Il Metaverso ha rappresentato la tipica febbre da tema del secolo per gli investitori alla ricerca della scommessa vincente che però ora si sta progressivamente ridimensionando uscendo, a quanto pare, anche dai radar di grandi player del settore media.
L’ultima notizia in ordine di tempo è arrivata da Disney. Nel tentativo di ridurre le spese di oltre 5 miliardi di dollari anche con il licenziamento di 7 mila dipendenti, il colosso americano ha deciso di smantellare la sua divisione Metaverso che aveva l’obiettivo di coinvolgere maggiormente gli utenti della sua piattaforma.
Le indiscrezioni fonte WSJ mettono in evidenza che il progetto partito solo un anno fa è già naufragato a causa delle condizioni sfavorevoli di mercato e probabilmente di una scarsa maturità del consumatore nell’apprezzare una tecnologia ancora molto costosa. Se il Metaverso è un videogioco mal realizzato, come affermato di recente dal capo della divisione Xbox di Microsoft ,allora le notizie per Facebook non sono in prospettiva delle migliori, ma questo sarà il tempo a deciderlo. Come spesso accade quando un sentiment verso un certo business è depresso e buona parte degli attori coinvolti escono, non è escluso che l’acquisto ai prezzi di saldo non porti in futuro a guadagni interessanti.
Andamento decisamente positivo per gli ETF sul metaverso
Di certo il Metaverso è stato oggetto di attenzione nei mesi scorsi da parte dell’industria finanziaria anche degli ETF. Mi ero occupato l’anno passato del tema in questo articolo ETF: ecco come investire nel metaverso. Andiamo a fare il punto della situazione per capire come si sono mossi gli ETF specializzati in questi mesi difficili per i mercati.
Se ne contano cinque di ETF quotati sul mercato italiano. Per tutti le masse amministrate sono modeste con la sola iShares che ha superato i 20 milioni di euro. Ancora bassa la raccolta per Hanetf, Fidelity, Franklin e L&G.
iShares Metaverse replica l'indice STOXX Global Metaverse che include aziende di tutto il mondo che hanno attività commerciali nell'ecosistema del metaverso. I titoli sono flitrati sulla base di criteri ESG. MTAV, questo il ticker dell’ETF lanciato a dicembre 2022, costa 0,5% all’anno ed è a replica fisica. Il provider dell’indice va a pescare tra le società che hanno tra i loro business realtà virtuale, modellazione delle immagini 3D, avatar, unità di elaborazione grafica, blockchain e token non fungibili. Non essendo presenti floor specifici di fatturato questo rende in un certo senso la selezione piuttosto discrezionale.
L’unico parametro temporale che abbiamo a disposizione è quello della performance da inizio anno decisamente positiva e ben superiore a quella dello S&P500: +15% vs +4% (dati al 24.4.2023).
Le società americane dominano l’ETF con l’80% di peso seguite dal Giappone e i nomi delle società incluse del paniere ci fanno ben comprendere quanto dipendente sia questo ETF non solo dall’andamento del business Metaverso, ma dell’intero ecosistema tech. Nvidia, Activision Blizzard, EA Arts, Autodesk, Meta e Nintendo sono le prime in ordine di peso all’interno di un ETF che per essere un tematico ha anche una discreta diversificazione con oltre 60 società rappresentate.
Un business, quello del Metaverso, ancora agli albori che il tempo ci dirà essere veramente un tema del secolo oppure un fuoco di paglia destinato ad esaurirsi. Gli strumenti di investimento che investono in maniera diversificata esistono. Il costo di questi ETF non è basso ma soprattutto il rischio principale è quello di una chiusura anticipata causa masse amministrate troppo basse. Fra qualche mese un nuovo tagliando ci dirà se il Metaverso si è rivelata una scelta vincente nel 2023.