A dispetto della pandemia che ha affossato il settore automotive globale, il 2020 è stato sicuramente l’anno di Tesla. Il colosso dei veicoli elettrici ha visto passare la sua capitalizzazione di mercato dai 75,74 miliardi di dollari di fine 2019 ai 668,91 miliardi di dollari al 31 dicembre 2020 (+783,17%). I prezzi del titolo a Wall Street sono letteralmente decollati, passando da 83,67 dollari a 705,67 dollari.
Durante il periodo, l’azienda ha sempre sorpreso le attese degli analisti per quanto riguarda i conti trimestrali e a dicembre è riuscita a fare il suo ingresso all’interno del più importante indice di Borsa USA: l’S&P 500.
Sebbene i fondamentali della società guidata da Elon Musk non giustifichino quotazioni così elevate, si deve considerare che al mercato sembrano interessare di più le prospettive di Tesla nel futuro, con il suo Amministratore Delegato che dipinge un quadro più che roseo.
A sostenere l’entusiasmo per il gruppo di Palo Alto sono gli ultimi dati sulle consegne: nel 2020 sono state spedite 499.550 vetture, poco sotto l’ambizioso target delle 500 mila unità. Il risultato è estremamente positivo, specie se si pensa che la pandemia di Covid-19 ha chiuso la fabbrica statunitense dell’azienda.
A sostenere gli acquisti delle azioni della compagnia è anche il contesto positivo per i veicoli elettrici: i Governi della quasi totalità dei Paesi del mondo stanno puntando con decisione sul processo di decarbonizzazione, che include per forza di cose le automobili. La pandemia in tal senso ha accelerato questo trend: il piano Next Generation EU e il programma elettorale del Presidente USA eletto Joe Biden puntano in maniera importante sulle energie pulite.
La prospettiva inoltre è quella che la diffusione delle automobili elettriche avranno una diffusione sempre più decisa grazie allo sviluppo della tecnologia, che le renderà meno costose e in grado di percorrere più chilometri.
Azioni Tesla: analisi tecnica
Osservando il grafico settimanale di Tesla, si evidenzia come i prezzi siano inseriti in un fortissimo uptrend, che ha permesso ai compratori di sfondare due fondamentali ostacoli: il primo fornito dalla resistenza a 463,70 dollari, espressa dai top della terza settimana di agosto 2020, il secondo dalla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi di febbraio e agosto 2020. A Wall Street il titolo continua ad aggiornare i suoi massimi storici senza dare alcuna indicazione di voler stornare. In tal senso, una correzione potrebbe prendere il via solo in caso di un ritorno delle quotazioni in zona 680 dollari, dove tornerebbero al di sotto del livello dinamico menzionato prima. In tal senso i ritracciamenti compresi tra i 550 dollari e i 520 dollari potrebbero costituire interessanti occasioni per cercare di cavalcare la tendenza ascendente. La struttura si complicherebbe nell’eventualità di una contrazione al di sotto dei 460 dollari.
Investire nelle azioni Tesla con i Certificati
Una correzione nelle azioni Tesla potrebbe far crescere l’interesse per il Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN LU2088861856. Emesso sul SeDeX di Borsa Italiana dal 4 dicembre 2020 ad un prezzo di 77,519 euro, questo prodotto consente di ottenere un rimborso a scadenza di 100 euro a condizione che alla data di valutazione finale, fissata per il 18 giugno 2021, il valore di Tesla sia superiore alla Barriera a 444,3040 dollari, l’80% dello Strike iniziale di 555,38 dollari.
Al momento il Certificate quota ad un prezzo ask di 93,10 euro, che in caso di mantenimento della Barriera a scadenza permetterebbe di ottenere un rendimento lordo del 7,41%. I prezzi del titolo si trovano ben al di sopra della Barriera (oltre il 40%).
Come detto prima le correzioni non renderanno solo più interessante l’azione, ma anche il Certificato, che vedrà scendere il suo valore aumentando al contempo il potenziale rendimento in caso di ingresso su prezzi inferiori.
Lo scenario avverso prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni di Tesla si attestino ad un prezzo pari o inferiore ai 444,304 dollari: in tal caso il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per il Valore Nominale. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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