Il 2020 è stato un anno nero per le immatricolazioni di veicoli, specie in Europa. Gli ultimi dati resi noti da ACEA evidenziano che nell'anno appena trascorso si è verificato il crollo del dato peggiore nella storia del settore automobilistico. Il mercato ha infatti segnato un -24,3% nelle immatricolazioni, tornando indietro di ben 26 anni.
Le cause sono da attribuirsi principalmente alla pandemia di Covid-19, che ha provocato diversi lockdown in tutto il mondo causando profonde ricadute economiche. A salvarsi sono le auto elettriche, che sono riuscite a guadagnare quote di mercato grazie ai sostegni statali e alla transizione energetica in atto.
L’arrivo dei vaccini anti-Covid e gli incentivi governativi potrebbero essere però la ricetta ideale per consentire una ripresa dell’automotive nel 2021. L’idea alla base dell’ipotesi arriva dalla Cina, dove si è assistito a una contrazione del 6,8% a/a rispetto al 2019.
Questo calo, se contestualizzato, rappresenta un anno molto positivo e Cui Dongshu, Segretario Generale della China Passenger Car Association, si attende che il 2021 registri una crescita più solida. Nel 2020 l’ex Impero Celeste è riuscito a registrare nove mesi di fila di vendite di auto in crescita grazie alla momentanea sconfitta del Covid-19 e agli aiuti statali.
Con la ripresa dei consumi ci si potrebbe quindi attendere un processo simile anche nel resto del mondo. Guardando al prossimo futuro quindi, potrebbe essere interessante guardare al Certificato Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ12VA8 e sottostante rappresentato da un basket composto dalle azioni Stellantis, Volkswagen e Tesla.
Analisi dei sottostanti
Ad esclusione delle azioni Tesla che hanno sperimentato un rally continuo da inizio 2020, i rialzi decisi per i titoli Stellantis e Volkswagen sono iniziati con l’avvio della rotazione settoriale innescata dal vaccino anti-Covid in primis e dal piano di aiuti fiscali in USA in secondo luogo.
Partiamo con Stellantis, quarto gruppo automobilistico a livello globale. Di recente l’Amministratore Delegato della compagnia, Carlos Tavares, ha dichiarato che verranno generati 25 miliardi di euro per gli azionisti nei prossimi anni.
Ricordiamo che gli titolari di azioni dell'azienda riceveranno il prossimo 29 gennaio il dividendo straordinario da 2,9 miliardi di euro. La nuova realtà inoltre punterà molto sulla mobilità elettrica, segmento che beneficerà della condivisione di conoscenze di FCA e PSA.
Guardando a Volkswagen, il primo gruppo europeo per volumi ha perso il 21,7% di immatricolazioni nel 2020, aumentando però anche la sua quota di mercato al 25,4%. L’azienda ha venduto 231.600 veicoli a batteria l’anno scorso, il 214% in più rispetto al 2019.
La realtà sembra quindi pronta a fare il suo ingresso nel mercato delle auto elettriche come conferma Ralf Brandstätter, Amministratore Delegato di Volkswagen Passenger Cars. Il manager vuole infatti rendere la società il leader nelle auto elettriche a batteria.
Per raggiungere questo importante traguardo Volkswagen ha intenzione di investire 35 miliardi di euro nel comparto della mobilità elettrica entro il 2025, pianificando inoltre di lanciare 70 modelli puramente elettrici entro il 2030.
Per Tesla non c’è molto da dire. Nel 2020 il gruppo ha sorpreso innumerevoli volte gli investitori, che ne hanno premiato le quotazioni di Borsa. L’anno scorso infatti le azioni dell’azienda guidata da Elon Musk si sono apprezzate del 783,17%, con la società che ha costantemente superato le attese degli analisti sui conti trimestrali entrando anche all’interno del principale indice di Borsa USA: l’S&P 500.
Ricordiamo anche che Tesla è riuscita a stupire sulle consegne di veicoli, che hanno sfiorato di poco il target delle 500.000 unità. Per il 2021 alcuni analisti sostengono che la società possa raggiungere una produzione tra i 900mila e gli 1,1 milioni di veicoli.
A spingere ancora le vendite del leader dell’automotive elettrico saranno principalmente i piani di transizione energetica dei Paesi di tutto il mondo e la momentanea superiorità tecnologica rispetto ai competitor.
Struttura del Certificate
Il Certificato Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ12VA8 è quotato sul SeDeX di Borsa Italiana dal 2 dicembre 2020 ad un prezzo di 100 euro. Con questo prodotto è possibile ottenere una cedola trimestrale di 5,52 euro a patto che alle date di rilevazione il prezzo di tutti i sottostanti sia pari o superiore a quello della Soglia Bonus, che scende di 5 punti percentuali ogni trimestre passando dall’85% al 60% dello Strike Price Iniziale.
Il rendimento su base annuale è quindi del 22,08% lordo sul Prezzo di Emissione. Sono tre le opzioni che formano la struttura del Certificate:
- Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
- Opzione Autocallable: dall’8 marzo 2021 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data per il Rimborso Anticipato il prezzo di tutti i sottostanti del paniere quoteranno ad un livello pari o superiore a quello del Livello Autocall, posto al 100% del Valore Iniziale.
- Opzione Quanto: protegge dalle variazioni del tasso di cambio dato che le azioni Tesla sono quotate in Dollari USA.
Ora vediamo i livelli da monitorare su tutti i sottostanti che compongono il paniere:
- Stellantis: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 11,54 euro; 1° Soglia Bonus a 9,81 euro; 2° Soglia Bonus a 9,23 euro; 3° Soglia Bonus a 8,65 euro; 4° Soglia Bonus a 8,08 euro; 5° Soglia Bonus a 7,50 euro; 6° Soglia Bonus e Barriera a 6,92 euro.
- Volkswagen: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 142,69 euro; 1° Soglia Bonus a 121,287 euro; 2° Soglia Bonus a 114,152 euro; 3° Soglia Bonus a 107,0175 euro; 4° Soglia Bonus a 99,883 euro; 5° Soglia Bonus a 92,7485 euro; 6° Soglia Bonus e Barriera a 85,614 euro.
- Tesla: Valore Iniziale, Strike e Livello Autocall a 579,13 dollari; 1° Soglia Bonus a 492,2605 dollari; 2° Soglia Bonus a 463,304 dollari; 3° Soglia Bonus a 434,3475 dollari; 4° Soglia Bonus a 405,391 dollari; 5° Soglia Bonus a 376,4345 dollari; 6° Soglia Bonus e Barriera a 347,478 dollari.
Al momento della scrittura tutti i sottostanti del basket veleggiano al di sopra del rispettivo Valore Iniziale. In particolare le azioni Volkswagen sono il Worst of e quotano il 6,01% oltre tale livello. Attualmente quindi, se i prezzi dovessero rimanere quelli attuali sarebbero rispettate sia le condizioni per la scadenza anticipata che quelle per lo stacco della cedola.
Alla scadenza fissata per il 31 maggio 2022 potranno verificarsi due scenari:
- Se il prezzo del peggiore dei sottostanti dovesse quotare ad un livello superiore a quello della Barriera l’investitore riceverà il Valore Nominale di 100 euro, l’ultima cedola del periodo e i premi eventualmente non pagati;
- Se il prezzo del peggiore dei sottostanti dovesse quotare ad un livello pari o inferiore a quello della Barriera invece il Certificato inizierà a replicare la relativa performance. Poniamo ad esempio che a scadenza un’azione Volkswagen quoti 80 euro. In tal caso l’investitore riceverà 56,07 euro, calcolati come: [100 euro del Valore Nominale x (80 euro del Prezzo di rilevazione finale/142,69 euro del Valore Inziale)].
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
Sebbene il comparto automotive sia stato fortemente penalizzato nel corso del 2020, l’arrivo del vaccino anti-Covid e il conseguente e graduale ritorno alla normalità potrebbe aiutare a risollevarne l’andamento.
In questo quadro si devono considerare i piani di spesa dei Governi, che potrebbero includere anche una nuova tranche di incentivi che vada a beneficiare soprattutto la mobilità elettrica, dove ormai stanno virando tutte le principali aziende del settore.
La struttura del Certificato descritto prima è interessante principalmente per due motivi: il primo è il meccanismo Step Down della Soglia Bonus che fa incrementare le probabilità di un incasso del premio, il secondo è invece relativo al rendimento pari come detto al 22,08% lordo sul Valore Nominale.
Da segnalare anche la presenza dell’opzione Autocallable e la Barriera posta al 60% dello Strike Iniziale, elemento che permette ai prezzi ampi spazi di movimento. Attualmente il Certificato quota ad un prezzo ask di 106 euro: si potrebbe quindi attendere un suo deprezzamento per riuscire a beneficiare anche del potenziale extra-rendimento derivante dal prezzo di acquisto e quello di rimborso a scadenza.
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