La crisi geopolitica scaturita con la guerra tra Russia e Ucraina ha fatto balzare le quotazioni delle materie prime. Di conseguenza i titoli del settore utility sono stati attentamente monitorati in Borsa nelle ultime sedute di contrattazioni.
Ma non solo, anche grazie al possibile cambio di impostazione da parte delle Banche centrali, che potrebbero mostrarsi più attendiste nel rialzare il costo del denaro mentre si valutano gli impatti sulla crescita economica derivanti dalla crisi.
Il settore delle utility era tra quelli rimasto più indietro in questi primi mesi del 2022 proprio sulla prospettiva di rialzo dei tassi di interesse e, guardando all’Italia, in parte anche per il rischio che il caro-bollette portasse a delle decise misure da parte dell’Esecutivo volte a intaccare i profitti delle società energetiche.
Su questo fronte, a Piazza Affari vi è in evidenza ENEL, visto che il soccorso energetico potrebbe passare, temporaneamente, per le centrali a carbone. Delle sette centrali cinque sono in capo a ENEL mentre le altre due al gruppo Ep produzione e all’azienda A2a.
La società guidata dall’Amministratore Delegato Francesco Starace ha di recente fornito le nuove stime degli analisti sull'intero esercizio 2022. Secondo il consensus elaborato sulle indicazioni di 26 banche d’affari ENEL dovrebbe chiudere l'esercizio in corso con un margine operativo lordo di 19,08 miliardi di euro, con un intervallo di stima compreso tra i 18,4 miliardi di euro e i 19,74 miliardi di euro.
Il consensus indica un utile netto ordinario di circa 5,67 miliardi di euro (minimo di 5,29 miliardi di euro e massimo di 6,1 miliardi di euro). L’utile netto per azione è stimato a 0,56 euro (minimo di 0,52 euro, massimo di 0,62 euro).
L’indebitamento netto di ENEL è previsto a 56,75 miliardi di euro a fine 2022, ma l'intervallo di stima resta ampio: da un minimo di 49,89 miliardi a un massimo di 61,3 miliardi di euro. Lo scorso 3 febbraio, la società ha comunicato i conti del 2021, archiviati con ricavi a 88,3 miliardi di euro, in aumento di 22,3 miliardi di euro (+33,8%). L’Ebitda ordinario è aumentato a 19,2 miliardi di euro (+6,7%) rispetto ai 18 miliardi di euro del 2020.
L’indebitamento finanziario netto a fine 2021 era pari a 52 miliardi di euro (45,4 miliardi di euro a fine 2020, +14,5%). I vertici di ENEL non hanno fornito indicazioni ufficiali sull’ammontare del dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021). La proposta di destinazione degli utili realizzati nel 2021 sarà formulata nel consiglio di amministrazione che si riunirà il 17 marzo 2022 per approvare la relazione finanziaria annuale relativa all’esercizio 2021.
Alla luce di quanto argomentato finora, ad attirare la nostra attenzione è stato il Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K452 che ha come sottostante ENEL. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sulla big cap di Piazza Affari.
Azioni ENEL: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di ENEL appare contrastato nel breve termine. I corsi stanno stazionando in un area di prezzi contenuta tra il supporto a 6,040 euro e la resistenza a 6,585 euro, mentre la tendenza di medio-lungo periodo appare ancora orientata al ribasso.
Il supporto tondo e psicologico a 6 euro è di vitale importanza per la tenuta tecnica: una sua rottura potrebbe dare il via a nuove vendite con primo target identificabile a 5,72 euro. Fronte rialzista, un recupero dei 6,70 euro potrebbe favorire nuove strategie di matrice rialzista con primo obiettivo in area 7,25 euro e target più ambizioso a 7,60 euro, resistenza statica che conta i minimi registrati a marzo e luglio 2021.
Investire sulle azioni ENEL con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENEL è particolarmente interessante se si guarda al Certificato Recovery Bonus Cap di Société Générale con ISIN DE000SH2K452. Questo prodotto è stato emesso il 10 febbraio 2022 a un prezzo di emissione di 79,15 euro ed è negoziato sul mercato SeDeX di Borsa Italiana.
Questo strumento consente agli investitori di ricevere un rimborso a scadenza di 100 euro lordi a patto che entro la Data di Valutazione fissata al prossimo 15 giugno 2023 (circa 14 mesi) la quotazione di ENI non sia mai stata inferiore a quella della Barriera, fissata a 5,60 euro.
La Barriera è di tipo americano e continua, osservata cioè con riferimento a qualsiasi valore del sottostante rilevato durante il Periodo di Osservazione, che va dalla data di lancio del prodotto fino alla Data di Valutazione (inclusa). Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 69,80 euro (guadagno lordo potenziale del 43,26% in circa 14 mesi), mentre le azioni ENEL veleggiano circa il 7,5% al di sopra della Barriera. Al contrario, se durante il Periodo di Osservazione il prezzo del sottostante è stato almeno una volta inferiore alla Barriera posta a 5,60 euro, potranno verificarsi due scenari alla Data di Valutazione:
1 - Se il prezzo delle azioni ENEL alla Data di Valutazione è uguale o superiore al Cap (8,60 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari all’Importo Massimo (100 euro).
2 - Se il prezzo delle azioni ENEL alla Data di Valutazione è inferiore al Cap (8,60 euro), si riceverà un Importo di Rimborso pari al prodotto tra l’Importo di Calcolo di 77,6740 euro e la performance di ENEL. La performance sarà calcolata dividendo il prezzo del sottostante alla Data di Valutazione per lo Strike (6,68 euro). In questo scenario si potrà incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del certificato.
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