La “girandola” è uno dei tanti e diversificati portafogli seguiti dai principali advisors americani che andrò ad analizzare nell’articolo di oggi attivando il consueto backtest con un portafoglio bilanciato equivalente e sempre ad uso e consumo di un investitore europeo. A dire il vero i portafogli bilanciati sui quali ho effettuato il confronto sono due e tra poco capiremo il perché.
Il Pinwheel Portfolio è, come dice la traduzione dall’inglese della parola, una girandola di asset class che vanno a comporre un mosaico piuttosto completo di investimento. Siamo di fronte ad un 65% azionario e 35% mixato tra prodotti monetari, obbligazionari e alternativi come l’oro. Ho già scritto di questo portafoglio in questo articolo del 2020 ( Pinwheel Portfolio: come costruire il portafoglio girandola).
Prima di vedere dal backtest se il Pinwheel ha avuto ragione di un bilanciato 75/25 ecco la lista delle asset class che compongono il portafoglio nella sua versione originale:
- 15% Azionario America;
- 10% Small Cap America Value;
- 15% Azionario Internazionale;
- 10% Azionario Emergente;
- 15% Treasury Medio Termine;
- 10% Treasury Breve Termine o Conto Deposito;
- 10% Oro;
- 15% REITs.
Riadattando come faccio di consueto il portafoglio in una veste meno americanocentrica e più internazionale, ho effettuato il confronto con un bilanciato 75/25 rappresentato da azionario e obbligazionario globale, sempre ovviamente simulato con l’utilizzo di ETF quotati sul mercato.
Pinwheel Portfolio: il confronto con il bilanciato
Annoverando l’oro tra il 75% di capitale volatile il risultato non è stato felice per il Pinwheel. Nell’ultima decade è di 2 punti percentuali all’anno il ritardo della girandola rispetto al bilanciato. A parziale beneficio del portafoglio più diversificato la minore volatilità (8,9% per il Pinewheel vs 10,2% del 75/25). Soprattutto nel 2022 si nota la differenza di gestione del rischio dei due portafogli. Sono ben 4 i punti di differenza nel massimo drawdown del 2022 a favore del Pinwheel rispetto al 75/25.
Pesa la debacle della componente bond nel 2022 visto che nelle correzioni precedenti le differenze tra i due portafogli non sono mai state particolarmente elevate.
A questo punto ho cercato di fare un test di confronto anche con un portafoglio 60/40 per contemplare l’oro come asset class alternativa e non azionaria. Il risultato ancora una volta e seppur di poco, è deludente. Il 60/40 ha superato negli ultimi 10 anni di circa mezzo punto percentuale il rendimento annuale del Pinwheel, oltre tutto con una volatilità minore.
Tra le cause della sottoperformance sicuramente un peso importante di REITs che hanno sottoperformato in questi anni gli indici principali. Altra quota che non ha fornito un grande contributo di performance aggiuntiva i 10 punti di azionario emergente.
Il Pinewheel ha sicuramente la qualità di trovare nell’ampia diversificazione la sua caratteristica peculiare. Sono presenti i fattori value, small caps e Reits. Il premio per il rischio mercato azionario è condito anche dalla presenza di azionario emergente e completata dalla presenza corposa di oro. Basso anche il rischio duration nella componente bond. Un portafoglio potenzialmente molto interessante che però ha deluso nell’ultima decade. Probabilmente con qualche limatura percentuale su alcune componenti (Reits e oro in primis) potrebbe offrire qualche garanzia in più con aspettative di rendimento comunque superiori a quelle di un tradizionale bilanciato.