Banca IMI ha portato ieri su MOT e su EuroTLX di Borsa Italiana due nuove obbligazioni in dollari USA. Gli strumenti proposti dalla banca d’affari di Intesa Sanpaolo sono bond a tasso fisso e a cedola crescente e per entrambe le soluzioni è stato previsto un taglio minimo di 2.000 dollari. Con gli ultimi due bond, salgono così a 53 il numero di obbligazioni Banca IMI, suddivise tra 6 differenti valute.
In un clima in cui i rendimenti dei titoli di Stato diventati irrisori a causa del massivo intervento delle principali banche centrali mondiali sui mercati finanziari, le due obbligazioni in dollari potrebbero aiutare l’investitore a diversificare il proprio portafoglio in un’ottica geografica, di orizzonte temporale, di rischio e rendimenti.
Obbligazione tasso fisso: rendimenti del 2% annuo per 3 anni
L’obbligazione a tasso fisso ha codice ISIN XS2141593256, scadenza il 5 giugno 2023 e una cedola annua lorda pari al 2%. In pratica l’investitore che detenesse in portafoglio il bond per tutta la sua durata incasserebbe 40 dollari lordi il primo anno, 40 dollari il secondo e 2.040 al termine del terzo. Considerando la tassazione del 26% prevista su questi strumenti, il rendimento netto annuo per l’investitore sarebbe di 29,6 dollari.
Oltre a quello emittente, il rischio principale di questa obbligazione viene dal tasso di cambio. Il rafforzamento dell’euro verso il dollaro potrebbe impattare negativamente sul rendimento effettivo finale. Tuttavia questo rischio vi sarebbe anche andando ad acquistare un T-Note americano. Rispetto a questa soluzione, l’obbligazione a tasso fisso di Banca IMI offre un rendimento decisamente maggiore di un omologo USA con scadenza a 3 anni.
Sul mercato il rendimento del Treasury USA a 3 anni è dello 0,271%, in deciso arretramento già da dicembre 2019 quando era all’1,69% di yield. E’ dall’aprile del 2019 che peraltro un T-Note a 3 anni non vede il suo rendimento essere superiore al 2%, motivo per cui il tasso fisso proposto per il triennio a venire da Banca IMI appare favorevole all’investitore. Il sostegno delle banche centrali dovrebbe durare ancora a lungo e con esso i rendimenti molto bassi di titoli di Stato e bond.
Obbligazione a cedola crescente: rendimenti dall'1,5% al 3,5% in 6 anni
La seconda obbligazione in dollari USA di Banca IMI prevede invece una cedola crescente. Quotata con codice ISIN XS2141592365, andrà in scadenza il 5 giugno 2026 e nel corso dei 6 anni di vita vedrà crescere la cedola lorda pagata agli investitori dall’1,5% fino al 3,5%. Nello specifico, la struttura degli interessi su cui calcolare la cedola è stata così prevista: 1,5% il primo anno, 1,9% il secondo , 2,3% il terzo, 2,7% il quarto, 3,1% il quindi e 3,5% per il sesto e ultimo anno.
A fronte di 2.000 euro di esborso per acquistare il bond, ipotizzando un acquisto alla pari, l’investitore che detenesse in portafoglio l’obbligazione fino a scadenza nel corso dei prossimi 6 anni incasserebbe: 30 dollari lordi il primo anno, 38 dollari lordi il secondo anno, 46 il terzo, 54 il quarto, 62 il quinto e 2.070 il sesto. Il rendimento lordo sarebbe dunque di 300 dollari.
Se rispetto all’obbligazione a tasso fisso a 3 anni questo secondo bond firmato Banca IMI risulta meno performante nel primo triennio (114 dollari di cedole lorde contro i 120 dollari lordi del tasso fisso), il confronto per l’obbligazione a cedole crescenti risulta più opportuno farlo rispetto a strumenti con una duration analoga. Facendo per esempio un parallelismo con la curva dei tassi dei Treasury USA a 5 anni, ecco che si scopre come attualmente il titolo di Stato americano prezzi un rendimento dello 0,422%.
In questo caso si notano due cose specifiche: il trend dei rendimenti del T-Note a 5 anni è in calo dal 1989, con l’ultima gamba di discesa che è stata avviata già dall’ottobre 2018; il Treasury a 5 anni non ha mai visto il suo rendimento oltrepassare la soglia del 3,5% dall’ottobre 2007.
Queste due evidenze, unitamente alle considerazioni circa l’impatto degli acquisti della FED sui rendimenti dei titoli di Stato americani, rappresentano dunque un elemento a favore dell’obbligazione a tasso crescente firmata da Banca IMI per gli investitori che hanno intenzione di inserire all’interno del loro portafoglio strumenti obbligazionari con una simile duration. Come per il bond a tasso fisso, anche in questo caso va sempre ricordato che l’investitore si espone al rischio cambio, con i rendimenti reali che potrebbero variare negativamente in caso di apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro USA.