La crisi politica italiana e i deludenti dati societari provenienti da JP Morgan e Morgan Stanley hanno spinto in deciso territorio negativo i principali mercati azionari del Vecchio Continente, che hanno chiuso la seduta odierna in deciso territorio negativo. In questo contesto il FTSE Mib è scesco anche sotto i 20.500 punti, aprendo le porte a un test sulla soglia dei 20.000 punti. Tra i titoli che a Milano hanno fatto registrare una delle peggiori performance troviamo Unieuro. Oggi la società ha comunicato i dati riguardante il primo trimestre 2022-2023, andiamo a vederli nello specifico.
Unieuro: ricavi del trimestre salgono oltre i 610 milioni
L'azienda italiana leader nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia ha chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2022-2023 con ricavi che vanno a segnare nuovi record. Solitamente in un trimestre che staticamente è debole, Unieuro vede una crescita a 611,9 milioni di euro in rialzo del 5,2% rispetto allo stesso periodo di dodici mesi prima.
In un contesto storico caratterizzato sia da un conflitto militare che da un'inflazione che si mantiene sui massimi degli ultimi decenni, la società registra un Ebit in pareggio rispetto ai 6,5 milioni dell'anno precedente, mentre il risultato prima delle imposte è in contrazione di 3,5 milioni di euro rispetto ai 3,3 milioni di euro del primo trimestre 2021-2022.
Dopo due anni di forte crescità è innegabile un fisiologico rallentamento, confermato peraltro dalla posizione finanziaria netta che passa dai 134,7 milioni di euro del 28 febbraio 2022 agli attuali 24,7 milioni di euro. Per quanto riguarda l'outlook sulla restante parte dell'anno, la società comunicherà nei prossimi mesi le relative linee guide.
Azioni Unieuro: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sul titolo Unieuro. E' una struttura grafica che si è ulteriormente indebolita quella del titolo Unieuro, con la rottura al ribasso dei forti supporti ed ex minimi di marzo 2022 in area 13,60 euro. Nel breve termine eventuali rimbalzi che non riportassero le quotazioni verso i livelli sopra segnalati, potrebbero essere sfruttati per operazioni ribassisite con target posti sulla soglia dei 12 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero essere rotti al ribasso, aumenterebbero le possibilità di andare a rivedere i minimi di novembre 2020 in area 11 euro.
Al contrario primo segnali di positività si avrebbero con il recupero dei 13,60 euro, oltre i quali potremmo avere allunghi in direzione dei 15 euro. Solo con l'eventuale break di queste resistenze, l'azione potrebbe proseguire il suo recupero in direzione dei prossimi target situati sui 16,40 euro e successivamente nei pressi dei 17,50 euro. Per inviare però un vero e proprio segnale di forza le quotazioni dovrebbero portarsi oltre la soglia dei 19 euro che rappresentano i massimi degli ultimi mesi.
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