Alphabet si unisce ad altre Big Tech di Wall Street e taglia 12.000 posti di lavoro, riducendo l'organico del 6%. Dopo anni di grande crescita e assunzioni, il più grande motore di ricerca online ha deciso di ridimensionarsi per far fronte alle conseguenze di un'economia mondiale che barcolla e di un'inflazione che ha ridotto la domanda.
Un simile contesto ha portato a un rallentamento delle sue attività di punta, ossia la pubblicità e il cloud computing. "Questi sono momenti importanti per affinare la nostra attenzione, riprogettare la nostra base di costi e indirizzare il nostro talento e le risorse verso le attività prioritarie", ha scritto l'Amministratore delegato Sundar Pichai in un'e-mail inviata oggi ai dipendenti.
Il CEO ha anche detto che Alphabet pagherà ai lavoratori lasciati a casa almeno 16 settimane di licenziamento e 6 mesi di benefici sanitari negli Stati Uniti, mentre altre regioni riceveranno pacchetti basati su leggi e pratiche locali.
Alphabet: ecco perché sono arrivati i licenziamenti
Negli ultimi 6 anni l'azienda ha aumentato la forza lavoro di oltre il 100%, raggiungendo nell'ultimo trimestre un organico di 186.779 unità. Molte delle assunzioni hanno fatto parte della sezione cloud di Google, ma migliaia di dipendenti hanno riguardato la nascente divisione hardware dopo le acquisizioni di HTC e Fitbit. Il problema è che nel terzo trimestre 2022 l'utile ha evidenziato un crollo del 27% annuo 13,9 miliardi di dollari, il che ha portato il management dell'azienda ad annunciare una riduzione del numero di nuovi posti di lavoro.
Nel frattempo è cresciuta la pressione sulla società da parte degli investitori attivisti per frenare le spese. Tra tutti TCI Fund Management, che in una lettera aperta indirizzata al vertice di Alphabet ha osservato come l'organico fosse aumentato del 20% all'anno dal 2017. "L'azienda ha troppi dipendenti e il costo per dipendente è troppo alto", ha detto l'Amministratore delegato di TCI, Chris Hohn.
Google in realtà negli ultimi mesi ha cercato di apportare modifiche alle attività che producevano maggiori costi, ad esempio eliminando lo sviluppo e sciolto il team responsabile della realizzazione del Pixelbook e chiudendo in via permanente il servizio di cloud gaming Stadia. Nonostante questo, il taglio dei posti di lavoro è parso un passaggio obbligato. "Essere vincolati in alcune aree ci permette di scommettere in grande su altre. Esser stati i pionieri nell'ambito dell'intelligenza artificiale ha portato a progressi rivoluzionari in tutte le nostre attività e nell'intero settore", ha scritto Pichai nell'e-mail.
Big Tech: gli altri licenziamenti a Wall Street
All'inizio di questo mese Alphabet aveva annunciato una sforbiciata di oltre 200 posti di lavoro nella sua unità di business sanitario Verily Sciences (
Alphabet si adegua alle altre Big Tech e annuncia licenziamenti). Altri tagli erano arrivati, sempre per circa 200 dipendenti delle divisioni di vendita e marketing, nel 2009.
Il ridimensionamento annunciato da Alphabet arriva dopo che altre grandi colossi di Wall Street hanno fatto lo stesso negli ultimi tempi (
Licenziamenti delle big tech e mercato del lavoro USA). Microsoft pochi giorni fa ha affermato che eliminerà 10.000 posti di lavori entro la fine di marzo, pari al 5% dell'organico, citando il rallentamento globale dell'economia. Mentre all'inizio dell'anno Amazon ha annunciato una stretta che interessa 18.000 lavoratori.
Meta lo scorso anno ha iniziato un round di licenziamenti che ha coinvolto 11.000 dipendenti, corrispondenti al 13% della forza lavoro, a causa del crollo della spesa pubblicitaria e degli alti costi per il
metaverso. Twitter ha dimezzato la sua forza lavoro di 7.500 unità, dopo l'acquisizione di
Elon Musk, e il gigante del software Salesforce ha recentemente comunicato che lascerà a casa il 10% del personale.
Questo mosse in genere hanno avuto un effetto benefico per il titolo in Borsa, con la convinzione degli investitori che tutto ciò serva a migliorare i profitti e a favorire la crescita aziendale. Alphabet guadagna oggi il 3,5% nel pre-market di Wall Street, mentre lo scorso anno le azioni hanno perso il 39% del loro valore.