A Wall Street ci sono due big tech nell'indice S&P 500 che stanno attraversando un momento particolarmente delicato. Stiamo parlando di Tesla e Apple, tra le più gettonate dagli investitori fino al mese di agosto, ma che ora hanno perso appeal.
Quest'anno
Cupertino ha lasciato sul campo quasi il 20% di capitalizzazione, in linea con le perdite di altri colossi tecnologici come Amazon, Alphabet e Microsoft. Se fino al 17 agosto il titolo era sceso appena dell'1,7%, a fronte di un tonfo del 15% del gigante e-commerce, del 17% della società madre di Google e del 13% del colosso fondato da
Bill Gates. Apple aveva fatto anche molto meglio rispetto al mercato in generale, con l'indice S&P 500 che era scivolato del 10,3%.
Quanto a Tesla, dal 1° gennaio 2022 il produttore di auto elettriche ha perso alla Borsa americana circa il 31%. il titolo è precipitato di oltre 13 punti percentuali fino al 17 agosto, ma da allora e fino al 30 settembre ha tenuto meglio di Apple e del gruppo di big tech citati. L'ultima seduta è stato un naufragio, con un tracollo delle azioni dell'8,61%, quando i listini azionari americani hanno segnato rialzi per ben oltre i due punti percentuali.
Apple e Tesla: ecco perché gli investitori si allontanano dalle azioni
Cos'è cambiato nel frattempo? Per Apple dopo la metà d'agosto è stato un disastro, con un passivo in Borsa del 18%, esattamente in linea con quello degli altri pesi massimi dell'S&P 500. Tutto ruota intorno al suo prodotto di punta, l'iPhone 14, presentato come di consuetudine nel mese di settembre.
Secondo Jefferies, vi erano dati che facevano presupporre che la domanda in Cina non fosse in linea con le attese della società guidata da Tim Cook (
qui un profilo del manager). Successivamente, gli analisti di Bloomberg hanno riferito che Apple stesse invertendo i piani per aumentare la produzione del dispositivo entro la fine dell'anno, che notoriamente rappresenta il periodo di massimo splendore per l'azienda. A questo si è aggiunto il declassamento del titolo in Borsa da "Buy" a "Neutral" da parte di Bank of America. Un mix di cause che ha contribuito ad incrinare la percezione presso gli investitori, che hanno iniziato ad alleggerire le posizioni sulle azioni di Cupertino.
Tesla ha subito uno shock in avvio del mese corrente, quando sono stati diffusi i numeri sulle consegne a settembre. L'azienda ha prodotto 365.923 veicoli, ma ne ha spediti 343.830. A cosa è dovuta questa discrepanza di oltre 22 mila unità? Palo Alto ha riferito che si tratta di problematiche relative alla logistica e al trasporto. Per questo l'azienda sta cercando di localizzare la produzione nelle Regioni ove opera, in modo da limitare i costi di produzione. A ciò si unisce anche il fatto che nel contempo
la rivale cinese BYD ha raggiunto il settimo record consecutivo di consegne mensili, insidiando ancora di più la leadership di Tesla nel settore delle auto pulite (
BYD: record assoluto nelle consegne di settembre, Tesla trema).
L'apertura della stagione degli utili fornirà un quadro più chiaro della situazione delle due compagnie e soprattutto del loro mercato, con particolare riguardo alle prospettive future. Nel frattempo non bisogna trascurare il driver che sta tenendo sotto pressione tutti i titoli tech quotati sul mercato, ovverosia la dinamica crescente dei tassi d'interesse che solitamente è veleno per le società che puntano alla crescita.