Morgan Stanley stupisce con la scelta dei sottostanti per il nuovo Autocallable Barrier Phoenix Certificate emesso in questi giorni. Il Certificato portato sul mercato è un classico basket Worst of avente come sottostanti azioni italiane ed estere ma è la selezione dei titoli fatta dalla banca d’affari statunitense a suscitare interesse. Morgan Stanley ha scelto Unicredit, Twitter e Snapchat come sottostanti. Se di Unicredit abbiamo parlato diffusamente sulle pagine di questo sito, molto meno è stato fatto con Twitter e Snapchat. Prima di capire il funzionamento e il pay off del Certificato, occorre dunque soffermarsi su questi titoli perché chi investe in un Certificate come questo sta prendendo una posizione rialzista, o quanto meno neutrale, su queste azioni anche se in modo diverso dall’investimento diretto.
Analisi di Twitter
Fino a qualche tempo fa Twitter rappresentava la classica azienda tecnologica in forte crescita ma con scarsi risultati economici: la società molto semplicemente non faceva utili. Questa tendenza negli ultimi anni si è invertita ed oggi non solo siamo di fronte ad un’azienda profittevole ma anche non particolarmente sopravvalutata, cosa che invece spesso avviene nel suo settore di riferimento. Se comparata con altri giganti del Tech la valutazione è più bassa della media. Negli anni sono cresciuti i ricavi, i margini e gli utili. Anche in Borsa il titolo ha risposto piuttosto bene e da fine 2017 ad oggi ha raddoppiato il suo valore, passando da circa 17 dollari ad azione agli attuali 35. Anche la recente crisi innescata dal Coronavirus non dovrebbe impattare sul valore del titolo in maniera significativa.
Analisi di Snap
Questa azienda sviluppa l'App Snapchat, utilizzata prevalentemente da ragazzi giovani per scambiarsi foto e video. Consente di fare delle ‘storie’ e la particolarità è che tutti i contenuti si cancellano dopo 24 ore, almeno così era nella versione iniziale. Instagram si è avvicinata molto con le stories ed ha di fatto cannibalizzato il mercato di Snap. L’azienda si è quotata da circa tre anni ma non ha mai fatto degli utili. Tra i sottostanti selezionati per il basket Worst of, questo è forse quello più rischioso. Dalla quotazione a Wall Street il prezzo delle azioni si è dimezzato e non c’è motivo di credere che le cose possano migliorare, almeno nel breve. Il Certificato è molto generoso anche perché questo titolo presenta una bella rischiosità implicita.
Elementi fondamentali del certificato
Il Certificato Worst of emesso lo scorso 2 marzo da Morgan Stanley ha ISIN DE000MS8JNB8. Con un valore nominale di 1.000 euro per Certificate, ha nel 3 marzo 2025 la data di valutazione finale. La barriera di protezione del capitale è fissata al 50% dello strike price di ciascun sottostante mentre quella per il pagamento della cedola al 55%. La cedola è a memoria ed è pari a 27,5 euro a certificato ogni trimestre, con un rendimento del 2,75% su base trimestrale, l’11% su base annua. La cedola viene pagata solo se tutti e tre i sottostanti al momento della rilevazione sono sopra il livello di barriera. Il Certificato è autocallable dopo un anno, quindi dal 2 marzo 2021 può scadere anticipatamente. Dal marzo del prossimo anno, la condizione di scadenza anticipata verrà verificata ogni tre mesi in concomitanza con le date di rilevazione dei premi. Questo effetto (Autocall) scatta solo se le quotazioni di tutti e tre i sottostanti sono superiori a quelle registrate con il fixing iniziale. In un momento di grande volatilità dei mercati, va evidenziato come qualora a scadenza uno dei tre sottostanti del paniere dovesse valere meno del 50% dello strike price iniziale, l’investitore otterrebbe un rimborso commisurato alla perdita maturata dal peggior sottostante nel periodo tra il fixing inziale e la rilevazione finale. Se ad esempio Twitter dovesse perdere nel corso della vita del Certificate il 70% del suo valore, a scadenza l’investitore riceverebbe un importo di liquidazione pari a 300 euro per Certificato detenuto. Questo anche qualora gli altri due sottostanti avessero nello stesso tempo maturato performance positive o comunque inferiori al livello barriera.
Valutazioni sul Certificato a cura dell’Ufficio studi investire.biz
Il certificato è ben costruito ma presenta un bel grado di rischiosità, soprattutto per la presenza di Snap. Non va inoltre sottovalutato l’impatto sui mercati finanziari del Coronavirus, con gli effetti sull’economia italiana che potrebbero impattare negativamente sulle quotazioni di Unicredit. Questo rischio interessa peraltro tutti i mercati internazionali e va sottolineato come il Certificate Worst of emesso da Morgan Stanley possa beneficiare di barriere molto profonde. In un’ottica di remunerazione del capitale, interessante anche la profondità della barriera relativa ai Coupon. Al netto dei picchi di volatilità momentanea, il livello scelto dalla banca d’affari USA dovrebbe garantire un discreto flusso cedolare, quanto meno nel primo anno. Il rendimento è molto elevato ma sconta evidentemente un rischio. Da ultimo ma non meno importante vi è da fare una valutazione sul prezzo attuale: a causa delle vendite che hanno interessato nelle ultime due settimane i listini azionari americani e italiani, le quotazioni del Certificato sono scese molto dal momento della sua quotazione. L’essere andato sotto la pari, al momento il prezzo denaro/lettera che si trova sul mercato EuroTLX è 917,80/927,80 euro a Certificato, consente di avere un extra-rendimento rispetto alla struttura di pay-off iniziale. Chi comprasse oggi lo strumento otterrebbe un rendimento aggiuntivo del 7,78% oltre a quello dato dall’incasso dei premi trimestrali ricordati in precedenza.
DISCLAIMER
I certificati sono strumenti finanziari ad elevata complessità e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Prima di acquistare questi prodotti valutare attentamente i rischi e leggere la documentazione dell’emittente. Il presente articolo non costituisce sollecitazione né consiglio all’investimento, ma ha solo finalità informative.