Salgono le tensioni sui mercati finanziari. La
pausa forzata del vaccino di AstraZeneca causato dal peggioramento delle condizioni di un partecipante alla sperimentazione mette in campo la possibilità di tempi più lunghi per il lancio ufficiale del prodotto su cui USA e Unione Europea hanno puntato molto, che
potrebbe non arrivare in tempo per frenare una seconda ondata.
Oltre a questo parte dell’ottimismo degli investitori arrivava dalle aspettative di un nuovo grande pacchetto di stimoli in USA per contrastare gli effetti economici del Coronavirus. Mercoledì il fronte repubblicano al Senato USA ha detto di
supportare un piano di aiuti ridimensionato a 300 miliardi di dollari rispetto alle precedenti idee di 1.000 miliardi.
Il fronte democratico si è fortemente opposto alla decisione, pertanto
lo stallo e le difficoltà di trovare un accordo rimangono. In tal senso, mentre quest’ultima notizia ha contribuito a spingere a ribasso le quotazioni dei listini a stelle e strisce, l’oro rimane sostanzialmente stabile.
Oro: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni dell’oro veleggiano intorno all’area dei 1.942,7 dollari l’oncia, sostenute dalla linea di tendenza che unisce i minimi del 19 marzo e 4 giugno 2020. Questo livello dinamico è
messo sotto pressione dai prezzi, che dallo scorso agosto hanno rallentato l’ascesa rimanendo al di sotto dei 2.000 dollari.
Per trovare nuove spinte a rialzo, i corsi dovrebbero oltrepassare la trendline di breve periodo che unisce i massimi del 17 e 31 agosto 2020. Tuttavia, rimane
interessante evidenziare come il prezioso non abbia accelerato negli scorsi giorni, anche se il dollaro USA si è nuovamente indebolito e sui mercati azionari si sono verificate delle correzioni importanti.
Questo mette sul tavolo l’ipotesi di una situazione simile a quella dello scorso marzo, quando il crollo dei listini ha provocato una forte flessione dell’oro a causa delle vendite scattate per la necessità degli operatori di coprire le perdite.
In tal senso, anche se la tendenza rimane decisamente orientata al rialzo
si potrebbe assistere ad una correzione più profonda di quella attuale, con le quotazioni che potrebbero quindi essere dirette verso il pullback della linea di tendenza di lungo periodo che unisce i top del 25 agosto 2019 a quelli del 23 febbraio 2020, transitante a 1.860 dollari.
Mentre da tale livello si potrebbe tornare a guardare con favore a strategie di natura long,
nel breve periodo un’operatività di matrice short potrebbe risultare premiante, specie in caso di discesa sotto i 1.934 dollari. In tal caso, un possibile stop loss sarebbe localizzato a 1.970 dollari, mentre l’obiettivo principale a 1.895 dollari.