Mercoledì 15 febbraio il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato di aver affidato il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni BTP, con scadenza 1° ottobre 2053, precisando che la transazione “sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.
Come spesso accade, l’operazione è stata avviata il giorno seguente: con il supporto di Deutsche Bank, J.P. Morgan, Nomura, Société Générale e UniCredit, il Tesoro, giovedì 16 febbraio, ha avviato il collocamento del nuovo BTP a 30 anni.
BTP 30 anni: risultati del collocamento
Gli ordini per il nuovo BTP a 30 anni, pervenuti da poco meno di 200 investitori, si sono attestati a circa 26,5 miliardi di euro (in un primo momento si era parlato di 28,5 miliardi poichè, in special modo con scadenze così lunghe, a volte gli ordini immessi vengono ritirati). L’importo offerto per il titolo si è attestato a 5 miliardi di euro.
Il titolo ha scadenza 1° ottobre 2053, godimento 23 febbraio 2023 e tasso annuo del 4,5%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 23 febbraio. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,559 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,578%.
Mef, dettagli del collocamento del nuovo BTP
La maggiore quota del collocamento è stata sottoscritta dalle banche (il 40,4%), mentre i fund manager ne hanno sottoscritto il 24%. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato il 28,7% mentre agli hedge fund è stato allocato il 6,5%.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, gli investitori esteri (oltre 20 Paesi) si sono aggiudicati la maggior parte dell’emissione (57,3%), mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 42,7%. Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante del collocamento, circa il 53%, è stata sottoscritta da investitori europei, provenienti in particolare da Regno Unito (17,7%), Germania, Austria e Svizzera (9,6%) e penisola iberica (7,2%).
A gennaio collocato BTP a 20 anni
Il successo del BTP a 30 anni bissa quello registrato, poco più di un mese fa (il 10 gennaio), dall’emissione della prima tranche del nuovo BTP a 20 anni. Il titolo ha scadenza 1° settembre 2043, godimento 1° settembre 2022 e tasso annuo del 4,45%, pagato in due cedole semestrali.
In questo caso, a fronte di richieste per 27 miliardi di euro provenienti da circa 160 investitori, l’importo emesso è stato pari a 7 miliardi. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,606 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,529%.
Il 39% dell’importo sottoscritto è stato aggiudicato alle banche mentre il 24,7 ai fund manager. Significativa la partecipazione degli investitori con un orizzonte d'investimento di lungo periodo che hanno acquistato il 30,5% (il 6,3% è andato a fondi pensione e assicurazioni ed il 24,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative). Agli hedge fund è stato aggiudicato il 5,8% dell’ammontare complessivo.