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Nuovi tagli alla produzione di petrolio decisi dall’OPEC
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Inizialmente i tagli dovevano essere dirotti dopo giugno
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Resta l’incognita Libia
Più tagli alla produzione, per più tempo e con più forza. Questa, in estrema sintesi, la decisione dell’OPEC arrivata dopo l’ultima riunione di venerdì scorso.
Nuovi tagli in arrivo
Alla fine dell’incontro, dunque, i delegati dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, hanno deciso di percorrere la via più drastica per combattere la crisi dei prezzi del barile. Una decisione che arriva dopo i primi dati incoraggianti sulla ripresa delle quotazioni del Brent come anche del WTI. Ma il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman ha sottolineato che, sebbene questi primi numeri facciano ben sperare, non è assolutamente certo che si sia finalmente fuori dal tunnel. Per questo motivo sarà necessario l’impegno di tutti e da subito.
Il cambio di strategia
Infatti i tagli alla produzione decisi venerdì entreranno in vigore già da luglio. Ma quest’ultimo meeting OPEC indica anche oltre. Infatti la strategia annunciata è stata adottata all'unanimità. Il che fa pensare che l'organizzazione stia recuperando non solo compattezza interna ma anche credibilità sul piano internazionale. Soprattutto dopo le numerose debacle registrate tra i piccoli produttori Usa con l’ultimo crollo dei prezzi del barile a stelle e strisce. Ma, come spesso accade, il diavolo è nei dettagli.
Il punto debole
Infatti le decisioni dovranno essere riviste di mese in mese. Ed è proprio questa la possibile fragilità: nel momento in cui qualcuno dovesse non aderire più ai nuovi standard od opporsi a quanto deciso, si potrebbero riaffacciare le vecchie tensioni sospese. Mai sopite. Ad ogni modo, guardando a quanto deciso alla fine della scorsa settimana, l’accordo, tradotto in numeri, prevede per luglio, un taglio di 11 milioni di barili al giorno, una quota che va ben oltre i 9,7 milioni di barili di tagli decisi a cominciare da maggio.
Resta l’incognita Libia
Infatti il piano di aprile prevedeva tagli per maggio e giugno che poi sarebbero stati man mano ridotti. Invece, adesso, la nuova direzione vede un ampliamento dello stop. Strategia resa possibile dal fatto che paesi come la Nigeria, prima recalcitranti, hanno a loro volta cambiato idea. Resta l’incognita Libia che, esente dalle limitazioni, si trova all’inizio di un cessate il fuoco. Una possibile tregua nelle ostilità potrebbe anche rappresentare l’occasione per l anazione nordafricana di riavviare la produzione. O parte di essa.