Il settore delle auto elettriche ha vissuto un primo semestre di passione a Wall Street, in mezzo al calo generalizzato dei titoli azionari di ogni comparto. Le azioni dei produttori di veicoli hanno però sottoperformato. Infatti, mentre l'S&P 500 è sceso del 16,5% e il Dow Jones Industrial Average è caduto dell'11,8%, in media le azioni automobilistiche hanno ceduto il 15%.
Ad aver colpito in maniera particolare questo segmento di mercato hanno contribuito diverse ragioni. Innanzitutto
l'aumento dei tassi d'interesse della Federal Reserve, che ha reso più oneroso finanziarsi sul mercato. Questo è valso in particolare per tutte quelle aziende non ancora in grado di autofinanziarsi e/o che puntano molto sul capitale esterno per sostenere i propri investimenti. È chiaro che qui il riferimento è maggiormente alle start-up e meno alle società mature.
I costi di finanziamento più alti hanno inciso anche da un altro punto di visto, ovvero da quello dell'acquirente. La maggior parte delle auto sono comprate accedendo a un finanziamento; giocoforza tassi più alti per prendere a prestito hanno diminuito la richiesta e quindi anche la domanda di auto. Un'altra ragione deriva dalla crisi degli approvvigionamenti e dall'aumento del costo delle materie prime.
Alcune società sono riuscite in parte a compensare un peso superiore degli input trasferendo il costo ai consumatori finali tramite l'aumento dei prezzi delle auto. Non tutte però hanno avuto la capacità di determinare i prezzi e anche quelli che lo hanno fatto a un certo punto hanno dovuto mettere dei limiti. Ciò ha significato che i margini di profitto sono andati decisamente sotto pressione.
Le compagnie cinesi, o aziende come Tesla che hanno una presenza nel territorio cinese molto forte, hanno dovuto subire anche l'effetto del blocco delle Autorità governative per via del Covid-19. Questo ha creato interruzioni nella catena produttiva e un calo notevole delle consegne durante la primavera.
Auto elettriche: ecco dove investire
Gli analisti comunque vedono delle opportunità, nonostante il contesto sia difficile. Sulla base dei prezzi target da parte degli osservatori di mercato e facendo un confronto con i prezzi attuali, si evince che le 5 migliori puntate potrebbero essere Stellantis, General Motors, NIO, il produttore di ricambi Aptiv e il produttore di parti di veicoli canadese Magna International. In media il guadagno potenziale sarebbe di circa il 66%, stando ai prezzi di chiusura delle azioni a fine giugno.
Ovviamente bisogna sempre tener conto del fatto che i target price degli analisti sono indicativi, ma possono cambiare nel tempo in base alle nuove condizioni di mercato e alla volatilità dei prezzi. I titoli elencati hanno anche rapporti buy-rating superiori alle media, ossia rating Buy rispetto al numero totale di valutazioni sul mercato.
Se si escludono i criteri Buy-ratio, vi sono altri titoli che potrebbero aggiungersi alla lista. Tesla ad esempio ha un potenziale rialzo in base solo agli obiettivi di prezzo degli analisti del 33%, prendendo sempre a riferimento le quotazioni di chiusura semestre, Rivian Automotive del 98%, QuantumScape del 113% e Nikola addirittura del 142%. Riguardo Tesla e Rivian, oltre il 50% degli analisti che copre il titolo è in posizione di acquisto, mentre la percentuale si abbassa al 25% per quanto riguarda QuantumScape e Nikola.