La settimana appena trascorsa si è chiusa con una ventata di euforia generalizzata in ogni asset class. Se analizziamo nella sua interezza il mercato azionario possiamo vedere come ben 31 indici su 145 siano sui massimi storici e quella rotazione settoriale tanto annunciata e discussa alcune settimane fa oggi è già finita nel dimenticatoio visto che sia indici tecnologici che industriali sono entrambi sui top.
Personalmente avevo espresso pubblicamente la mia opinione contraria a questa fuga dai tecnologici ed in particolare dal Nasdaq durante alcune interviste tra febbraio e marzo, indicando come a mio avviso proprio il principale listino tecnologico USA sia grande catalizzatore globale di attenzioni e liquidità. Questo perché il suo andamento non è legato alle sole aziende americane e la sua composizione è relativa a società che fanno parte della vita di ognuno di noi.
In generale sono due i dati che intendo sottolineare:
- I risultati straordinari delle grandi banche USA, con ricavi e utili di gran lunga sopra le attese trainati da settori che hanno prodotto molto bene nel 2020 come l’investment banking e il trading. L’indice VIX che ha rotto con decisione il supporto a 20 punti ed è sceso per tutta la settimana fino a toccare i 16,88 punti per poi chiudere a 17,12 punti. Questi dati ci fanno capire come oggi la fiducia sui mercati, nonostante i prezzi correnti, sia tornata a livelli pre-pandemici e può pronosticare una continuazione degli afflussi verso l’azionario con l'indice della paura sotto la media a 200 periodi e le politiche monetarie ultra-accomodanti.
- Il comparto obbligazionario USA ha fatto marcia indietro, per il decennale americano i prezzi sonod in crescita e i tassi in inversione più vicini all’1,50% che al 2%. Le materie prime in forte crescita, a cui questa volta si è aggiunto anche l’oro, confermano che a breve inizieremo a veder crescere anche l’inflazione, in un movimento rapido che potrebbe anche superare il muro del 2%. Sentendo diversi imprenditori dell’industria è chiaro come tutti lamentino una crescita troppo rapida dei prezzi degli approvvigionamenti che inevitabilmente prima o poi si tradurrà in aumento dei valori dei prodotti al consumo più significativo di quello a cui solitamente siamo abituati.
Diario di trading: come è andata la scorsa settimana
Entrando del merito della mia operatività posso asserire che la settimana appena concluso sia stata molto positiva, nello specifico sulla base di quello che ho scritto nel precedente articolo. Le operazioni long in scalping sul DAX in asta di apertura sono state profittevoli 4 giorni su 5. Solo mercoledì 14 aprile l’indice ha aperto con direzione short e l’operazione è andata in stop, mentre tutti gli altri giorni il long è stato vincente. A dimostrazione di ciò il principale indice tedesco ha aggiornato il massimo storico a 15.525 punti.
L’operazione mutliday long su EUR/USD si è chiusa in profitto. Relativamente facile da gestire, il cambio è continuato a crescere per tutto il corso della settimana e ha chiuso sui top di settimana a 1,1986 facendomi guadagnare una figura piena dall’entrata a 1,189 di lunedì mattina.
L’operazione long su Bitcoin non ha raggiunto il target che mi ero prefissato a 69.000 dollari ma ha portato comunque ad un profitto in quanto ho venduto con stop in profitto a 64.000 dollari dopo che la criptovaluta ha toccato il massimo di 64.800 dollari nella giornata di mercoledì 14 aprile.
Diario di trading: le strategie operative della settimana
Sulla base delle considerazioni fatte prima per la settimana appena iniziata ho deciso quanto segue:
- Long multiday su EUR/USD da lunedì mattina con target 1,21500 visto anche il trend in ribasso dei rendimenti USA e l’apprezzamento delle materie prime. A differenza della settimana precedente userò un capitale di rischio inferiore in quanto siamo più vicini a quello che considero un livello chiave come 1,20 e quindi ho deciso di ridurre il rischio per questo tipo di operazione.
- Scalping short sul DAX. La forte salita di venerdì sottolinea il trend chiaramente rialzista ma apre a delle veloci cadute di 200-300 punti successive a queste 8 settimane di rialzo ininterrotto. Operazioni complesse, difficili da spiegare a priori, vanno studiate e pianificate ma poi solo il mercato e il grafico possono dare il punto di entrata e sopratutto il punto di uscita ottimale. In generale è un’operatività che sconsiglierei a chiunque in quanto è sempre difficile gestire le posizioni in contro trend.
- Long su Bitcoin. Fotocopio la strategia della settimana scorsa con entrata appena possibile a circa 60.000 dollari (prezzo corrente mentre scrivo) con 1/3 del capitale e seconda entrata con i 2/3 a 55.000 dollari e target a 69.000 dollari. La strategia sarà senza leva, in quanto l’elevata volatilità non sarebbe gestibile.
Questo è quanto ho deciso di fare per la settimana del 19 Aprile tenendo conto il costante monitoraggio delle correlazioni con i maggiori indici, titoli di Stato, tassi di cambio e le principali materie prime.