Nella giornata di ieri UniCredit ha collocato con un bond “Senior Non-Preferred” (obbligazioni che si collocano sopra quelle subordinate e sotto le senior e che sono eleggibili ai fini patrimoniali) per un nominale di 1 miliardo di euro. L’obbligazione, caratterizzata da una scadenza a 6 anni, prevede la possibilità di rimborso anticipato (call) dopo 5 anni.
Riservata agli investitori istituzionali, l’emissione del nuovo titolo è avvenuta a seguito di un processo di book building che ha raccolto richieste per oltre 2,1 miliardi di euro da parte di più di 150 investitori a livello globale.
“L'emissione -si legge nella nota dell’istituto di Piazza Gae Aulenti- è parte del Funding Plan per il 2023 e conferma ancora una volta la capacità di UniCredit di accedere al mercato in diversi formati”. Andiamo a vedere tutte le caratteristiche del nuovo bond UniCredit.
Bond UniCredit: cedola al 4,45%, opzione call al quinto anno
Favorita sia dall’ottimo momento del mercato primario europeo e sia dall’andamento del titolo UCG, cresciuto del 31% nell’ultimo mese, la domanda è stata particolarmente tonica, permettendo di ridurre il livello di rendimento, inizialmente fissato a 185 punti base sopra il tasso mid-swap a 5 anni (la media dei tassi interbancari su questa scadenza), portandolo a 160 punti base.
Di conseguenza, la cedola annuale dell’obbligazione di UniCredit è stata fissata al 4,45%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,842%.
Come detto, a favore dell’emittente è prevista un’opzione “call” al quinto anno “al fine di massimizzare l'efficienza dal punto di vista regolamentare”. Dopo 5 anni, se l'obbligazione non verrà richiamata le cedole per i periodi successivi fino alla scadenza verranno fissate sulla base dell'Euribor a 3 mesi più lo spread iniziale di 160 punti base, pagate trimestralmente.
Con taglio minimo di 150 mila euro, il bond sarà quotato alla borsa del Lussemburgo.
Chi ha acquistato questa obbligazione
L'allocazione finale di questo bond ha visto la prevalenza di fondi (67%), banche e private banks (20%), hedge funds (7%) assicurazioni (3%), istituzioni e banche centrali (3%).
A livello di ripartizione geografica, quasi un terzo dei titoli allocati è stato appannaggio di investitori italiani (27%), il 22% di investitori francesi, il 16% di quelli basati nel Regno Unito ed il 13% in Germania e Austria.
UniCredit Bank AG ha ricoperto il ruolo di Global Coordinator e di Joint Bookrunner assieme a Citi, Deutsche Bank, Mediobanca, Natwest, Santander e Sociètè Gènèrale.