ENI è in evidenza a Piazza Affari dopo i conti del quarto trimestre del 2021 e dell’intero anno. Durante il periodo la big cap di Borsa Italiana ha beneficiato di un contesto economico più favorevole e uno scenario energetico con fondamentali migliorati.
Nel dettaglio, il Cane a sei zampe ha terminato l’esercizio in esame con ricavi della gestione caratteristica pari a 76,57 miliardi di euro (+74% rispetto ai 43,99 miliardi di euro registrati l’anno precedente). Nel 2021 la produzione di idrocarburi è scesa del 3% a 1,68 milioni di boe/giorno. La società ha chiuso lo scorso anno con un utile operativo adjusted di 9,67 miliari di euro, in deciso aumento rispetto agli 1,9 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente.
Il risultato netto adjusted è stato positivo per 4,74 miliardi di euro, valore che si confronta il rosso di 758 milioni contabilizzato nel 2020. Il risultato netto è stato positivo per 6,13 miliardi di euro mentre l’utile per azione adjusted è stato pari a 1,3 euro. Per quanto riguarda il solo quarto trimestre del 2021, il risultato operativo adjusted di ENI è stato positivo per 3,81 miliardi di euro (488 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente).
Il risultato netto adjusted è aumentato a 2,11 miliardi (50 milioni contabilizzati nello stesso periodo del 2020). Il consensus degli analisti indicava un utile operativo adjusted pari a circa 3,66 miliardi di euro e un utile netto adjusted per circa 1,94 miliardi di euro.
La società ha precisato che più di due terzi delle stime degli analisti erano state raccolte prima della decisione di Saipem di rivedere le indicazioni finanziarie e operative del 2021. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è salita dell’1% a 1,74 milioni di boe/giorno.
A fine 2021 l’indebitamento netto era sceso a 14,32 miliardi di euro, rispetto ai 16,59 miliardi di inizio anno. Nell’intero 2021 la big cap di Piazza Affari ha registrato una generazione di cassa operativa pari a 12,85 miliardi di euro.
Nell’esercizio gli investimenti netti sono stati pari a 5,82 miliardi. Per quanto riguarda la politica dei dividendi, il management del Cane a sei zampe intende proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo 2022 di 0,86 euro per azione di cui 0,43 euro distribuiti nel settembre 2021 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo sarà quindi di 0,43 euro per ogni azione ENI.
La società ha segnalato che le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve, medio e lungo termine saranno illustrati nella Strategy Presentation in agenda per il 18 marzo 2022. La società ha anche confermato l'intenzione di completare l'IPO di Plenitude nel corso di quest’anno.
"La quotazione di Plenitude, che integra rinnovabili, clienti e e‐mobility, ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni scope 3 dei nostri clienti domestici", ha affermato Claudio Descalzi, Amministratore delegato di ENI, nel commentare i risultati trimestrali e dell’intero 2021.
Gli esperti di Equita SIM mantengono la valutazione “buy” su ENI e hanno rivisto verso l'alto il target price del 6% a 16,5 euro. Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 16,5 euro.
Gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno una raccomandazione add e un prezzo obiettivo a 14,5 euro. Jefferies conferma il buy con target 16 euro. Anche JP Morgan continua a raccomandare l’acquisto con un prezzo obiettivo di 19 euro.
RBC Capital Markets è positivo con raccomandazione “buy” e target a 15 euro, mentre Banca Akros resta buy con target 14,50 euro. Alla luce di quanto argomentato finora, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K478 che ha come sottostante ENI. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo del Cane a sei zampe.
Azioni ENI: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di ENI appare costruttivo a Piazza Affari, mentre i prezzi rimangono inseriti all’interno di una tendenza rialzista in essere dai minimi registrati a ottobre 2020. Nel breve periodo le quotazioni oscillano all’interno del range compreso tra i 13,60 e i 12,90 euro. La rottura della parte alta o bassa di questo trading range potrebbe dare il via rispettivamente a strategie di matrice rialzista e ribassista.
Nel primo caso il primo target per i compratori potrebbe essere identificato sul livello tondo e psicologico a 14 euro, mentre un obiettivo di profitto più ambizioso potrebbe essere collocato in area 14,34 euro, valori che non si vedono da gennaio 2020. La positività verrebbe meno con una violazione dell’area di concentrazione di domanda a 12 euro, movimento che potrebbe consentire ai venditori di testare i successivi supporti a 11,50 euro.
Investire sulle azioni ENI con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENI è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K478. Questo prodotto è stato emesso il 10 febbraio 2022 a un prezzo di emissione di 86,20 euro ed è negoziato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che entro la Data di Valutazione Finale fissata al prossimo 15 giugno 2023 (circa 14 mesi) la quotazione di ENI non sia mai stata uguale o inferiore a quella della Barriera, fissata a 9,40 euro, circa il 69,84% del prezzo Strike (fissato a 13,46 euro).
La Barriera è di tipo americano e continua, osservata cioè con riferimento a qualsiasi valore del sottostante rilevato durante il Periodo di Osservazione, che va dalla data di emissione del prodotto fino alla Data di Valutazione Finale (inclusa).
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 85,40 euro (guadagno lordo potenziale del 17,09% in circa 14 mesi), mentre le azioni ENI veleggiano circa il 30% al di sopra della Barriera. Al contrario, se durante il Periodo di Osservazione il prezzo del sottostante è stato almeno una volta uguale o inferiore alla Barriera posta a 9,40 euro, potranno verificarsi due scenari:
1 - Se il prezzo delle azioni ENI alla Data di Valutazione è uguale o superiore al Cap (15,40 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari all’Importo Massimo (100 euro).
2 - Se il prezzo delle azioni ENI alla Data di Valutazione è inferiore al Cap (15,40 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari al prodotto tra l’Importo di Calcolo di 87,403 euro e la performance di ENI. La performance sarà calcolata dividendo il prezzo del sottostante alla Data di Valutazione per lo Strike (13,46 euro). In questo scenario si potrà incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del certificato.
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