Dopo America ed Europa, il mondo azionario sviluppato ha una terza importante area geografica di riferimento nell’Asia con una propagazione verso l’intera area pacifica. Seppur con una certa sovrapposizione legata al peso notevole di Asia all’interno degli indici emergenti, questo segmento geografico rappresenta un tassello comunque rilevante grazie soprattutto alla presenza di una delle potenze industriali mondiali più importante, il Giappone.
L’offerta di ETF che investono nel continente asiatico-pacifico è ampia con diverse eccezioni che a breve commenteremo e soprattutto con la presenza di tanti indici che investono al netto dell’azionario giapponese. Gli indici ex-Japan sono tanti, ma quello che forse manca oggi è proprio un’offerta globale di indici generalisti asiatici in grado di comprendere tutta l’area, Giappone compreso.
Se andiamo a ricercare nei database di ETF quelli con area geografica di riferimento Asia Pacifico troveremo una serie di indici (prevalentemente Msci e Ftse) denominati Asia Pacific ex Japan.
ETF azioni Asia-Pacifico, c'è anche un fondo che utilizza filtri di sostenibilità
iShares e Vanguard rappresentano gli ETF più capitalizzati e presentano uno sbilancio piuttosto marcato verso l’Australia e Hong Kong. Negli indici Msci l’Australia pesa per oltre il 60% e Hong Kong per oltre il 20%; in quelli Ftse l’Australia pesa al 45% perché rientra in questo paniere la Corea del Sud (emergente secondo Msci) con un peso del 26%.
Finanza e materie prime rappresentano i settori dominanti con gli indici Msci ancora una volta più sbilanciati visto che il peso dei finanziari arriva addirittura la 37% contro il 27% di Ftse.
Tra gli ETF con una capitalizzazione vicina al miliardo di euro troviamo anche un interessante fondo di Ubs che ha il pregio di essere anche tra quelli che utilizza filtri di sostenibilità. Ubs Msci Pacific Socially Responsibile unisce a questo fattore anche un altro elemento degno di nota. Quello di mettere assieme veramente tutti i paesi dell’area asiatica-pacifica, Giappone compreso. Ovviamente il peso del paese del Sol Levante è notevole, due terzi del portafoglio, ma questa appare la soluzione più diversificante e completa presente sul mercato degli ETF oggi in Europa. Il resto del paniere è coperto da società di Australia, Hong Kong e Singapore. Potremmo considerare questa ripartizione geografica come una specie di Msci World (dove domina l’America) ma concentrata solo sul continente asiatico-pacifico.
Un'altra interessante possibilità che hanno gli investitori per investire in modo aggregato nel continente asiatico è quella di andare ad esempio su strumenti che coprono lo stile alto dividendo. Ad esempio in iShares Asia Pacific Dividend, Australia, Hong Kong e Giappone si dividono praticamente in tre il portafoglio. Discorso analogo possiamo farlo per lo SPDR Asia Dividend Aristocrats dove l’Australia lascia un buon 15% di portafoglio alla presenza della Cina che “sporca” di conseguenza il 100% di paesi sviluppati presente in altri ETF sopra menzionati.
Naturalmente non mancano le declinazioni per singolo paese. Dal Giappone, dove sono quotati diversi indici (Msci, Topix, Nikkei) anche a cambio coperto, all’Australia passando per Hong Kong, Taiwan e Corea del Sud.
Asia-Pacifico quindi che rappresenta un tassello importante di un’allocazione geografica che ogni investitore può decidere di ricreare in autonomia con strumenti passivi a basso costo sovra o sotto pesando l’area sulla base delle proprie aspettative future.