In questo periodo dell’anno molti investitori sono alle prese con il problema delle minusvalenze in scadenza e con la necessità di compensarle, o almeno di spostarle in avanti, in modo da non perdere il credito fiscale.
Oggi la tassazione sui redditi finanziari è molto più alta che in passato: fino al 2011 l’aliquota era pari al 12.5% per tutte le rendite finanziarie, dal 2012 è passata al 20% e dal 1° luglio 2014 al 26%, salvo che per i titoli del debito pubblico, ed equiparati, rimasta al 12,5%.
Per questo è importante ottimizzare la gestione fiscale degli investimenti, anche in considerazione dei rendimenti generalmente bassi degli ultimi anni. La gestione attiva delle misusvalenze e le misure adottate in questa direzione consentono di evitare di perdere il credito fiscale derivante da perdite subite negli investimenti finanziari.
I Certificati sono lo strumento più efficiente da questo punto di vista poiché tutti i guadagni da essi conseguiti, sia in conto capitale che dai flussi cedolari, sono considerati redditi diversi. A differenza di altri popolari strumenti, idonei quindi alla compensazione delle minusvalenze. Per esempio il fisco non considera redditi diversi i dividendi delle azioni o le cedole delle obbligazioni, ritenuti redditi da capitale e in quanto tali non utili per recuperare il credito fiscale.
Per questa loro peculiarità, i certificati maxi cedola (o maxi coupon) sono tra i preferiti degli investitori proprio per la possibilità che offrono in tema di minusvalenze. E questo apprezzamento è stato recepito appieno dagli emittenti, che sfornano in gran quantità questi strumenti.
Le caratteristiche del Certificato su Ford, FCA e Tesla
Tra i tanti ora disponibili sul mercato, vorrei segnalare questo Phoenix Memory con Isin XS1575025066. Emesso da Citigroup, questo certificato prevede lo stacco di un maxi coupon con rilevazione il 15 ottobre prossimo. Per il pagamento del maxi premio da 200 euro (20% del valore nominale) il trigger è posto al 50% dello strike price iniziale, successivamente le cedole trimestrali del 2,50% (10% annue) hanno un trigger per il pagamento posto al 65% del prezzo di riferimento iniziale.
Le cedole sono a memoria, quindi se in una o più date di rilevazione il valore del worst of è inferiore al trigger le cedole non vengono corrisposte ma messe in memoria e pagate quando il sottostante dovesse ritornare sopra il livello di barriera. Anche la barriera a protezione del capitale è fissata al 65%, mentre la scadenza è stabilita al 22 luglio 2025.
Il basket è composto tra tre sottostanti: Ford, FCA e Tesla. Si tratta di tre titoli del settore auto. Dopo il crollo della scorsa primavera dovuto alla pandemia e al lockdown che ha determinato quasi l’azzeramento delle vendite, le azioni di Ford e FCA si sono riprese avviando una lenta ma costante risalita dei prezzi.
Un discorso a parte merita Tesla, a cui il mercato riconosce un valore molto maggiore rispetto ai suoi fondamentali, tanto che l’azione ha guadagnato oltre il 400% dall’inizio dell’anno. Attualmente tutti i sottostanti si trovano sopra lo strike.
Quotato al Cert-X di EuroTLX, il certificato si compra a 1.112€ e prevede il rimborso anticipato (clausola autocallable) se alla rilevazione del 15 aprile 2021 tutti i sottostanti si trovano sopra il loro valore iniziale. In tal caso il rendimento assoluto sarebbe intorno al 12,4%, pari ad oltre il 22% annualizzato se si tiene conto che alla data di rilevazione mancano sei mesi e mezzo.
Qualora non si verificassero le condizioni per il rimborso anticipato, l’emittente pagherà la cedola trimestrale pari al 2,5% se tutti i sottostanti si troveranno sopra la barriera del 65%. Successivamente, ogni tre mesi ci sarà una nuova rilevazione con le medesime modalità.
Se non si verifica mai la condizione di scadenza anticipata, il certificato arriva alla sua scadenza naturale, prevista per il 15 luglio 2025. In questo caso, se il peggior sottostante quota almeno il 65% del suo strike price iniziale l'investitore ottiene il rimborso del valore nominale (1.000€) più l’ultima cedola ed eventualmente quelle in memoria. In questo caso il rendimento annualizzato sarebbe sopra il 13%. Se invece alla scadenza il prezzo del sottostante peggiore è sotto la barriera, l’investitore subisce una perdita proporzionale alla performance negativa del titolo dalla data di emissione del Certificato a quella di scadenza del prodotto.
Analisi del Certificato
Il certificato è utile soprattutto per recuperare, o quanto meno per differire, le minusvalenze accumulate, operazione indispensabile per non perdere il credito fiscale. Oltre questo, presenta un profilo rischio/rendimento molto buono sia per il ricco flusso cedolare che per la solidità dei sottostanti, peraltro appartenenti allo stesso settore merceologico. Un basket quindi fortemente correlato, che rende il certificato meno rischioso.
DISCLAIMER
I certificati sono strumenti finanziari ad elevata complessità e potrebbero non essere adatti a tutti gli investitori. Prima di acquistare questi prodotti valutare attentamente i rischi e leggere la documentazione dell’emittente. Il presente articolo non costituisce sollecitazione né consiglio all’investimento, ma ha solo finalità informative.