Dal picco di novembre 2021, le quotazioni delle azioni Amazon si sono dimezzate
lasciando per strada quasi 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Questo ha fatto sorgere dubbi tra gli investitori sulla profittabilità di un business che, per forza di cose, non può confermarsi ai livelli registrati nel corso dei lockdown. Va però tenuto in considerazione che, quando scoppiò
la crisi del 2008, le azioni del gigante e-commerce persero il 56% del loro valore prima di intraprendere un rally del 270% nei 12 mesi successivi.
Se la storia si dovesse ripetere,
il 2023 potrebbe essere proprio l'anno di Amazon. C'è però da valutare il fatto che i titoli tecnologici quest'anno hanno dovuto fronteggiare la politica restrittiva della
Federal Reserve, che con il rialzo dei tassi ha ridotto gli investimenti e creato le premesse per una recessione economica. Se dall'inflazione non dovessero arrivare nuovi segnali positivi, difficilmente la Banca Centrale statunitense diventerà più accomodante.
Amazon: perché comprare le azioni
Ci sono buone ragioni a favore di Amazon. La divisione cloud Amazon Web Services ha evidenziato una riduzione del giro d'affari e gli analisti prevedono nel quarto trimestre una crescita del fatturato del 25%, contro il +40% messo a segno nel pari periodo 2021. Ma va tenuto in conto che la metà del mercato del cloud è appannaggio di AWS, che nel 2023 stima di raggiungere la soglia dei 100 miliardi di fatturato.
Il core business rappresentato dall'e-commerce è forse la prossima grande sfida, perché la concorrenza sta guadagnando posizioni grazie agli aumenti dei prezzi, dei tassi d'interesse ed in vista di una probabile recessione. Il trend dei primi trimestri si è però invertito: nei primi tre mesi le entrate sono diminuite del 3%, nel secondo del 4%, ma nel terzo hanno evidenziato un incremento del 7%. Il quarto trimestre è un'incognita, perché la stagione dello shopping potrebbe risentire del carovita ma potrebbe anche riservare sorprese positive.
Ad ogni modo, gli introiti derivanti dai negozi online sono una parte del core business. L'altra è rappresentata dai servizi di terze parti, derivanti dall'infrastruttura di magazzini e addetti alle consegne, che nel 2023 dovrebbe raggiungere un valore di 123 miliardi di dollari. E poi vi è la pubblicità, che in questo periodo è in fase calante, ma che nel 2023 dovrebbe superare i 44 miliardi di dollari (oltre un terzo della pubblicità di Meta Platforms, che per l'ex Facebook rappresenta il 98% delle entrate).
Questi elementi potrebbero avere un peso determinante sul valore del titolo Amazon: esauriti i fattori che attualmente penalizzano il titolo, con l'emersione dei fondamentali le potenzialità di risalita delle azioni sono alte.