decidere quali misure adottare e presentare alla BCE per rafforzare il capitale.
Secondo le indiscrezioni l’istituto dovrebbe aver bisogno di 2-2,5 miliardi di euro di nuovo capitale. Per MPS i prossimi giorni saranno particolarmente intensi in quanto si dovranno capire i dettagli del pacchetto di incentivi del MEF e come sciogliere il nodo dei 10 miliardi di euro dei rischi legali. Su quest’ultimo punto il Ministero dell’Economia e delle Finanze avrebbe in mente tre possibili idee per riuscire a ridurre l’impatto che questi risarcimenti avrebbero sulla banca una volta fusa.
MPS-Unicredit: attendere primavera per parlare di fusione
Nel frattempo si fanno sempre più pressanti le voci di una fusione tra MPS e Unicredit. La banca di Piazza Gae Aulenti è stata di recente premiata in Borsa grazie alle indiscrezioni in merito alla disponibilità della controllata dal Tesoro italiano, Amco, di acquistare fino a 20 miliardi di euro di crediti deteriorati.
L’istituto di credito milanese dovrebbe però risolvere il problema relativo al sostituto di Jean Pierre Mustier prima di poter parlare di una fusione con Banca Monte dei Paschi che tuttavia è ostacolata anche dai soci privati dell’istituto guidato da Mustier. In tal senso, il prossimo 13 gennaio il CdA di Unicredit si riunirà per fare il punto sul processo di selezione del nuovo Amministratore Delegato.
Azioni Banca MPS: analisi tecnica e strategie operative
Dal punto di vista grafico le quotazioni di Banca MPS negli ultimi giorni hanno evidenziato una certa debolezza, con i prezzi che dopo aver tentato di violare la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 5 agosto e 23 novembre 2020 hanno iniziato a rallentare la loro ascesa.
Per gli acquirenti è ora importante riuscire a recuperare la zona di 1,18 euro, espressa dai massimi del 25 marzo 2020 e che se violata potrebbe permettere di raggiungere gli 1,29 euro. Al contrario, un ritorno al di sotto di 1,1 euro darebbe ai venditori l'occasione di effettuare un nuovo test della soglia psicologica a 1 euro.
Operativamente si potrebbero valutare strategie di natura long in caso di recupero di 1,16 euro. Lo stop loss sarebbe in tal caso localizzato a 1,11 euro, mentre l’obiettivo a 1,22 euro.