Questa settimana UniCredit diffonderà i risultati del primo trimestre 2022. La banca milanese pubblicherà i dati il 4 di maggio prima dell'apertura delle contrattazioni a Piazza Affari. Vediamo insieme il consensus degli analisti per quanto riguarda le diverse variabili economiche e le voci di maggior impatto per il titolo.
Trimestrale UniCredit: il consensus del mercato
Per quanto riguarda le aspettative, sul sito di UniCredit sono stato pubblicato il consensus elaborato sulle stime di 20 analisti. Iniziamo con il dire che il 70% degli intervistati ha un giudizio buy sul titolo di Piazza Gae Aulenti. Il 30% consiglia di mantenerlo in portafoglio mentre nessuno si è espresso con un sell. Il target price mediano è fissato a 14,60 euro per azione, oltre il 67% sopra ai prezzi attuali di Borsa. Per quanto riguarda i dettagli economici, il giro d'affari è stimato a 4,421 miliardi di euro. Rispetto a 12 mesi prima, se confermato il dato segnerebbe un calo del 5,87% rispetto ai 4,686 miliardi dell'ultimo trimestre a guida Mustier. Con un utile operativo lordo visto a 2,007 miliardi di euro, per gli analisti i primi tre mesi dell'anno della banca milanese l'utile netto dovrebbe collocarsi a 413 milioni di euro.
I numeri di UniCredit saranno certamente un driver importante per il titolo, tuttavia a pesare sul sentiment degli investitori saranno soprattutto le indicazioni che il management fornirà sull'impatto della Russia sui conti. Nelle scorse settimane alcune indicazioni sono già state date, ora è da capire se quanto comunicato al mercato verrà confermato o meno. Insieme al rallentamento congiunturale in Italia, fattore che può andare ad incidire tanto sulla bontà del credito della banca quanto sulle prospettive di crescita del business, la voce legata alle attività nell'Est Europa sono particolarmente significative per far luce sulle prospettive dell'esercizio 2022. Emblematico in tal senso è l'ampiezza della forchetta del consensus per quanto riguarda l'EPS. Se per il 2022 in media gli analisti stimano un utile per azione di 1,2 euro, la parte alta della forchetta è posta a 2,23 euro mentre quella bassa è addirittura in negativo per 39 centesimi di euro.
Azioni UniCredit: cosa dice l'analisi grafica
Complice il ribasso delle ultime sedute, UniCredit arriva alla prova dei conti con quotazioni sotto pressione. Al momento son più vicini i minimi storici registrati con i due low della primavera e del dicembre 2020 piuttosto che la soglia resistenziale di area 15/16 euro per azione su cui si era chiuso il 2021 di Borsa. Le vendite di questi giorni, così come quelle di questo lunedì, hanno portato alla violazione di un supporto dinamico non banale. Se questo aspetto non è sicuramente incoraggiante, dall'altro va sottolineato come in termini di rischio/rendimento la vicinanza con la soglia psicologica degli 8 euro potrebbe offrire delle alternative di trading dal rischio limitato proprio in prossimità della pubblicazione dei risultati trimestrali.
In prossimità degli 8 euro vi è il transito di un supporto dinamico testato anche in occasione dei minimi di inizio marzo 2022. Ecco dunque che acquisti in area 8/8,20 euro potrebbero permettere di cavalcare al rialzo la volatilità. In questo caso lo stop scatterebbe al cedimento dei 7,75 euro. Evidenziando come al momento il quadro tecnico permanga fragile, solo ritorni sopra i 10,50 euro per azione porterebbero a un cambio dell'impostazione tecnica generale.
In questo articolo abbiamo fatto il punto sui temi più importanti che il mercato guarderà in occasione della diffusione dei risultati trimestrali di UniCredit. Dopo aver fatto il punto anche sul quadro tecnico del titolo quotato a Milano, ecco come è possibile fare trading sulla casa farmaceutica con i Certificati a leva. Un'alternativa è rappresentata dai Turbo Open End di SG. Si tratta di strumenti che hanno una leva dinamica e che possono essere detenuti in portafoglio anche per un periodo di tempo elevato. Scopri la gamma completa di Turbo Open End su UniCredit.
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