Apple questa sera rilascerà i dati del terzo trimestre fiscale che si conclude a giugno. Analisti e investitori però sono consapevoli che questo sarà il trimestre più debole dell'anno, perché poi a partire da settembre arrivano i nuovi modelli di iPhone e quindi i consumatori si trattengono ora negli acquisti. A questo si aggiunge il fatto che le entrate saranno fortemente condizionate da un calo dei consumi derivanti dall'inflazione e dalla paura che una recessione sia vicina.
Fino a questo momento le vendite di Cupertino non hanno dato grandi preoccupazioni, anche e soprattutto perché i clienti fanno parte per lo più di una fascia reddituale medio-alta. Di certo, qualunque segnale negativo in tal senso sarebbe molto preoccupante per tutta l'economia statunitense. Rod Hall di Goldman Sachs osserva che "la domanda di fascia alta potrebbe iniziare a indebolirsi in Europa a causa dell'elevata inflazione e del calo della fiducia dei consumatori".
In questo trimestre si temono molto le indicazioni provenienti dalla Cina, perché Apple ha una forte esposizione nel territorio, non solo relativamente ai mercati in cui vende i proprio prodotti, ma anche come hub nel quale la maggior parte dei suoi dispositivi vengono assemblati. E le città cinesi sono state bloccate questa primavera dalle decisioni da parte delle Autorità di interrompere l'attività produttiva a causa della diffusione del Covid-19.
Trimestrale Apple: le attese degli analisti
Secondo gli analisti, nel terzo trimestre gli utili per azione dovrebbero essere di 1,16 dollari, ossia in calo del 10,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre le vendite ammonterebbero a 82,76 miliardi di dollari, segnando una crescita inferiore al 2% su base annua, nonché l'aumento trimestrale più lento dall'inizio della pandemia. Per quanto riguarda il margine operativo lordo, il consensus stima un livello compreso tra il 42% e il 43%, inferiore in confronto al 43,7% del trimestre precedente.
La società ha riferito che i problemi di approvvigionamento derivanti dalla carenza dei chip influirà sulle entrate per una cifra compresa tra i 4 e gli 8 miliardi di dollari. Diversi analisti però ritengono che alla fine il calo finirà nella fascia bassa. Uno di questi è Sidney Ho, analista di Deutsche Bank, che ha affermato che la società ha gestito la catena di approvvigionamento meglio di quanto non abbia fatto nel precedente trimestre.
Per quanto riguarda l'incidenza della Grande Cina nelle vendite trimestrali di Apple, per gli analisti di Wall Street ci sarà un calo da 14,56 miliardi di dollari di un anno fa a 13,79 miliardi di dollari dell'ultimo trimestre. In realtà, nel mese di giugno è probabile si sia creato un effetto compensazione derivante dalla rimozione dei blocchi imposti a marzo, con le persone maggiormente propense a spendere.
Inoltre, gli osservatori di mercato presteranno attenzione al tema delle assunzioni. Alcune big tech come Alphabet, Microsoft, Meta Platforms e Tesla hanno già annunciato un rallentamento di nuova manodopera o addirittura licenziamenti per contenere i costi. Ancora da Apple non sono arrivate indicazioni in tal senso anche se, secondo alcune indiscrezioni,
la compagnia guidata da Tim Cook sta diminuendo il ritmo di nuovi impieghi nei vari ruoli aziendali.