Chi pratica da tempo l’analisi tecnica sa molto bene che andare contro i trend di mercato rischia di trasformarsi in un bagno di sangue se l’ostinazione prende il sopravvento. Scommettere contro milioni di trader che ogni giorno nuotano dalla parte opposta è vincente statisticamente poche volte e quelle poche volte devono offrire un jackpot molto succulento per giustificare il rischio.
EUR/JPY è uno di quei cross che da almeno un anno viaggia all’interno di un solido uptrend nonostante la debolezza cronica dell’euro. Colpa della banca centrale giapponese e merito adesso di quella europea che permette alle obbligazioni del Vecchio Continente di offrire una remunerazione molto più interessante di quelle nipponiche.
Pil in calo, la BoJ conferma la politica monetaria
La settimana scorsa sono stati pubblicati i dati sull’inflazione del Giappone. Nonostante le dichiarazioni tranquillizzanti da parte della banca centrale i prezzi al consumo ad ottobre sono saliti del 3,6% rispetto a 12 mesi fa, il ritmo più forte degli ultimi 40 anni. Kuroda, il Governatore della banca centrale nipponica, si è affrettato a dire che in questo momento un rialzo non è necessario visto anche il rallentamento economico in corso. Come dargli torto. Il Pil del terzo trimestre 2022 a sorpresa ha fatto registrare una contrazione trimestrale dello 0,3% contro attese di +0,3%. Su base annuale il Pil scende così dell'1,2%. Le esportazioni sono cresciute dell'1,9%, ma assieme ai maggiori costi delle importazioni e al rallentamento della domanda interna, il saldo finale è risultato negativo per l’economia giapponese.
Le uniche buone notizie che sono giunte dal mercato per la Bank of Japan sono quelle di un allontanamento piuttosto deciso dalla zona rossa dei 150 nel cambio USD/JPY. Gli interventi sui mercati valutari al momento non sembrano più necessari e questo consente alle riserve di “ricaricarsi” per qualche mese.
Se lo yen è una valuta strutturalmente sottovalutata sia in termini di parità dei poteri d’acquista ma soprattutto in termini di cambio effettivo reale, un rafforzamento si potrà veder concretizzato solo quando la BoJ deciderà di rompere gli indugi sul fronte della politica monetaria (e la prossima primavera Kuroda sarà sostituito), oppure se i tassi di interesse occidentali come quelli europei e americani ripiegheranno verso il basso a causa di un progressivo evaporare dell’inflazione e/o di un marcato rallentamento economico che costringerà FED e BCE ad invertire la politica monetaria.
EUR/JPY sotto questo punto di vista è un cross molto promettente, ma sul quale prese di posizione short potranno essere prese a certe condizioni.
EUR/JPY: in arrivo un ribasso?
Da giugno a novembre il cross ha realizzato tre massimi decrescenti, con l’ultimo che ha tentato di accelerare verso l’altro prima di rientrare mestamente al di sotto della linea di resistenza. Questo comportamento di solito prelude ad un movimento nella direzione opposta del trend, quindi verso il basso, con un tentativo di violare la linea di supporto principale. Se con successo o meno lo capiremo, ma non escludo a questo punto un interessamento di zona 142 dove i trend follower potranno rimettersi al lavoro.
Operativamente quindi, pur ammettendo che lo yen è una valuta particolarmente sottovalutata, aspetterei un ritorno in zona 142 prima di ritornare long. Si può azzardare un’operazione short solamente con un ritorno di EurJpy sulle resistenze ripetutamente sollecitate tra ottobre e novembre di area 147.