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L'oro continua la sua marcia trionfale raggiungendo un nuovo record di prezzo;
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BofA vede il metallo giallo raggiungere 3000 dollari entro 18 mesi;
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Gli analisti di BofA stimano in futuro una crescita del rame e dell'argento grazie alla ripresa dei consumi
L'oro non si ferma. All'inizio della settimana e del mese di contrattazioni, il metallo giallo raggiunge un nuovo record storico a 1.987 dollari l'oncia. Nel mese di luglio il prezzo spot del lingotto ha realizzato il più grande guadagno mensile dal 2012, ossia dell'11%.
A sospingere la straordinaria cavalcata del Gold una serie di fattori tra cui la debolezza dollaro e la caduta dei rendimenti reali a 10 anni dei Treasury Bond, che hanno notoriamente una relazione inverse con il metallo prezioso. Ma soprattutto, come sottolinea Vivek Dhar, analista presso la Commonwealth Bank of Australia, la domanda di rifugio sicuro riflette la recrudescenza del virus a livello globale con riflessi preoccupanti per la crescita economica e l'escalation delle tensioni tra le superpotenze USA e Cina.
BofA: l'oro arriverà a 3.000 dollari
Gli analisti di Bank of America sono convinti che l'aspetto più significativo che spiega la situazione attuale al COMEX, derivi essenzialmente dalla politica monetaria della FED. Con un'iniezione così imponente di liquidità, attuata in emergenza Covid e per sostenere il Governo, i tassi reali sono vertiginosamente scesi, facendo aumentare la percentuale di attività finanziarie con rendimenti negativi. E visto che l'epidemia negli Stati Uniti verosimilmente accompagnerà i nostri giorni ancora a lungo, un cambiamento in termini di forward guidance è difficile da immaginare a Washington.
Almeno è questo che si aspettano gli investitori che continueranno a comprare il metallo prezioso per eccellenza. Proprio per questa ragione, BofA vede una crescita fino addirittura a 3.000 dollari l'oncia entro 18 mesi. La banca d'affari americana si spinge così molto più in avanti nelle previsioni di prezzo rispetto a quanto fatto dagli analisti di Goldman Sachs, che nei giorni scorsi avevano stimato una fine corsa dell'oro a 2.300 dollari.
BofA: attenzione a rame e argento
Se dall'inizio del 2020 l'oro è cresciuto del 29%, non è stato da meno l'argento. Anzi il Silver è riuscito a fare ancora meglio, mettendo a segno una performance del 37%.
Fin qui tutto in ordine, solitamente i due metalli preziosi viaggiano a braccetto. La cosa che stupisce invece è la simultaneità con l'andamento del prezzo del rame (+6%) che notoriamente segue un altro percorso. Come spiegano gli esperti di BofA, infatti mentre l'oro è uno strumento finanziario anticiclico, che si esalta in situazioni di emergenza, il rame al contrario segue il ciclo economico.
Se ora i due rally percorrono la stessa direzione vuol dire che c'è qualcosa di anomalo che andrebbe chiarito. In verità, precisano gli strategist, tale dinamica è spiegata dal quadro di politica monetaria e fiscale che si è venuto a delineare. Questo rafforzerebbe il fatto che dal 1990 oro e rame più della metà delle volte hanno avuto la stessa tendenza. In Cina ad esempio gli stimoli fiscali hanno favorito una crescita del 20% del rame negli ultimi due mesi. La stessa strada è stata seguita da USA ed Europa, con gli effetti che si vedranno soprattutto nel 2021, quando entrerà ad esempio in funzione il Recovery Fund. In tal caso il mercato del rame andrebbe in deficit e giocoforza il prezzo verrebbe sostenuto dal rimbalzo dei consumi.
BofA mette in luce il fatto che gli investitori si concentreranno molto anche sull'argento. La ragione è determinata dalla tendenza da parte di tutti gli Stati del mondo a rendere più pulito l'ambiente dal punto di vista energetico. Questo stimolerebbe la domanda di argento nei prossimi anni per la messa a punto degli impianti fotovoltaici. Nei prossimi 5 anni quindi BofA prevede una crescita del metallo bianco fino addirittura a 50 dollari l'oncia.