Sulla scia del rialzo archiviato dal FTSE Mib, anche i titoli del settore bancario italiano hanno ripreso vigore e guadagnato terreno. Alcune big cap del settore bancario a Piazza Affari sono finite sotto la lente di Citigroup, i cui analisti hanno simulato diverse fusioni tra gli istituti di credito della Penisola.
Per quanto riguarda le banche italiane, la prima scelta del colosso finanziario americano è stata Intesa Sanpaolo: raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 2,80 euro, valore che ad oggi implica un potenziale di upside di circa il 20%.
L’istituto di Ca' de Sass è apprezzato più degli altri per la sua maggiore redditività, ma anche per il modello di business differenziato e per la solidità del capitale. In occasione della pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre 2021, l'AD Carlo Messina ha sottolineato il ruolo importante che la banca assolve nel sistema creditizio italiano, facendo particolare riferimento al PNRR elaborato dal governo Draghi.
La prima banca italiana metterà a disposizione oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio-lungo termine così ripartiti: 140 miliardi alle famiglie, 120 miliardi alle imprese con fatturato fino a 350 milioni e 150 miliardi alle aziende che superano il tetto dei 350 milioni.
Il Presidente Gian Maria Gros-Pietro ha posto invece l'accento sui numeri che hanno fatto della banca un istituto ai primi posti in Europa quanto a solidità patrimoniale e redditività, nonché per la presenza dei più importanti investitori internazionali e delle grandi fondazioni italiane nel capitale azionario. La banca ha una posizione di capitale di primo livello e una qualità delle attività gestite sopra la media.
Il Return on Tangible Equity del 9% è al di sopra della media del settore e non ha risentito come altri istituti dei tassi d'interesse bassi, superando il problema della marginazione con la diversificazione dei ricavi. Per quanto riguarda la remunerazione degli azionisti inoltre, si evidenzia che Intesa Sanpaolo abbia staccato, proprio lunedì scorso 24 maggio 2021, ai propri azionisti un dividendo di 0,0357 euro, che è stato pari al massimo consentito dalla BCE.
L’istituto di credito ha già predisposto un piano sul fronte dividendi che prevede la distribuzione cash da riserve, possibilmente entro fine anno, che aggiungendosi alle predette cedole porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3.505 milioni di euro di utile netto rettificato, nonché un interim dividend sugli utili 2021 (target di payout del 70%) con 1.061 milioni di euro già maturati nei primi tre mesi dell’anno.
Intesa Sanpaolo ha inoltre intenzione di cavalcare i nuovi megatrend dal momento che è impegnata nella digitalizzazione dei servizi. L’obiettivo della banca guidata da Carlo Messina non è una novità. Già nel 2018, Intesa Sanpaolo era considerata la prima banca digitale in Italia.
A dirlo è stata Forrester Research, una delle più autorevoli società di ricerca a livello mondiale, che ha valutato le principali piattaforme di internet banking secondo 49 criteri di efficienza ed efficacia, collocando Intesa al 3° posto in Europa.
L’ambizione dell’istituto di Ca' de Sass per il futuro è quella di costruire la banca numero 1 in Europa, mettendo il digitale al servizio delle persone. Ad attirare la nostra attenzione è stato quindi il certificato Cash Collect di Société Générale con ISIN XS2278319442 che ha come sottostante le azioni Intesa Sanpaolo. Vediamo dunque cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Borsa Italiana.
Azioni Intesa Sanpaolo: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di Intesa Sanpaolo appare costruttivo nel medio termine. Se si osserva il grafico settimanale si può notare che le quotazioni hanno ripreso vigore dopo la formazione di un modello di doppio minimo che ha trovato base in area 1,3860 euro per azione.
Il target naturale di questa figura di inversione, posto a 2,40 euro, è stato raggiunto nelle ultime settimane dopo la violazione di un livello dinamico discendente di lungo periodo. Quest’ultimo livello conta i massimi registrati ad aprile 2018 e febbraio 2020, e ora transita a 2,2377 euro.
La struttura di medio termine indica che il trend rialzista è ancora in salute, con le quotazioni che si mantengono al di sopra della trendline ascendente che collega i minimi registrati a ottobre 2020 e febbraio 2021, ora passante a 2,2983 euro. Il prossimo target dei compratori è collocato sul livello psicologico a 2,60 euro mentre la positività verrebbe meno con una violazione stabile dei 2,20 euro per azione.
Investire nelle azioni Intesa Sanpaolo con i Certificati
Come evidenziato precedentemente, la situazione descritta è interessante se si guarda al Cash Collect di Société Générale con ISIN XS2278319442. Questo prodotto è quotato dal 23 aprile 2021 sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima di 2 anni e 5 mesi.
Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale del 2,10% lordo (8,40% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il prezzo delle azioni Intesa Sanpaolo sia pari o superiore alla Barriera (1,6695 euro).
Sempre su base trimestrale, dal secondo trimestre, se il prezzo delle azioni Intesa Sanpaolo è pari o superiore allo Strike (2,2260 euro), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza.
Alla Data di Valutazione Finale, il 23 ottobre 2023, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:
1 - Se il prezzo del sottostante è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.
2 - Se il prezzo del sottostante è inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante, con conseguente perdita sul capitale investito.
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