L’estate è lontana ma, come si dice in borsa, il mercato si muove sulle aspettative e quale miglior momento se non questo per cominciare a ragionare sulla ripresa del settore turistico dopo due annate alquanto turbolente a causa di Covid e recessione?
Pur essendo ancora molto distante il periodo nel quale le prenotazioni per le vacanze estive entreranno nel vivo, le società del settore aereo, croceristico e alberghiero già oggi stanno cominciando a pianificare offerte e promozioni per il turismo 2023. Come investitori, non conoscendo ovviamente il futuro, possiamo confidare nella capacità dei manager di gestire al meglio una situazione di domanda nuovamente in aumento che però si troverà a fare i conti con costi decisamente più elevati a causa del caro energia. Una voce che impatterà inevitabilmente su settori energivori come quello aereo e navale, ma anche quello della ricettività alberghiera.
Un ETF per puntare sul turismo
Emesso non da tanto tempo, l’ETF di Hanetf può essere lo strumento giusto per fare delle valutazioni sul settore anche in termini di investimento. Mi piace citare questo strumento perché lo ritengo, per il settore che va a presidiare, probabilmente quello meglio costruito e diversificato. L’indice di riferimento è il Solactive Airlines, Hotels, Cruise Lines che ci permette di arrivare dove non arriva il giovane ETF, ovvero alla performance degli ultimi 5 anni che fa segnare un meno 35%. In netta controtendenza con quella dell’azionario globale, questo dato ci fa capire quanto duramente colpito sia stato il settore del turismo da guerra e pandemia.
Anche osservando l’andamento grafico non sembrano esserci dubbi che il mercato non ha smaltito del tutto le tossine, seppur il minimo del 2022 è risultato superiore a quello del 2020.
Torniamo all’ETF di Hanetf. La replica è fisica con un costo annuo di 0,69%. Le società che possono entrare nel paniere devono generare almeno il 50% dei loro ricavi dalla propria attività di linee aeree, alberghi o compagnie di navigazione. Questo evita contaminazione con settori che poco hanno da dire con il turismo come accade con altri strumenti che troviamo quotati sul mercato che spesso mostrano anche concentrazioni eccessive su singole società. Non è questo il caso.
Gli Stati Uniti pesano per circa il 50% del portafoglio mentre tutti gli altri paesi offrono contributi inferiori al 7%. Linee aeree e hotel rappresentano rispettivamente il 44% e il 41% del portafoglio complessivo, seguite dalle linee crocieristiche per il resto.
Ben diversificato quindi a livello globale, ma anche a livello di società presenti all’interno dell’ETF stesso. La più importante a livello di contributo è Norwegian Cruise Line con il 5% seguita da Vici Properties, Hilton, Royal Caribbean e Delta Airlines tutti con pesi compresi tra il 4% e il 5%. Nella lunga lista di società del settore turistico in portafoglio troviamo altri nomi “celebri” come Carnival, Ryanair, Lufthansa, Accor e tante altre partecipazioni che possono tranquillamente rendere questo ETF un ottimo surrogato per scommettere sulla ripresa dei flussi turistici a livello globale.