Il prezzo del carbone in Europa sale oltre gli 80 euro a tonnellata, cogliendo di sorpresa i responsabili politici che si stanno affannando affinché possa andare avanti il processo di decarbonizzazione totale delle emissioni. Questa potrebbe essere la strada maestra, ovvero con il costo del carbone più elevato inquinare diventare più dispendioso e quindi si accelererebbe per l'eliminazione dei combustibili sporchi nella produzione di energia elettrica e nei processi industriali.
Se non fosse che i prezzi del gas naturale hanno avuto un'impennata e rendono utile ancora bruciare carbone soprattutto durante questo inverno che si appresta ad essere molto rigido. Tale realtà diventa parecchio scomoda per i leader di tutti quei Paesi che si sono impegnati nel COP26 di Glasgow per eliminare gradualmente le emissioni di CO2 dall'atmosfera.
Carbone: cosa comporta l'aumento dei prezzi
Inquinare nell'Unione Europea non è mai stato così costoso, ma a cosa potrebbe portare tutto questo soprattutto se i prezzi dovessero continuare a rimanere alti? È molto probabile che le aziende aumenteranno gli investimenti in strutture che aiutano a ridurre le emissioni come le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio, oppure nelle energie rinnovabili che con il tempo diventeranno sempre più redditizie.
Secondo Marcus Ferdinand, manager di Thema Consulting Group, con sede a Oslo, vi è però da considerare quanto sarà veloce l'aumento del prezzo del carbone, perché le imprese vogliono prima capire se sia duraturo oppure se è destinato ad affievolirsi. Al momento l'indicatore di forza relativa, che rappresenta lo slancio di mercato, mostra un livello di ipercomprato da maggio.
Inoltre, la Commissione Europea potrebbe in qualche modo intervenire per arginare le speculazioni di mercato sui prezzi dei futures, essendo che vi è un'inflazione in costante aumento e i valori attuali del carbone non aiutano a frenarne la crescita. Il 16-17 dicembre è previsto un vertice tra i Capi di Governo dove si discuterà appunto dell'aumento delle quotazioni del combustibile.
Il Ministro del clima polacco Anna Moskwa ha rilasciato un'intervista in proposito, mettendo in guardia sul fatto che i prezzi attuali del carbone rischiano di aumentare solo i costi senza stimolare i tagli alle emissioni, per questo il mercato ha bisogno di ampie riforme. Secondo Per Lekander, managing partner di Clean Energy Transition LLP, il rally della materia prima continuerà nelle prossime settimane poiché i servizi pubblici continueranno ad acquistare quote in linea con il fabbisogno dei cittadini.
Carbone: la Cina aumenta i prezzi
Mentre in Europa si discute sul da farsi per ridurre le emissioni di carbone, la Cina prevede di aumentare il prezzo di riferimento per i contratti a lungo termine nel 2022. Infatti la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma ha elaborato un piano per fissare il tasso di riferimento del carbone termico a 700 yuan, pari a 110 dollari, la tonnellata, consentendo ai prezzi di muoversi entro una fascia di 150 yuan.
Questo sarebbe il primo aumento da quando i contratti a termine sono stati introdotti nel 2017. Storicamente il tetto informale è di 600 yuan e tutto ciò contribuisce ad alimentare le pressioni inflazionistiche dei produttori.