Cosa è il contango? Per comprenderlo è necessario partire dalla definizione di contratto Future e dalle sue caratteristiche. I Future sono contratti finanziari derivati che vincolano due controparti nello scambio di una determinata quantità di un bene (sottostante), in una data futura, prestabilita all’origine del contratto. Nel mercato delle materie prime, con i contratti Future - così come con altri strumenti derivati - viene di fatto trasferito il rischio di mercato dal produttore agli investitori, i quali assumono posizioni sul mercato e speculando sull’andamento del sottostante.
Ma perché è necessario comprendere il funzionamento dei Future per capire il contango? I contratti Future presentano varie scadenze, solitamente trimestrali (mensili sul petrolio e sul gas naturale). Proprio le differenze di prezzo nelle varie scadenze dei Future determinano il concetto di contango (e backwardation). La rappresentazione grafica delle quotazioni dei contratti futures con scadenze diverse prende il nome di curva forward.
Contango: cosa è e come funziona
Dopo aver gettato le basi sul funzionamento dei contratti Future, ora possiamo parlare di contango. Si parla di contango o forwardation quando i prezzi di una scadenza più vicina nel tempo sono inferiori rispetto alle scadenze più lontane nel tempo. In una situazione di contango gli investitori sono pronti a pagare un prezzo superiore a quello spot o comunque di una scadenza breve per ricevere una determinata merce in futuro.
Questo è anche lo scenario che si verifica maggiormente sui mercati: una curva forward standard, infatti, tende a crescere nel tempo in quanto il prezzo in una scadenza più lontana nel tempo dovrebbe includere costi superiori per lo stoccaggio. Quando la domanda è debole e l’offerta è eccessiva i mercati tendono ad amplificare il contango. Tuttavia, è importante tenere a mente che eventi geopolitici o shock della domanda possono generare situazioni inverse al contango, ossia di backwardation. Vedremo questo aspetto in un articolo dedicato.
Indipendentemente dallo strumento scelto, il contango è un aspetto da considerare attentamente, poichè potrebbe incidere anche in maniera significativa sulla propria profittabilità. Infatti, in presenza di un forte contango, la performance di un’operazione long, ossia di acquisto, potrebbe essere fortemente penalizzata dal contango, che aumenterebbe implicitamente i costi di mantenimento della posizione. L’aumento dei costi è proporzionale alla crescita della curva forward, ciò vuol dire che questi crescono all’aumentare del contango.
Contango su ETF, ETC e CFD
Il contango è riflesso anche negli strumenti derivati come ETF, ETC e i Contract for Differences (CFD), il cui prezzo si basa sull’andamento del Future sottostante. Nel caso in cui si tratti di prodotti senza una scadenza, come capita per ETF e ETC, se vi è la replica fisica del sottostante, lo strumento in questione andrà a coprirsi, cambiando contratto, con il rolling in cui saranno appunto riflessi eventuali contango o backwardation dei prezzi, che vengono trasferiti nel prezzo dell’ETF o dell’ETC.
Anche i contratti in cui vi è copertura sintetica riflettono chiaramente la presenza di contango, così come i CFD, i “contratti per differenza”. Nel caso dei CFD vi è solitamente la scadenza del contratto, in quanto rispecchiano fedelmente quella del Future sottostante. In questo caso è quindi l’investitore a dover effettuare il rolling della posizione ogni tre mesi oppure ogni mese dipendentemente dalle caratteristiche del Future negoziato. Se non vi fosse invece scadenza, nel raro caso dei contratti spot su materie prime, l’intermediario carica per le posizioni portate in overnight un costo di rollover o swap all’investitore che cresce all’aumentare del contango, importo che potrebbe invece essere a credito dell’investitore nel caso di backwardation.
Petrolio e contango: le insidie dietro il crash di aprile 2020
Per la prima volta nella storia le quotazioni del petrolio sono scese in territorio negativo nell’aprile 2020. È importante però precisare che il crollo fino a quota a -40 dollari al barile ha riguardato esclusivamente la scadenza di maggio 2020 del future WTI. Le scadenze seguenti, partendo da quella di giugno 2020, proseguendo con tutte quelle relative al 2020, 2021, 2022 e seguenti hanno mostrato certamente dei cali ma di entità inferiori.
Si è verificata quindi una situazione di forte contango sul petrolio, poichè le scadenze future venivano scambiate a prezzi nettamente superiori a quelle più brevi. Ingolositi dalla situazione, molti trader retail hanno ipotizzato l’apertura di posizioni rialziste sul petrolio, salvo poi scontrarsi con il contango. Questo costo implicito si ripercuote nei vari strumenti scelti per l’apertura della posizione di trading.
Nel caso di un Future occorre fare il rolling mensile al nuovo contratto, con il CFD la situazione è medesima. Nel caso di un CFD sul petrolio cash, quindi senza scadenza, lo swap/rollover serale per il mantenimento della posizione overnight risulta particolarmente elevato. Anche ETF ed ETC non sono esenti dal contango, riflettendolo nei loro prezzi. Stesso discorso per le opzioni.
In estrema sintesi, visto l’ampio contango, è altamente costoso detenere per molto tempo posizioni lunghe sul petrolio. L’investitore deve pertanto considerare oltre all’andamento del prezzo spot del petrolio anche l’effetto cambio e i costi derivanti dal contango che si riflettono nei prezzi.
Una posizione teoricamente in profitto potrebbe diventare anche in perdita per via di questi costi. Lo scenario cambia per il trader intraday o lo swing trader: il primo chiude le operazioni in giornata, il secondo mantiene generalmente una posizione per pochi giorni. In questi casi il problema praticamente non sussiste.