Toyota ha grandi progetti per le auto elettriche. Entro il 2030 la casa automobilistica giapponese conta di vendere 3,5 milioni di veicoli a batteria mettendo a disposizione 30 modelli. Inoltre ha affermato che il marchio di lusso Lexus sarà completamente elettrico entro il 2035, in modo che il totale delle vendite in Europa, Nord America e Cina prima della fine del decennio sarà solo di vetture elettriche riguardo la nuova produzione. A rendere noto il progetto è stato il Presidente Akio Toyoda durante il Battery Day tenutosi oggi, che è lo stesso di quello che negli ultimi mesi hanno organizzato altri colossi come Volkswagen e Stellantis.
Toyota: quanto investirà nel nuovo progetto
Per fare tutto ciò la società investirà 2.000 miliardi di yen, pari a 17,6 miliardi di dollari nelle batterie. Di questo denaro, il 25% verrà impiegato nello sviluppo di nuove tecnologie. Con un piano di questa portata la società mette a tacere molte critiche che sono piovute negli ultimi tempi e che imputavano a Toyota di assumere una posizione troppo attendista nella transizione energetica con riferimento alle auto elettriche.
Questa presa di posizione in realtà contrasta con quanto la più grande azienda dell'automotive a livello mondiale aveva espresso in passato, dove si considerava scettica in merito al passaggio verso i veicoli a batteria. Il Presidente Akio Toyoda infatti disse che se l'elettricità proviene dai combustibili fossili, le auto elettriche non sono necessariamente ecologiche.
Tuttavia, l'obiettivo è stato sempre quello di ridurre per quanto più possibile le emissioni di CO2 e in questo il gruppo si è impegnato affermando che introdurrà 16 modelli di auto green a marchio Toyota e Lexus entro la metà del decennio. Tra questi vi è anche la nuova BZ4X in arrivo nel 2022. Il salto di qualità quindi è evidente, con un obiettivo ambizioso anche e soprattutto in termini di esposizione monetaria, ma che potrà avere un tornaconto importante.
Toyota: chiuse 2 fabbriche per il supply shortage
Tutto questo arriva in un momento delicato per il colosso nipponico, che ha dovuto ridimensionare ancora una volta la produzione per via della carenza degli approvvigionamenti dai Paesi del sud-est asiatico, colpiti dalla diffusione delle infezioni da Covid-19.
Proprio ieri Toyota ha sospeso la linea di produzione nel sito di Tahara, ad Aichi, e nello stabilimento di Miyata, a Fukuoka, fino al 22 dicembre. Questo comporterà una minore vendita per 14mila veicoli, mentre la società ne aveva previsti 9 mila in meno. Alcune indiscrezioni di stampa rilevano che almeno altre 2 fabbriche sarebbero a rischio sul territorio giapponese.
Ciò nonostante, il costruttore con sede nella Prefettura di Aichi prevede di rispettare l'obiettivo di 9 milioni di veicoli prodotte nel 2021. Il titolo ha chiuso le contrattazioni nella Borsa di Tokyo in rialzo del 2,15%, portando al 30% la performance degli ultimi 12 mesi.