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Il mercato azionario inglese continua ad esprimere performance deludenti faticando a staccarsi dai minimi di marzo;
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Le condizioni economiche del Regno Unito dopo la crisi sanitaria tuttora irrisolta e lo stallo sulla Brexit pesano sulle prospettive future;
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I multipli del FTSE 100 risultano molto interessanti collocando la Borsa inglese tra quelle in grado di offrire le aspettative di rendimento più alte nel mondo occidentale
Uno dei mercati azionari che ancora non è riuscito ad uscire dal bear market dopo la botta di marzo è certamente la Borsa inglese. L'indice FTSE 100 rimane un mistero per molti investitori, anche perché la sua ricca componente di società legate al mondo delle risorse di base (oil e mining soprattutto) avrebbe dovuto favorire una certa ripresa in sintonia con il rialzo di molte materie prime.
Così non è stato e i prezzi del listino britannico rimangono inchiodati ai livelli del 2016. Andando più indietro le stesse quotazioni le ritroviamo anche nel 2010. In pratica si tratta di una decade persa per la Borsa inglese nonostante un indebolimento del cambio che non ha saputo aiutare l’indice locale.
La stessa chiusura del drammatico mese di marzo 2020 è distante poco più di 300 punti dai livelli attuali, una latitanza alla ripresa che non tranquillizza chi ha investito nel Regno Unito, ma nemmeno chi ha investito nei tanti ETF Europe che solitamente comprendono un buon terzo di azioni inglesi al loro interno.
Indice FTSE 100: motivi della sottoperformance e opportunità
La gestione approssimativa della crisi da Covid-19 da parte del Primo Ministro inglese Boris Johnson ma soprattutto le conseguenze provocate dalla pandemia in un’economia fortemente orientata ai servizi alle persone sono tra le cause di questa sottoperformance. Pensiamo al settore del turismo in una città come Londra e a tutto l’indotto che ne deriva. Recentemente Deutsche Bank ha stimato che nel 2021 l’economia inglese si riprenderà al 90% rispetto i livelli pre crisi.
Ma in tutto questo si inserisce un elemento snervante e apparentemente irrisolvibile come quello legato alla Brexit. Sono passati ormai quattro anni dal referendum che ha spiazzato l’Europa, e ancora si fatica a vedere all’orizzonte una soluzione. Le ultime news indicano come il capo delegazione europeo Barnier sia molto amareggiato per la piega che hanno assunto negoziati che, secondo le ottimistiche previsioni di Londra, dovrebbero chiudersi entro fine ottobre.
La Borsa londinese paga dazio e pur vantando dei multipli molto interessanti rimane al palo. Andando sul sempre aggiornato sito di iShares possiamo quindi vedere come l’ETF che replica l’indice FTSE 100 vanta un rendimento da dividendi stimabili in un onorevole 4,4% per un rapporto Price/Earnings di 15 ed un Price/Book Value di 1,4. Numeri interessanti che non a caso mettono il paniere inglese ai primi posti nelle aspettative di rendimento della società tedesca Star Capital.
Basando le proprie stime su CAPE e P/BV esce un rendimento atteso per i prossimi 10-15 nell’ordine del 9%, secondo solo alla Borsa spagnola. Naturalmente rimane l’incognita valutaria che potrebbe ridurre il gap di aspettative rispetto agli altri panieri europei, ma anche su questo fronte tendiamo a pensare che solo una soluzione alla questione Brexit potrà chiarire il quadro. Una bellezza un po' decaduta che sembra promettere molto. Resta da vedere se queste promesse saranno mantenute nei prossimi anni.