Le azioni ADR AstraZeneca hanno ripreso a correre questo mese mettendo su un rialzo del 4,47%, stando ai prezzi di chiusura dell'ultima seduta della Borsa americana. Questo dopo un gennaio in sordina per la compagnia farmaceutica, protagonista durante la prima fase del Covid-19 grazie al suo vaccino a vettore virale. Nel 2022 il titolo è salito del 4,4%, a fronte di un calo dell'S&P 500 di quasi il 10%.
Da quando è scoppiata la pandemia il trend è sempre stato rialzista, pur manifestando qualche battuta d'arresto nei momenti in cui il suo vaccino veniva messo in discussione per gli effetti collaterali di trombosi manifestatisi in alcuni individui. I dati relativi all'ultimo trimestre hanno battuto le previsioni, con gli utili per azione a 1,67 dollari a fronte di attese del mercato di 0,7719 dollari e ricavi per 12,01 miliardi di dollari mentre il consensus se ne aspettava 11 miliardi.
AstraZeneca: vanno comprate le azioni ora?
Bisogna puntare sul titolo AstraZeneca in questo momento? Ci sarebbe almeno 4 ragioni che fanno propendere per l'acquisto. La prima si riferisce ai multipli. Le ADR scambiano a 17,3 volte gli utili attesi nei prossimi 12 mesi, un valore buono rispetto al settore e ottimo in confronto all'S&P 500. Infatti i competitor come Pfizer e Johnson sono più economici con un price/earnings rispettivamente di 7,2 e 15,4, però le azioni Eli Lilly sono negoziate a ben 27,6 volte i guadagni previsti.
Alcuni analisti avrebbero immaginato un multiplo simile a quello di Eli Lilly per la compagnia londinese. Ad ogni modo le azioni AstraZeneca sono meno costose in confronto al principale indice americano, prezzato a 19 volte i profitti stimati.
La seconda ragione riguarda i risultati incoraggianti sulla sperimentazione in tandem con l'azienda giapponese Daiichi Sankyo, di un nuovo farmaco, Enhertu, utilizzato nella terapia per il cancro al seno difficile da curare. Alcuni analisti ritengono che, se dovesse essere approvato, questo farmaco genererebbe miliardi di dollari per l'azienda. La notizia positiva è stata annunciata dalle 2 aziende nella giornata di lunedì 21 febbraio e infatti il titolo AstraZeneca alla riapertura di Wall Street del martedì, dopo il giorno festivo, è salito dell'1,58%.
Un terzo catalizzatore per il titolo potrebbe essere l'acquisizione completata nel luglio dello scorso anno della biotech Alexion per 39 miliardi di dollari. Nonostante la spesa, alla fine quella si è rivelata una mossa azzeccata, dal momento che è stato migliorato notevolmente il cash flow della società con sede a Cambridge. Infine AstraZeneca non ha scadenze di brevetti in corso, a differenza di altri concorrenti che per la perdita del vantaggio competitivo hanno visto deprimersi il prezzo delle loro azioni quotate.