Il mondo delle auto elettriche in questo periodo sta affrontando una crisi di portata storica che riguarda la carenza di semiconduttori, la quale sta tarpando le ali a un settore in continua crescita e che ormai ha segnato in maniera inequivocabile il futuro dell'automotive.
Secondo gli esperti, il problema potrebbe permanere per almeno un paio di anni ed è per questo che i produttori di chip e le case automobilistiche si stanno attrezzando con nuovi imponenti investimenti. Non c'è però solo la scarsità di chip a preoccupare le imprese che operano nel ramo dei veicoli elettrificati, ma anche la rarità di alcune materie prime che sono di fondamentale importanza per le batterie. Tra queste troviamo il litio e il cobalto, che vengono acquistati direttamente dai minatori.
IEA: il prezzo del cobalto crescerà di 20 volte entro il 2040
A causa della quantità limitata esistente in natura, questi due metalli sono spesso soggetti a fluttuazioni violente e a dinamiche di prezzo che non sempre si riesce a controllare. Quest'anno ad esempio le quotazioni del litio sono cresciute del 65%, mentre quelle del cobalto del 24%.
Tutto questo non è una buona notizia per le case automobilistiche, alla luce del fatto che i prezzi sarebbero destinati ad aumentare ancora per effetto della transizione energetica e quindi del boom atteso della domanda. In base alle previsioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia, le richieste di cobalto dovrebbero aumentare di oltre 20 volte entro il 2040.
Il problema di fondo è che nel London Metal Exchange non vi sono molti volumi di trading per questa materia prima, che risulta quindi poco liquida e con un'esposizione difficile da coprire per le aziende. Inoltre vi è un'altra problematica che non può essere sottovalutata, relativamente al cobalto fisico.
Gran parte del metallo che troviamo nei magazzini del mercato londinese proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, dove vi sono aziende che sfruttano il lavoro minorile e questo pone la delicata questione dei diritti fondamentali dell'uomo.
Le Borse comunque si stanno attivando per cercare di aumentare gli scambi, come dimostra il contratto sul cobalto lanciato a dicembre dal COMEX di New York. Riguardo il litio, la Piazza americana ha lanciato per la prima volta il trading sui future a maggio di quest'anno, mentre l'LME deva ancora iniziare gli scambi che si prevede verranno attivati proprio nel 2021.
Auto elettriche: Goldman Sachs punta sul cobalto
Un'istituzione che è da tempo entrata nel commercio del cobalto e che ha intensificato la fornitura è la banca d'affari americana Goldman Sachs. Nella primavera del 2020, in piena crisi pandemica, l'istituto è entrato a far parte del comitato cobalto del London Metal Exchange, a cui partecipa anche Tesla.
Quella della banca nel mercato delle materie prime è una lunga storia che risale al 1981 allorché Goldman acquisì la J.Aron & Co, grande azienda americana fornitrice di gas naturale. Anche nel settore dell'alluminio la banca si è fatta valere, sebbene nel 2014 abbia dovuto cedere Metro International Trade Services, il gestore dei magazzini per lo stoccaggio di metalli non ferrosi per il London Metal Exchange. La motivazione è derivata da un'inchiesta del Senato americano che ha accusato Goldman di aver contribuito a far crescere artificiosamente le quotazioni dell'alluminio.
Adesso la banca d'affari è tornata alla ribalta con il cobalto fisico e ha appena investito 1 miliardo di dollari sul produttore svedese di batterie Northvolt nell'ambito di un round di finanziamento di 2,75 miliardi.