I dati sull'inflazione americana di giugno rilasciati dal Bureau of Labour Statistics questa settimana hanno agghiacciato gli investitori, che non si aspettavano ancora una volta una crescita così sostenuta. L'indice dei prezzi al consumo è salito al 9,1%, ben al di sopra dell'8,8% atteso dal mercato. Da tempo ormai tutti quanti sono in aspettativa del picco d'inflazione, in modo che poi ci si possa preparare per una discesa. Puntualmente questo non avviene e la cosa sta diventando parecchio logorante.
La principale preoccupazione del mercato è che, non solo la
Federal Reserve continuerà a mantenere alto l'inasprimento della sua politica monetaria, ma
anzi accrescerà la sua aggressività. Tradotto in termini pratici significa che, nella prossima riunione ufficiale, l'istituto guidato da
Jerome Powell potrebbe
aumentare i tassi d'interesse addirittura di un punto percentuale e non più dello 0,75%. Se il mercato, come sembra, comincia a scontare questo scenario, fino ad allora è possibile vedere vendite sostenute a Wall Street.
Wall Street: investire sulle azioni farmaceutiche
Quando si verificano circostanze del genere, il pensiero più immediato degli investitori è dove andarsi a rifugiare. Un settore difensivo che potrebbe reggere l'impatto anche con l'arrivo di una recessione è quello farmaceutico. In una situazione di alta inflazione e di crisi economica, magari le persone rinviano le cure non urgenti agli ospedali o rinunciano a effettuare visite di routine come quella oculistica o dell'igiene dentale, ma non rinunceranno a consumare i farmaci di cui hanno bisogno. In altre parole, faranno a meno di molte cose discrezionali, non di certo di quelle necessarie.
Questo implica che, essendo la domanda di farmaci relativamente anelastica, l'arrivo di una recessione potrebbe non essere così grave per il settore farmaceutico e quindi le aziende dovrebbero mantenere buoni i propri margini di profitto.
Un altro fattore che potrebbe giocare a favore dei titoli pharma riguarda i multipli. Il comparto è scambiato a 14,6 volte gli utili attesi per il 2022, a sconto rispetto alle 16,1 volte dell'S&P 500. Con un peggioramento dell'economia, ci sono buone probabilità che questa distanza venga ridotta. L'unico vento contrario che in questo momento vedono gli analisti per il settore farmaceutico riguarda la legislazione sui prezzi dei farmaci che consente la negoziazione di Medicare solo su un piccolo elenco di prodotti.
Azioni farmaceutiche: ecco dove investire
Quali azioni comprare? Secondo Asad Haider, senior healthcare strategist di Goldman Sachs,
i titoli più attraenti sono quelli che presentano una crescita degli utili più promettente, come ad esempio Eli Lilly. Inoltre, a suo giudizio, verranno premiati dagli investitori quelle aziende che sono dentro operazioni di M&A. Tra queste vanno ricordate ad esempio:
Merck che è vicina all'accordo di acquisizione di Seagen per 40 miliardi di dollari; Pfizer che ha annunciato a maggio l'acquisizione di Biohaven per 11,6 miliardi di dollari; e Bristol-Myers Squibb che ha messo le mani su Turning Point Therapeutics in un'operazione da 4,1 miliardi di dollari annunciata a giugno.