Potrebbe essere il rand sudafricano la divisa che andrà a sostituire il real brasiliano nel cuore degli investitori in valute emergenti? Risposta difficile da dare, ma alcuni elementi oggettivi sembrerebbero indirizzare il giudizio verso un cauto ottimismo. Il rand potrebbe affiancare il real più che sostituirlo e il motivo si chiama Cina.
Così come esistono divise del mondo occidentale che potrebbero essere beneficiarie nette della messa in archivio della politica del zero Covid, anche la valuta sudafricana tra quelle del lotto emergente potrebbe rappresentare una bella sorpresa. Le restrizioni cinesi hanno infatti rallentato la domanda di materie prime e semilavorati provenienti dall’Africa. Una riapertura più convinta, seppur graduale, delle attività in Cina, potrebbe impattare favorevolmente sulla domanda di rand da Oriente.
USD/ZAR non lontano dai massimi storici
Il se la Cina allenterà le restrizioni anti-Covid è doveroso. Nuove città sono entrate in lockdown negli ultimi giorni e Bloomberg riporta casi di aumento abbastanza rapido in diverse regioni. Ma torniamo al rand sudafricano.
Alcune stime indicano il rand sudafricano come una divisa sottovalutata del 10% rispetto ad un ipotetico fair value contro dollaro. Ma soprattutto negli ultimi tempi sono saliti i rendimenti reali a livelli adesso decisamente appetibili e interessanti. Sulle scadenze decennali non siamo lontani dal 5% di rendimenti reali calcolati tenendo conto dell’attuale livello di inflazione stimato dal mercato. Siamo a livello del Messico e poco sotto il Brasile. Ricordo che le valute dell’area latino americana hanno fatto molto bene nel 2022 proprio grazie ai generosi tassi reali.
Il trade long Zar appare ancora più intrigante osservando l’analisi grafica del cambio USD/ZAR. Non siamo infatti lontanissimi dai massimi storici del 2020 di zona 19 ZAR per 1 USD. Considerando che il dollaro sta sfruttando l’inerzia del combinato rallentamento economico più rialzo dei tassi di interesse, la prospettiva di una ripresa economica e di uno stop nel 2023 nell’inasprimento del costo del denaro americano potrebbe essere benzina per la valuta africana.
Da aprile 2022 USD/ZAR è solamente salito senza trovare grandi resistenze. I motivi in parte sono collegati all’America e alla sua politica monetaria, ma dall’altra sono da imputare al rallentamento cinese e ad una politica sudafricana sui tassi che non ha mai scaldato i cuori degli investitori per la sua poca aggressività. I tassi ufficiali (6,25%) sono infatti sotto il tasso di inflazione del 7,5%, conferendo così al tasso ufficiale un valore negativo. Diversa la condizione sui tassi rapportati all’inflazione attesa per i prossimi 10 anni decisamente più contenuta e che portano al 5% il rendimento reale.
La SARB, la banca centrale sudafricana, non ha escluso nuove manovre per contenere l’inflazione ispessita negli ultimi tempi dalla svalutazione stessa del rand. Difficile invece, come accade in altri paesi, che ci possa essere un passaggio sui salari di questo fenomeno; il bacino di disoccupati ampiamente sopra il 30% garantisce forza lavoro in eccesso.
Il trade long ZAR short USD al momento sembra essere ancora prematuro. Al primo indizio di FED più morbida sembra però uno di quei trade candidato a fare molto bene nel 2023, anno nel quale si spera che possa trovare realizzazione uno scenario più dovish sui tassi.