In una giornata scarna di dati macro e caratterizzata dalle scadenze tecniche, i futures del Vecchio Continente impostati sotto la parità anticipano un inizio di seduta in leggero ribasso sui listini europei. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 22.900 punti, vicino ai primi supporti di breve posti nei pressi dei 21.800-21.850 punti.
Dal punto di vista operativo importante è la tenuta di questi livelli per evitare nuove vendite che avrebbero un primo target sui 22.500 punti. Al contrario, il ritorno oltre i 23.000 punti spingerebbero i prezzi verso i top di questa ottava situati sui 23.150 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo TIM, che torna nuovamente ad essere oggetto di rumors: andiamo a vedere questa volta di cosa si tratta.
Telecom Italia: per FdI la rete deve essere pubblica
Dopo i rumors della scorsa settimana, che vedevano il partito di Fratelli d'Italia pronto a nazionalizzare TIM con un'eventuale OPA da parte di Cassa Depositi e Prestiti e la vendita di alcuni asset con l'obiettivo di dimezzare l'alto debito, nella giornata di ieri Giorgia Meloni, leader di FdI, ha svelato quale potrebbe essere il piano sulla società telefonica nel caso di vittoria del centro-destra nelle prossime elezioni del 25 settembre.
Nel dettaglio, l'idea è quella di scorporare la proprietà della rete che, per un fatto di sicurezza e tutela nazionale, non può essere privatizzata ma deve essere pubblica. Di conseguenza la rete tornerebbe sotto il controllo dello Stato e non verrebbe lasciata in mano ai privati, soprattutto se stranieri. Nello specifico si seguirebbero le orme degli altri Governi europei come quello francese e tedesco, che hanno sempre tenuto nelle loro mani partecipazioni strategiche in Deutsche Telekom e France Telècom.
TIM: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere come ha risposto l'azione dopo queste dichiarazioni. Se i rumors della scorsa ottava che vedevano una TIM nazionalizzata avevano spinto al rialzo il titolo, le notizie delle ultime ore sono tornati ad indebolire le quotazioni, che hanno chiuso la seduta di ieri sotto 0,225 euro. Sarà ora importante la tenuta dei primi sostegni situati nei pressi degli 0,215 euro, per evitare una prosecuzione delle vendite che avrebbero come obiettivo i minimi storici, sulla soglia di 0,2 euro.
Al contrario, per avere un segnale di forza i corsi dovrebbero portarsi oltre i massimi della scorsa settimana, posti nelle vicinanze degli 0,245 euro. Sopra queste aree si dovrebbe avere una ripresa del recupero innescatosi a luglio in diezione delle prime resistenze intorno a 0,265 euro. Nel caso in cui ci fosse una rottura di questi livelli, non solo si avrebbe un miglioramento della struttura grafica di breve periodo, ma si aprirebbero le porte ad ulteriori allunghi in direzione dei massimi di maggio 2022 sulla soglia di 0,3 euro.
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