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Savona propone titoli irrediminili del debito pubblico con rendimento massimo del 2% e spinge alla garanzia statale sulle imprese che esportano;
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Le agenzie di rating risparmiano l'Italia e rinviano al futuro ulteriori bocciature;
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Il 18 maggio verrà effettuata una nuova emissione di BTP Italia con cedole del 3%.
Il popolo che aiuta il popolo. E' questo uno dei principali slogan che nell'epoca del Coronavirus si sente sempre più spesso pronunciare per affrontare a tutti i livelli i disastri causati dalla pandemia da Covid-19. Il messaggio di questa mattina di Paolo Savona verte in tale direzione con riferimento specifico al debito pubblico italiano. Secondo il numero uno della CONSOB per gli italiani è questo il momento propizio per investire i propri risparmi sui nostri titoli di Stato, dimostrando quella solidarietà che è stata manifestata attraverso lo sventolio di bandiere tricolori dai balconi durante il momento più critico del contagio.
Ripartire facendo leva su esportazioni e risparmi
In occasione dell'evento organizzato da Class Editori "Milano Capitali 2020", Paolo Savona ha affrontato il tema delle partecipazioni statali sulla base della possibilità concessa dalla Commissione UE allo Stato di poter intervenire negli aumenti di capitale privati. Secondo il numero uno di CONSOB, il sistema ad economia mista sarebbe sempre ben accetto ma a condizione che questo non comporti un'ingerenza politica nella gestione aziendale. E che vengano rispettate tutte le regole che fanno parte di un'economia di libero mercato. In altri termini, sì a interventi statali ma con Golden Share che richiamano responsabilità a tutti i livelli: pubbliche, private e anche delle Autorità di vigilanza. La presenza statale sarebbe molto importante sul fronte di due fattori che rappresentano i punti di forza dell'Italia, l'export e il risparmio. Lo Stato potrebbe estendere le garanzie pubbliche alle piccole e medie imprese che esportano creando lavoro e sviluppo e che hanno bisogno di denaro liquido per andare avanti. In altri termini, i risparmiatori che investono nel capitale di rischio troverebbero come ala protettiva il Tesoro, che sarebbe pronto a intervenire se le cose andassero male.
Sottolineando che il nostro Paese non andrà mai in default, Savona ha invitato gli italiani ad acquistare titoli di Stato. Il problema vero sarebbe quello dello spread, che è legato più che altro al clima di sfiducia che si viene a creare tra gli investitori esteri. Il sentiment potrebbe peraltro peggiorare con l'adozione di pesanti misure anti crisi che dovrebbero portare inevitabilmente il debito italiano ad avvicinarsi alla pericolosa soglia del 160% sul PIL. Però questo problema potrebbe essere superato benissimo perché l'entità del debito trova capienza in quella del risparmio. Basterebbe che il Tesoro emettesse dei titoli irredimibili di debito pubblico con un rendimento fissato nel limite massimo di target di inflazione stabilito dalla BCE, ossia del 2%. Il tema sollevato da Savona ricalca un pò quello che veniva caldeggiato da Carlo Messina. Il 25 aprile scorso il numero uno di Intesa Sanpaolo parlava di bond sociali per affrontare l'emergenza Coronavirus. L'economista precisa che questo non è un modo per indebitarsi ma per circoscrivere il problema del debito pubblico fronteggiandolo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, ed essendo che il MES può essere importante ma servire solo come tampone.
L'Italia è stata risparmiata dalle agenzie di rating
Il dibattito che è stato acceso da Savona rientra in un clima che continua ad essere rovente per il Paese. I nostri titoli di Stato possono per il momento tirare un sospiro di sollievo dopo il tanto temuto downgrade da parte di Moody's e DBRS non si è materializzato nella giornata di venerdì. Il rating italiano è a un passo dalla spazzatura ma ancora resiste. Moody's ha rinviato ogni decisione a settembre mantenendo il giudizio a Baa3 con outlook stabile, DBRS ha lasciato il rating invariato ma ha cambiato la prospettiva da stabile a negativa. Insomma, poteva andare peggio visto che secondo Fitch il nostro merito creditizio è solo ad un notch del junk bond, dopo il declassamento del 28 aprile a BBB-. Mentre S&P, che era stata la prima a pronunciarsi il 20 aprile, ha mantenuto il giudizio a BBB, due livelli sopra quello di non-investment grade, con outlook negativo.
L'asta del BTP Italia potrà dare delle indicazioni importanti
In questo contesto ci si prepara all'asta dei BTP Italia del 18 maggio per finanziare 80 miliardi di euro dopo i decreti di marzo e maggio. Proprio per attirare l'interesse degli investitori retail il Ministero del Tesoro ha già fatto sapere che riconoscerà un premio fedeltà dell'8 per mille lordo a tutti gli coloro che manteranno in portafoglio il titolo di Stato fino a scadenza. Sul fronte dei rendimenti, in attesa di avere indicazioni ufficiali dal MEF, il responsabile del debito pubblico italiano, Davide Iacovoni ha indicato nell'1% il rendimento reale superiore dei BTP Italia Covid rispetto ai tassi del mercato per BTP di pari durata. Considerando l'inflazione e i prezzi attuali di mercato, è dunque presumibile ipotizzare un rendimento nell'ordine del 2,3%. Certo, molto dipenderà sempre dalla domanda da parte degli investitori privati e istituzionali. E le parole di Savona appaiono un vero e proprio endorsment a favore dei titoli di Stato italiani.