Il mercato automotive è stato fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia di Covid-19. Se inizialmente il mercato ha sofferto dello stop alle catene di approvvigionamento e del crollo della domanda, ora il problema arriva anche dalla mancanza di semiconduttori, la cui richiesta è stata assorbita in maniera importante dalla fortissima richiesta di dispositivi elettronici e che potrebbe costare all’industria 110 miliardi di dollari di ricavi in meno.
Alcuni segnali positivi tuttavia si fanno avanti: l’European Automobile Manufacturers’ Association ha dichiarato che ad aprile le immatricolazioni sono salite del 256% rispetto a un anno prima, quando il dato aveva raggiunto i livelli più bassi dal 1990. Le vendite rimangono comunque al di sotto del 14% rispetto alla media pre-pandemica.
Due i gruppi automobilistici che spiccano dalle misurazioni dell’associazione, Volkswagen e Stellantis, che da inizio anno hanno registrato un incremento delle immatricolazioni del 18,3% e del 33,1%. A dispetto dei dati in miglioramento, è chiaro che il settore automobilistico tradizionale debba rinnovarsi. In tal senso è da evidenziare come siano sempre più importanti le risorse destinate alla decarbonizzazione, processo che deve passare necessariamente per le auto elettriche.
Alcuni studi mettono in luce come i veicoli elettrificati emettano circa tre volte in meno l’anidride carbonica prodotta da quelli alimentati a combustibili fossili. Le previsioni del Massachusetts Institute of Technology evidenziano come entro il 2030 il 40% dei veicoli venduti in Cina saranno elettrificati, mentre una previsione di Bloomberg sostiene che le vendite di auto elettriche passeranno da 1,7 milioni del 2020 a 8,5 milioni nel 2025 fino ai 54 milioni del 2040. In questo quadro appare interessante il Certificato Express Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ6XJ78 e sottostante un basket composto da Stellantis e Volkswagen.
Analisi dei sottostanti
Tenendo il focus sull’elettrificazione del comparto automotive, è da segnalare come Volkswagen ha annunciato l’intenzione di vendere il 70% di veicoli a emissioni zero in Europa entro il 2030, oltre a creare sei gigafactory. Per abbassare il costo delle batterie, l’azienda tedesca ha intenzione di puntare allo sviluppo di batterie allo stato solido, dotate di più autonomia, minori tempi di ricarica e spese inferiori del 50% rispetto alle quelle attualmente sul mercato.
Queste verranno inserite in tutti i veicoli del gruppo entro il 2030. Nel 1° trimestre 2021 il gruppo ha riportato un utile netto a 3,4 miliardi di euro, più dei 3,05 miliardi di euro del medesimo periodo del 2019, quando ancora la pandemia non aveva penalizzato il gruppo. I ricavi si sono attestati a 62,4 miliardi di dollari, mentre le vendite di auto hanno raggiunto quota 2,4 milioni: questi dati hanno segnato rispettivamente un +13,3% e un +21,2% sui primi tre mesi del 2020. Per il 2021 l’azienda prevede di registrare un fatturato significativamente più alto rispetto al 2020, attendendosi inoltre di vendere 600.000 veicoli completamente elettrici.
Stellantis prevede invece che entro il 2025 la quasi totalità delle auto passeggeri vendute in Europa e in USA avranno una versione a motore elettrico o ibrido plug-in. Per la società i veicoli elettrificati venduti nel Vecchio Continente passeranno dal 14% del 2021 al 38% al 2025 e al 70% nel 2030, mentre negli Stati Uniti questa crescita è attesa rispettivamente al 4%, 31% e 35%.
Da evidenziare anche come la collaborazione tra PSA e Total per creare la Automotive Cells Company, società che produrrà batterie nel territorio europeo, andrà a pieno regime entro il 2030 con una capacità produttiva di 1 milione di auto elettriche l’anno suddivise in due strutture. Guardando ai conti del 1° trimestre, è da segnalare come Stellantis abbia registrato ricavi netti a 37 miliardi di euro, il 14% in più rispetto al medesimo periodo del 2020 con consegne di 1,57 milioni di unità (+11% a/a). Per il 2021 il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA si attende un margine operativo lordo compreso fra 5,5 e 7,5 miliardi di euro.
La struttura del Certificato
Il Certificato Express Memory Cash Collect di Vontobel con ISIN DE000VQ6XJ78 è quotato dallo scorso 20 aprile sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 100 euro. Con questo prodotto gli investitori possono puntare ad una cedola trimestrale di 2 euro a patto che, alle Date di Valutazione intermedie, il prezzo del peggior sottostante del basket sia pari o superiore a quello della Soglia Bonus, posta al 70% del Valore Iniziale. In termini di rendimento, si parla di un 8% lordo su base annua. Due le opzioni che caratterizzano la struttura del Certificate:
- Effetto Memoria: consente all’investitore di incassare successivamente i premi non pagati;
- Opzione Autocallable: dal 23 luglio 2021 permette al prodotto di scadere anticipatamente a patto che alla Data per il Rimborso Anticipato tutti i sottostanti del paniere quoteranno ad un livello pari o superiore a quello del Livello Autocall, pari al 100% dello Strike Iniziale;
Vediamo quindi tutti i livelli da monitorare per i due sottostanti del basket:
- Stellantis: Prezzo di Riferimento Iniziale, Strike e Livello Autocall a 14,94 euro; Soglia Bonus a 10,46 euro; Barriera a 9,71 euro.
- Volkswagen: Prezzo di Riferimento Iniziale, Strike e Livello Autocall a 244,61 euro; Soglia Bonus a 171,23 euro; Barriera a 159 euro.
Al momento della scrittura, il sottostante peggiore del basket è rappresentato dalle azioni Volkswagen, che quotano l'11,88% al di sotto del Valore Iniziale. In questo senso, in uno scenario di stabilità delle quotazioni, le condizioni della scadenza anticipata non sono soddisfatte, al contrario di quelle per lo stacco del premio.
Alla scadenza fissata al 16 aprile 2024 potranno verificarsi tre scenari:
- Se tutti i sottostanti dovessero quotare ad un livello pari o superiore la rispettiva Soglia Bonus, l’investitore incasserà i 100 euro di Valore Nominale, l’ultima cedola e gli eventuali premi non pagati;
- Se il peggiore sottostante del paniere dovesse quotare tra la Soglia Bonus e la Barriera a scadenza l’investitore riceverà i 100 euro del Valore Nominale;
- Se il prezzo del peggiore sottostante del paniere è pari o inferiore a quello della Barriera, l’investitore riceverà un importo commisurato alla relativa performance. Supponiamo quindi che alla scadenza le azioni Volkswagen quotino a 120 euro. In tal caso l’investitore riceverà 49,06 euro calcolato come: [100 euro di Valore Nominale x (120 euro del Prezzo di rilevazione finale/244,61 euro del Valore Iniziale)].
La valutazione dell’Ufficio Studi di Investire.biz
La transizione del settore automotive tradizionale verso l’elettrico è una tendenza particolarmente interessante, specie se si pensa che questo tipo di mobilità più sostenibile prenderà sempre più piede in futuro. Queste aziende inoltre producono un numero di modelli nettamente maggiore rispetto alle società esclusivamente elettriche come Tesla, e possono contare anche su un range di prezzi alla clientela molto più vasto.
Guardando alla struttura del Certificato come al solito valutiamo positivamente la presenza dell’Effetto Memoria e dell’Opzione Autocallable. Da segnalare infine l’attuale prezzo ask del Certificate, pari a 97 euro. Questo implica un potenziale extra rendimento del 3,09% che deriverebbe dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di eventuale rimborso a scadenza.
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