Tesla continua ad essere al centro delle attenzioni degli operatori dei mercati finanziari dopo la pubblicazione dei conti relativi al quarto trimestre del 2021. Tra ottobre e dicembre, il colosso delle auto elettriche guidato dal miliardario sudafricano Elon Musk ha battuto le previsioni con profitti a 2,32 miliardi, in aumento di ben il 760%.
L'EPS (utile per azione) si è attestato su base adjusted a 2,52 dollari. Il giro d’affari è stato di 17,72 miliardi (+65%). L'attesa era di utili per azione di 2,37 dollari e di vendite per 16,64 miliardi. Per l’intero 2021 Tesla ha riportato utili al massimo storico di 5,5 miliardi, contro i 721 milioni del 2020 e vendite per 53,8 miliardi dai 31,5 miliardi dell’anno precedente. Il totale delle consegne nel 2021 ha così raggiunto 936.172, un incremento dell'87% rispetto al 2020, nonostante gli ostacoli nella supply chain e le carenze di chip.
Tesla ha anche citato problemi della catena di approvvigionamento come principale limite circa il business della società, che potrebbe rimanere anche nel 2022. Musk ha indicato che Tesla quest’anno non introdurrà nuovi modelli, nemmeno il suo pickup Cybertruck inizialmente ipotizzato fin da fine 2022, che dovrà quindi aspettare.
Gli analisti stimano che Tesla potrebbe consegnare 1,5 milioni di veicoli quest’anno, in linea con il suo obiettivo di aumentare le consegne del 50% l'anno per un periodo prolungato. Sono infatti molto interessanti i dati sulla capacità produttiva degli stabilimenti. In California, Tesla può produrre annualmente 100.000 Model S/X e 500.000 Model 3/Y.
A Shanghai l’azienda è in grado di produttore oltre 450.000 Model 3/Y all'anno. Ad oggi, Tesla, dispone quindi di una capacità produttiva annua di oltre 1 milione di vetture. Numeri che potranno migliorare grazie alle nuove Gigafactory. Di recente gli esperti di Credit suisse hanno fatto balzare i prezzi del colosso automotive in Borsa dopo aver considerato il titolo “attraente”, in seguito allo storno delle quotazioni a Wall Street.
Gli analisti della banca d’affari si aspettano che le azioni Tesla si riprendano, sostenute dai fondamentali della società che rimangono solidi. Credit Suisse ha confermato il suo target price a 1.025 dollari. CFRA Research ha un prezzo obiettivo a 1.250 dollari.
Piper Sandler ha un target di 1.300 dollari e Jefferies di 1.400 dollari. Bank of America ha evidenziato come in realtà la quota di mercato di Tesla nei veicoli elettrici dovrebbe diminuire nei prossimi anni, dal 69% del 2021 fino al 19% nel 2024, davanti all'avanzata di concorrenti quali General Motors e Ford.
Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione per puntare sul titolo in ottica non prettamente rialzista è stato il Certificato Cash Collect di Société Générale con ISIN XS2394941293 che ha come sottostante Tesla. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul colosso delle auto elettriche guidato da Elon Musk.
Azioni Tesla: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Tesla appare costruttivo a Wall Street dopo il rimbalzo dei prezzi avvenuto dai supporti in area 800 dollari. Un superamento del livello tondo e psicologico a 1.000 dollari potrebbe favorire l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo identificabile a 1.200 dollari.
Un target più ambizioso potrebbe invece essere collocato a 1.243 dollari, massimi lasciati in eredità dai top segnati a novembre 2021. La positività verrebbe meno con una violazione dei minimi registrati il 28 gennaio 2022 a 792 dollari, movimento che potrebbe consentire alle forze ribassiste di testare l’area di concentrazione di domanda a 730 dollari.
Investire sulle azioni Tesla con i Certificati
Come evidenziato precedentemente, la situazione descritta è interessante se si guarda al Certificato Cash Collect di Société Générale con ISIN XS2394941293. Questo prodotto è quotato dal 24 novembre 2021 sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima di poco meno di 2 anni.
Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale dell’3,2% lordo (12,80% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il prezzo delle azioni Tesla sia pari o superiore alla Barriera sul Premio (665,4180 dollari).
Sempre su base trimestrale, dal 23 novembre 2022, se il prezzo delle azioni Tesla è pari o superiore allo Strike (1.109,0300 dollari), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza. Alla Data di Valutazione Finale, il 23 novembre 2023, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:
1 - Se il prezzo di Tesla è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.
2 - Se il prezzo di Tesla è inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante, con conseguente perdita sul capitale investito.
Al momento della scrittura il certificato scambia sotto la pari, a circa 94,55 euro in acquisto, consentendo un potenziale extra rendimento di circa il 5,76%, oltre al premio, in caso di scenario, positivo, di rimborso a 100 euro.
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