UniCredit è di nuovo sotto la lente degli operatori dei mercati finanziari nelle ultime settimane mentre si riaccende il risiko bancario a Piazza Affari. Banco BPM, l'istituto bancario guidato dall’AD Giuseppe Castagna, secondo indiscrezioni stampa, è dato come possibile “preda” di UniCredit.
Il possibile progetto di OPA di UniCredit su Banco BPM comunque sarebbe in stand-by al momento. In particolare, secondo il Messaggero sarebbe proprio il recente rally in Borsa di Banco BPM il motivo per cui la banca di piazza Gae Aulenti ha bloccato il suo progetto di offerta pubblica di acquisto. Stando alle indiscrezioni di stampa, l’istituto guidato dall’Amministratore Delegato Andrea Orcel puntava a una operazione carta contro carta, con un prezzo per la banca di piazza Meda di 4,5 euro per azione.
Tuttavia, il recente rialzo del valore in Borsa di Banco BPM non consentirebbe più le condizioni per una operazione di questo tipo, soprattutto dopo che UniCredit ha confermato un obiettivo di remunerazione degli azionisti per un ammontare di almeno 16 miliardi di euro entro il 2024 nel suo piano “UniCredit Unlocked” comunicato a dicembre 2021.
L’istituto in ogni caso non è al centro delle attenzioni degli operatori solamente per la questione M&A. Infatti, secondo un’indagine condotta da Il Sole 24 Ore Radiocor Plus sui “Top Picks 2022”, ovvero le migliori azioni su cui puntare indicate dalle principali SIM e broker italiani, in vetta alla classifica spicca, insieme a Moncler, proprio UniCredit.
Dall’indagine emerge che il settore preferito dagli esperti è sicuramente quello bancario, che potrebbe trarre giovamento da un rialzo dei tassi di interesse, dai generosi ritorni sul capitale e dal già citato M&A. Ricordiamo che UniCredit nelle scorse settimane ha comunicato i dati dell’intero 2021, periodo che è stato chiuso superando “la guidance 2021 per le principali voci finanziarie” con utile netto sottostante di 3,9 miliardi (triplicato rispetto agli 1,3 miliardi del 2020), ricavi totali a 18 miliardi (+4,8%, stime a 17,5 miliardi) e costi invariati a 9,8 miliardi.
Il risultato netto contabile per il 2021 è stato pari a 1,5 miliardi, contro una perdita di 2,8 miliardi nel 2020 e a fronte degli 1,8 miliardi previsti. Alla luce di quanto argomentato finora, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K5F5 che ha come sottostante UniCredit. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla banca di piazza Gae Aulenti.
Azioni UniCredit: l’analisi tecnica
La struttura tecnica di UniCredit appare costruttiva a Piazza Affari, mentre continua il forte trend rialzista di medio-lungo periodo iniziato dai minimi registrati a novembre 2021 in area 6,20 euro. Guardando al breve termine, i livelli da monitorare sono due: il supporto che conta i massimi registrati a gennaio 2022 a 14,48 euro e il livello tondo e psicologico a 14 euro.
Segnali di forza in quest’area di interesse per i compratori potrebbero essere sfruttati per implementare strategie di matrice rialzista in linea con il trend dominante. Nel breve periodo la positività verrebbe meno con una violazione del supporto orizzontale in area 12 euro, movimento che potrebbe trasportare i corsi al test dei minimi di novembre 2021 in area 10,40 euro.
Investire sulle azioni UniCredit con i Certificati
La situazione descritta sinora su UniCredit è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K5F5. Questo prodotto è stato emesso il 10 febbraio 2022 a un prezzo di emissione di 81 euro ed è negoziato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla Data di Valutazione Finale fissata al prossimo 15 giugno 2023 (circa 14 mesi) la quotazione di UniCredit non sia mai stata uguale o inferiore a quella della Barriera, fissata a 10,60 euro, circa il 70,71% del prezzo Strike (fissato a 14,99 euro).
La Barriera è di tipo americano e continua, osservata cioè con riferimento a qualsiasi valore del sottostante rilevato durante il Periodo di Osservazione, che va dalla data di emissione del prodotto fino alla Data di Valutazione Finale (inclusa).
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 79,45 euro (guadagno lordo potenziale del 25,86% in circa 14 mesi), mentre le azioni UniCredit veleggiano circa il 29% al di sopra della Barriera. Al contrario, se durante il Periodo di Osservazione il prezzo del sottostante è stato almeno una volta uguale o inferiore alla Barriera posta a 10,60 euro, potranno verificarsi due scenari:
1 - Se il prezzo delle azioni UniCredit alla Data di Valutazione è uguale o superiore al Cap (18,20 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari all’Importo Massimo (100 euro).
2 - Se il prezzo delle azioni UniCredit alla Data di Valutazione è inferiore al Cap (18,20 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari al prodotto tra l’Importo di Calcolo di 82,363 euro e la performance di UniCredit. La performance sarà calcolata dividendo il prezzo del sottostante alla Data di Valutazione per lo Strike (14,99 euro). In questo scenario si potrà incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del certificato.
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