La pandemia di Covid-19 ha accelerato diversi megatrend che erano già in atto. Tra questi spiccano la transizione energetica, in particolare con le aziende automotive sempre più attive nella produzione di veicoli elettrici, ma anche la digitalizzazione dei servizi. Guardando a Piazza Affari è di recente sotto la lente degli investitori Stellantis, il colosso automobilistico nato il 16 gennaio 2021 dalla fusione tra i gruppi FIAT Chrysler e PSA, mentre Mike Manley ha ufficializzato il divorzio dal gruppo con efficacia dal 1° novembre 2021.
Il gruppo automotive non è solo impegnato nella produzione di veicoli elettrici (al momento si posiziona subito dietro i big del settore con il 6% del mercato, dopo Tesla, Volkswagen e i cinesi di SAIC-GM-Wuling).
L’Italia è infatti il primo Paese in cui Stellantis ha esteso il commercio digitale a tutti i marchi. Il gruppo guidato dall'Amministratore Delegato Carlos Tavares ha lanciato una piattaforma digitale che integra il meglio dell’esperienza virtuale e di quella tradizionale per offrire attraverso l’e-commerce i modelli Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.
In base a un’indagine Google per Stellantis Italia, attualmente sono quasi 27 milioni i consumatori prediligono i canali online nel nostro Paese, utenti che hanno dimestichezza con gli acquisti fatti dal proprio computer o da qualsiasi altro device.
Una persona su quattro si dichiara già oggi pronta all’acquisto online di un’automobile nuova, con una crescita di 4 punti percentuali rispetto al periodo pre-pandemia. Questi numeri trovano riscontro nelle oltre 6.000 iscrizioni alle piattaforme di e-commerce di Stellantis, con oltre 2.500 clienti che hanno acquistato un nuovo veicolo del gruppo.
L’80% degli acquisti ha interessato un modello con tecnologia full electric, plug in hybrid o mild hybrid. L’idea che la casa automobilistica vuole portare avanti è quindi quella di offrire un’esperienza diversa ma coerente con la modalità di acquisto tradizionale.
“L’aspetto vincente di questa nuova forma di commercio elettronico è l’integrazione tra gli aspetti virtuali, online, e quelli tradizionali: il dealer mantiene la propria centralità e resta protagonista del processo. Conquista però un ulteriore punto di contatto con i clienti in modo da intercettare e soddisfare le nuove esigenze di acquisto.
La digitalizzazione rappresenta un passo fondamentale per soddisfare pienamente le necessità dei nostri clienti e migliorarne l’esperienza con i nostri brand e i nostri dealer, che restano comunque il perno della strategia operativa”, ha sottolineato Santo Ficili, Country manager di Stellantis in Italia.
Ad attirare la nostra attenzione per puntare sul titolo in ottica non prettamente rialzista è stato il Certificato Recovery Top Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9V9 che ha come sottostante proprio Stellantis. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla blue chip di Piazza Affari.
Azioni Stellantis: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Stellantis appare costruttivo a Piazza Affari, nonostante il ribasso visto nelle precedenti sedute di contrattazioni. Al momento i corsi si mantengono al di sopra del supporto psicologico a 16 euro, livello che ha interrotto le forti vendite viste nelle sedute del 17 e del 20 settembre 2021.
Nel lungo periodo le quotazioni sono inserite in un evidente tendenza rialzista dai minimi di gennaio 2021, fatto che farebbe privilegiare strategie di matrice long in ottica di medio-lungo periodo. In tal caso il primo obiettivo per i compratori potrebbe essere identificato a 17,76 euro mentre un target più ambizioso in prossimità dei massimi a 18 euro. La positività verrebbe meno con una violazione stabile dei 13,70 euro, movimento che comprometterebbe la struttura tecnica rialzista di lungo periodo a favore dei venditori.
Investire su Stellantis con i Certificati
La situazione descritta sinora su Stellantis è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery TOP Bonus di Société Générale con ISIN DE000SF3A9V9. Questo prodotto è quotato dal 9 agosto 2021 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione di 91,05 euro.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che alla data di valutazione finale fissata al prossimo 16 giugno 2022 (circa 9 mesi) la quotazione di Stellantis sia superiore o uguale a quella della Barriera, fissata a 14 euro.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 88,45 euro (guadagno lordo potenziale del 13% in circa 9 mesi), mentre le azioni Stellantis veleggiano circa il 17% al di sopra della Barriera. Lo scenario negativo prevede invece che alla data di valutazione finale le quotazioni siano inferiori a 14 euro: il Certificato inizierà a replicare la performance negativa del sottostante calcolata rispetto allo Strike e moltiplicata per l’Importo di Calcolo di 90,3680 euro per certificato. Questo causerà una perdita sul capitale investito.
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