ENI è uno dei titoli sotto la lente dei trader e degli investitori a Piazza Affari, dopo la pubblicazione dei conti relativi al terzo trimestre del 2022. I risultati del Cane a sei zampe hanno battuto il consensus degli analisti. Nel dettaglio, la big cap del settore petrolifero ha terminato i primi nove mesi dell’anno con ricavi della gestione caratteristica pari a 100,99 miliardi di euro (+103% rispetto ai 49,81 miliardi registrati nel medesimo periodo dello scorso anno).
Nel periodo la produzione di idrocarburi è scesa del 3% a 1,61 milioni di boe/giorno. Il gruppo ha chiuso i primi tre trimestri del 2022 con un utile operativo adjusted di 16,8 miliari di euro, in significativo aumento rispetto ai 5,86 miliardi ottenuti nello stesso periodo del 2021. Sempre nei primi nove mesi l’utile netto adjusted è stato positivo per 10,81 miliardi di euro, risultato che si confronta con i 2,63 miliardi registrati nei primi nove mesi dello scorso anno.
L’utile netto è stato pari a 13,26 miliardi di euro. Guardando al solo terzo trimestre del 2022, ENI ha registrato un risultato operativo adjusted positivo per 5,77 miliardi di euro, valore che si confronta con i 2,49 miliardi del corrispondente periodo dell’anno precedente. L’utile netto adjusted è aumentato a 3,73 miliardi, rispetto agli 1,43 miliardi di euro del terzo trimestre del 2021. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è scesa del 7% a 1,58 milioni di boe/giorno.
Il consensus degli analisti pubblicato sul sito Internet di ENI indicava un utile operativo adjusted a circa 4,87 miliardi di euro e un utile netto adjusted a circa 3,21 miliardi di euro. ENI ha segnalato che per quest’anno è previsto un cash flow adjusted prima del capitale d’esercizio al costo di rimpiazzo nell’ordine dei 20 miliardi di euro, allo scenario di 100 dollari/barile di brent (rispetto alla previsione iniziale di 20 miliardi nello scenario di 105 dollari/barile), assumendo nessuna significativa interruzione nei flussi di gas dalla Russia. I capex organici sono previsti a 8,3 miliardi di euro, in linea con la guidance precedente.
La produzione di idrocarburi per l’anno è indicata a circa 1,63 milioni di boe/giorno, in linea con la precedente indicazione di 1,67 milioni. Il Cane a sei zampe stima inoltre circa 750 milioni di boe di nuove risorse esplorative attese nel 2022, in aumento rispetto al precedente target di 700 milioni di boe. ENI ha segnalato che le principali sensitivity di prezzo prevedono una variazione di 130 milioni di euro del free cash flow per ogni dollaro di variazione nel prezzo del Brent e circa 700 milioni per ogni variazione di 5 centesimi nel tasso di cambio EUR/USD rispetto alla nuova assunzione di 1,05 dollari nel 2022 e considerando un prezzo del Brent di 100 dollari al barile.
La società ha precisato che il programma di buy back da 2,4 miliardi di euro è previsto completarsi entro il 2022. Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, il CdA di ENI ha deliberato di distribuire la seconda delle quattro tranche del dividendo 2023, a valere sulle riserve disponibili. L'ammontare della cedola sarà di 0,22 euro (rispetto a un dividendo complessivo annuale pari a 0,88 euro), in linea con quanto anticipato il 18 marzo scorso in occasione del Capital Markets Day e con quanto deliberato dall’assemblea dell’11 maggio.
La data di stacco della cedola è stata fissata per lunedì 21 novembre 2022, con messa in pagamento il 23 novembre 2022. Alla luce dei conti dell’istituto, ad attirare la nostra attenzione è stato il Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EN7 che ha come sottostante proprio ENI. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni ENI: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di ENI è fortemente impostato al rialzo a Piazza Affari. I corsi rimangono all’interno di un trend ascendente dopo aver rimbalzato in area 10,40 euro a fine settembre scorso. Visto il recente balzo delle quotazioni, che ha portato gli oscillatori in territorio di ipercomprato, si potrebbe attendere un ritracciamento prima di implementare strategie di matrice rialzista. In tal senso è bene evidenziare il supporto orizzontale in area 12,80 euro, livello che conta i minimi registrati ad aprile 2022, su cui transita inoltre la media mobile semplice a 10 giorni.
Segnali di forza su questa zona potrebbero permettere nuovi acquisti in linea con il trend dominante con obiettivo di profitto in area 14 euro, dove al momento transita anche la linea di tendenza discendente che collega i massimi registrati a marzo e giugno 2022. Il quadro tecnico muterebbe al ribasso, nel breve periodo, con una violazione dei 12,50 euro, mossa che potrebbe trasportare le quotazioni fino al test dell’importante area di concentrazione di domanda a 10,40-10,50 euro.
Investire sulle azioni ENI con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENI è particolarmente interessante se si guarda al Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EN7. Questo prodotto è quotato dal 30 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 9,15 euro.
Questo strumento offre un’esposizione all’andamento del prezzo dell’azione sottostante fino ad un determinato livello (Cap) a fronte di un prezzo di emissione inferiore al prezzo dell’azione stessa, da qui il nome “Discount” (“sconto” in italiano). Il prezzo di mercato durante la vita del prodotto sarà inferiore o uguale al prezzo dell’azione sottostante.
I Discount Certificate sono prodotti che permettono di puntare sull’eventuale rialzo del sottostante, garantendosi un margine al ribasso in caso di andamento negativo dei corsi, grazie proprio allo “sconto” nel prezzo d’acquisto, a fronte però di un limite all’eventuale guadagno.
A scadenza, questo strumento prevede un rimborso pari al Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante alla Data di Valutazione (14 dicembre 2023), fino ad un livello massimo pari al Cap fissato al momento dell’emissione, in questo caso a 12 euro. A scadenza questo strumento prevede due possibili scenari di rimborso:
1) Se alla Data di Valutazione il prezzo di ENI sarà uguale o superiore al Cap (12 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Cap moltiplicato per il Multiplo (1:1) (Importo massimo = 12 euro).
2) Se invece alla Data di Valutazione il prezzo di ENI sarà inferiore al Cap (12 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Prezzo di Riferimento del Sottostante alla Data di Valutazione moltiplicato per il Multiplo (1:1). In questo scenario è possibile incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del prodotto.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 10,63 euro, a sconto di 3,01 euro rispetto all’attuale valore di Borsa di ENI, presentando dunque un rendimento massimo del 12,89%. Per scoprire l’intera gamma con tutti i sottostanti disponibili clicca qui.
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