Le materie prime, che all'inizio della guerra tra Russia e Ucraina venivano considerate come una copertura contro l'inflazione negli ultimi 3 mesi, considerato il rafforzamento del dollaro, sono in calo. Nell'ultimo mese le quotazioni hanno perso più del 10% con picchi clamorosi di perdita su metalli industriali e cereali. Resiste solo l’energia con gas e petrolio, ma anche in questo caso il problema potrebbe risolversi da solo grazie alla recessione. La discesa del greggio sotto i 100 dollari al barile potrebbe essere un anticipo di quello che verrà.
Meno domanda di tutto, dal cibo al rame fino appunto all’energia e di conseguenza si verificherà una contrazione della domanda e dei profitti. Ecco spiegato perché le Borse sono entrate in bear market e perché continuano a peggiorare nonostante le buone notizie che arrivano dal calo dei prezzi delle materie prime. Quando l’economia rallenta chi può essere il naturale beneficiario? Il tasso fisso.
In caso di recessione guardare allo yen
Nelle ultime settimane un ETF come iShares US Treasury Bond 7-10 anni ha ritrovato la fiducia degli investitori. La performance degli ultimi tre mesi racconta di guadagni con un rafforzamento di un tipico strumento di sicurezza quando le cose non si mettono bene, il dollaro americano.
Un altro strumento che in questi casi può aiutare a comprendere l'umore degli investitori è di tipo monetario, come Xtrackers Fed Funds su del 6% nell’ultimo trimestre. Poi c’è l’oro, che gli operatori adorano quando l’inflazione galoppa o quando gli scenari geopolitici si incrinano. Ma non quando i tassi di interesse reali, ovvero al netto dell’inflazione attesa, scendono.
In USA, questo dato sta scendendo rapidamente per il combinato aumento tassi Fed e crollo prezzi materie prime e così il metallo giallo ha perso quota 1.800 dollari l’oncia. Chi potrebbe essere il vincitore di questa fase? Lo yen giapponese è stato snobbato perché rendeva zero e la Bank of Japan non ne voleva sapere di alzare i tassi. Ora si potrebbe assistere ad una retromarcia sul fronte delle politiche monetarie, gli investitori potrebbero guardare ciò che fino a ieri era stato eliminato da ogni portafoglio.
Il saldo netto corto sul mercato dei futures per lo yen è arrivato a livello record per quello che riguarda gli speculatori. I primi segnali di ripresa sono in corso, ma se la recessione dovesse prendere piede, la domanda di moneta nipponica si impennerebbe ribaltando velocemente quel -10% che ha raccolto finora Xtrackers Japan Government Bond ETF.