I tassi di interesse hanno smesso di salire e chi potrebbe beneficiare di questa nuova fase, stavolta positiva per il mercato obbligazionario, potrebbero essere le società assicurative che dispongono di portafogli di proprietà naturalmente molto esposti all’andamento dei tassi di interesse e che devono riconoscere ai propri clienti in alcuni casi rendimenti garantiti o comunque riscatti a capitale garantito per il beneficiario.
Certamente il rialzo piuttosto rapido dei rendimenti di mercato, soprattutto su titoli a lunghissima scadenza, offre a chi dispone di grandi quantità di risparmi da investire delle ghiotte opportunità di ingresso su bond che fino a pochi mesi fa rendevano quasi nulla.
Questa, in prospettiva, è una buona notizia per clienti che avvicineranno al mondo assicurativo più strettamente legato alla componente finanziaria, anche se le dinamiche di adeguamento degli attivi assicurativi sono molto lunghe e diluite nel tempo. L’andamento dell’economia in rallentamento non rappresenta poi un fattore in grado di supportare tassi di crescita nella produzione di polizze anche non finanziarie particolarmente positivo.
Una notizia positiva per gli assicurativi
Il mercato azionario non sembra però aver avuto molti dubbi. Gli acquisti sugli assicurativi europei sono stati importanti negli ultimi mesi consentendo allo Stoxx Insurance, l’indice di settore europeo, di tornare ai livelli della primavera. I massimi di inizio 2020 e 2022 sono a portata e questo testimonia l’importante forza relativa sviluppata dagli assicurativi negli ultimi mesi.
Sono tre gli ETF che replicano l’indice europeo di settore quotati in Italia. Quello maggiormente capitalizzato è l’ETF di iShares con quasi 300 milioni di euro di masse amministrate. Il più costoso del lotto (dove ci sono un ETF di Lyxor e Invesco) con caratteristiche di buona liquidità.
A livello geografico Germania e Svizzera fanno la parte del leone occupando la metà del portafoglio seguite da Regno Unito e Francia rispettivamente con il 18% e il 12% del portafoglio complessivo. Questo sbilancio geografico lo si nota anche nei singoli nomi delle società che compongono l’ETF. La tedesca Allianz pesa per il 16% seguita da Zurich al 13%. La francese Axa completa il podio con il 10% di peso.
Settore che rispetto a quello bancario prezza fondamentali più solidi. Il rapporto tra prezzo e valore di libro è ampiamente sopra l’unità, mentre il rapporto prezzo utile si posiziona attorno a 11.
Indubbiamente una componente settoriale, quella assicurativa, che nell’ipotesi ancora non tenuta in considerazione del mercato, di ritorno a tassi di interesse molto bassi potrebbe fare bene. I massimi del 2000 sono ancora lontani, ma come si può agevolmente comprendere osservando il grafico, quella zona di resistenza che per tanto tempo aveva arginato sembra essere definitivamente alle spalle. Una notizia positiva per gli assicurativi.