-
Il Coronavirus ha messo ko la domanda di platino e palladio;
-
BofA prevede un rialzo delle quotazioni grazie al rilancio del mercato delle auto;
-
La rarità dei due preziosi potrebbe essere il cavallo di battaglia per un eventuale trend rialzista.
Il lockdown causato dal Covid-19 ha mandato knock-out il settore delle auto e di conseguenza di tutti quelle materie prime come il platino e il palladio che sono utilizzati nella costruzione delle macchine. In particolare riguardo il palladio, c'è voluta una pandemia di proporzioni immani per rallentare la corsa del prezioso che più è cresciuto nell'ultimo decennio. Le quotazioni del palladio sono passate dai 160 dollari del 2008 a un picco di quasi 2.800 dollari il 3 febbraio 2020. Dopo aver toccato un minimo di periodo a 1.355 dollari, oggi la materia prima viaggia intorno ai 1.900 dollari. Il platino, invece, ha subito il procedimento inverso: dal punto di massimo delle quotazioni toccato nel 2011 a 1.918 dollari, la materia prima ha iniziato una costante discesa che la ha portata al minimo di 560 dollari il 2 marzo 2020, in piena crisi pandemica. La ripresa della domanda lo conduce oggi verso gli 800 dollari.
Materie prime: 3 motivi per acquistare platino e palladio
Ma quale futuro riserverà il mercato per i due metalli preziosi? Uno studio di Bank of America lascia pochi dubbi: investire in palladio e platino conviene, con le loro quotazioni destinate a crescere di valore per 3 motivi ben precisi:
-
La domanda di auto crescerà drasticamente nei prossimi anni, grazie alla fine della pandemia e la ripresa delle attività produttive. Anzi, proprio una maggiore distanza sociale nell'immediato porterebbe all'utilizzo più frequente della macchina, il che tenderà a indirizzare la domanda. La prima conferma è dettata dal fatto che la Cina, primo Paese ad essere uscito dal contagio e ad aver ripreso le attività, ha aumentato l'import di platino e palladio del 111% rispetto al 2019 e del 45% in confronto all'inizio dell'anno in corso. Questo dimostrerebbe che il trend in corso non potrebbe che aumentare nel momento in cui gli altri Paesi allenteranno le misure restrittive e i blocchi verranno rimossi;
-
Vi sarà uno squilibrio tra domanda e offerta che spingerà al rialzo i prezzi delle due materie prime: se la domanda è vista in crescita, l'offerta al contrario è stimata in contrazione nei prossimi tempi. La ragione sta anche qui nel lockdown. Il Sudafrica, che è il Paese che controlla con il 78% l'offerta del platino e il 36% di quella del palladio, dovrebbe sfruttare tra maggio e giugno al massimo il 50% della sua capacità di estrazione. Questo è quanto è emerso dall'ultima conference call del Mineral Council of South Africa, che ha tra l'altro lanciato l'allarme sul fatto che la metà dei dipendenti delle miniere sotterranee non potranno essere utilizzati per lo scopo;
-
Decit strutturale legato al tema ambientale e scorte in calo. Il tema del deficit, che finora è stato compensato con le scorte, si lega a un discorso discorso ambientale. Già nel precedente report gli esperti di Bank of America avevano sottolineato come in particolare la domanda di palladio fosse in deficit da un decennio a causa dell'orientamento dell'economia verso il verde, con la sostituzione dei motori a combustione interna con i veicoli elettrici. Questo potrebbe essere un input importante verso l'utilizzo del palladio in tal senso alla luce di maggiori controlli delle emissioni, che si sono inaspriti un pò in tutto il mondo. Persino la Cina ha annunciato che adotterà dei controlli più severi e nuovi regolamenti che entreranno in vigore nei prossimi anni.
Conviene davvero investire in platino e palladio?
In conclusione bisogna ricordare che questi due metalli vengono utilizzati prevalentemente ad uso industriale vista la loro enorme rarità. Basti solo pensare che entrambi sono 30 volte più rari dell'oro. Questo sicuramente potrebbe metterli al riparo da balzi improvvisi dei prezzi, limitandone la volatilità e l'incertezza. E' proprio facendo leva sulla scarsità che sarebbe ragionevole pensare a una domanda sempre in crescita per il futuro, soprattutto in condizioni di normalizzazione delle attività produttive. In particolare per il palladio BofA aveva abbozzato a gennaio una previsione per il futuro di 3.500 dollari, ma ancora la pandemia non era scoppiata. In questo report gli analisti non hanno dato target di prezzo, però se almeno in parte queste previsioni dovessero essere confermate la view per il futuro non potrebbe che essere rialzista.