Il titolo ENEL continua a rimanere sotto osservazione dagli operatori dei mercati finanziari. Sono arrivate indicazioni positive sull’azienda guidata dall’Amministratore Delegato Francesco Starace negli ultimi giorni da parte di Equita SIM. Gli esperti della SIM milanese hanno precisato che il processo di cessioni da 21 miliardi di euro è in fase avanzata. Il gruppo quest’anno chiuderà cessioni per 5,6 miliardi con l’aggiunta del portafoglio gas in Chile rispetto ai deal già chiusi nei mesi scorsi. Per il 2023 le cessioni sono in fase avanzata, in particolare in Perù e in Romania.
Gli analisti di Equita SIM si aspettano operazioni da 1 o 2 miliardi da compiersi già nel primo trimestre. “Potenzialmente la metà dei deal, attesi per 12,2 miliardi, dovrebbero essere chiusi nei primi sei mesi del prossimo anno”, hanno precisato gli esperti, evidenziando che nel programma di vendite l’Argentina è assunta a zero valore. Focus sul margine integrato: la campagna di re-pricing retail si è completata con un incremento del 40-50% dei prezzi e dei contratti fino a 24 mesi.
L’attesa degli analisti è di un forte recupero del margine integrato anche grazie alla riduzione dei costi di approvvigionamento. Il piano strategico del gruppo assume un alto livello di contingenze, circa 3 miliardi tra il 2023 e il 2024, con il prolungamento degli effetti di claw back anche nei prossimi 2 anni. Gli analisti hanno anche evidenziato la dinamica di riduzione del debito: il gruppo recupererà 4 miliardi degli 8 di capitale circolante netto regolatorio entro la fine del 2022. In particolare, la perequazione in Italia, il tariff deficit in Spagna e alcune poste regolatorie in Romania.
L’obiettivo della posizione finanziaria netta di fine anno è quindi confermato tra 58 e 62 miliardi. Gli esperti della SIM ritengono che “considerando il recupero nel capitale regolatorio e le cessioni, il debito potrebbe essere sulla parte bassa del range”. Equita SIM ha una raccomandazione “Buy” su ENEL con prezzo obiettivo a 6,6 euro. Di recente la società ha comunicato di aver perfezionato la cessione del business della trasmissione di elettricità in Cile.
Nel dettaglio, ENEL attraverso la sua controllata ENEL Chile, ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione, pari al 99,09% del capitale sociale, detenuta in Enel Transmisión Chile, società quotata cilena di trasmissione di energia elettrica, a Sociedad Transmisora Metropolitana (STM), controllata da Inversiones Grupo Saesa Ltda (Grupo Saesa). STM ha pagato un corrispettivo complessivo in termini di equity di 1.399 milioni di dollari per l’intera partecipazione detenuta da Enel Chile in Enel Transmisión Chile, corrispondenti a circa 1.575 milioni di dollari in termini di entreprise value, incluso l’aggiustamento prezzo basato sull’applicazione di un tasso di interesse a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino alla data di lancio dell’offerta pubblica di acquisto.
L’operazione è in linea con l’attuale piano strategico di ENEL, in quanto contribuisce all’obiettivo di focalizzarsi sui core business nei Paesi Tier-1, fra cui il Cile, uscendo da altri business non più allineati con la strategia del gruppo, come le attività di trasmissione. Proprio su questo tema ricordiamo che a novembre ENEL ha comunicato il piano strategico 2023-2025. La strategia del gruppo prevede un piano di dismissioni di circa 21 miliardi di euro in termini di contributo positivo alla riduzione dell'indebitamento netto del gruppo.
La società stima che la maggior parte di questo piano sia completata entro la fine del prossimo anno, conseguendo una struttura societaria più agile e focalizzata nei sei Paesi “core”: Italia, Spagna, USA, Brasile, Cile e Colombia. I mercati dai quali ENEL prepara l'uscita sono Romania, Perù, Argentina, mentre progetti di cessione a partner sono previsti in Grecia e in Australia. In Brasile verranno cedute le reti di distribuzione di Ceara per concentrare le attività nei grandi conglomerati urbani (SanPaolo e Rio). Oggetto di dismissioni saranno anche portafogli del gas in Spagna e Cile.
Entro il 2025, la big cap italiana prevede di gestire un totale di circa 75 GW di capacità rinnovabile (inclusi 4 GW di Battery Energy Storage Systems), pari a circa il 75% della produzione totale, portando la quota di generazione senza emissioni a circa l’83%. Nel triennio 2023-2025, gli investimenti del gruppo saranno pari a circa 37 miliardi di euro e principalmente concentrati nei sei Paesi “core”. La società prevede che circa il 60% degli investimenti, di cui circa il 50% in generazione e circa il 10% in clienti e servizi energetici avanzati, sostenga la strategia commerciale integrata.
Inoltre, le reti dovrebbero rappresentare circa il 40% degli investimenti nell’arco del piano. Il gruppo prevede di raggiungere, nel 2025, un Ebitda ordinario tra i 22,2-22,8 miliardi di euro, rispetto ai 19,0-19,6 miliardi di euro indicati nel 2022, con un CAGR compreso tra il 4 e il 6%. L'utile netto ordinario è stimato tra i 7-7,2 miliardi di euro, rispetto ai 5-5,3 miliardi di euro indicati per l'esercizio in corso, con un CAGR del 10-13%. Per quanto riguarda la politica di remunerazione degli azionisti, il dividendo per azione sarà pari a 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in aumento rispetto agli 0,4 euro del 2022.
La società ha inoltre precisato che il dividendo nel 2024 e 2025 è da considerarsi come un minimo sostenibile. La società prevede di chiudere l’esercizio 2022 con l’Ebitda ordinario compreso tra i 19 e i 19,6 miliardi di euro, mentre l’utile netto ordinario dovrebbe collocarsi tra i 5 e i 5,3 miliardi di euro. L’indebitamento finanziario netto per il 2022 è atteso a un massimo di circa 62 miliardi di euro.
Al momento della scrittura, dei 25 analisti censiti da Bloomberg che coprono il titolo, 20 (80%) hanno una raccomandazione “Buy”, 4 (16%) “Hold” e 1 solo sell (4%). Il prezzo obiettivo a 12 mesi è fissato a 7,02 euro, che implicherebbe un rendimento potenziale di circa il 37% rispetto all’attuale valore delle azioni in Borsa. Alla luce di ciò, ad attirare la nostra attenzione è stato il Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EL1 che ha come sottostante proprio ENEL. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul gigante italiano del settore energetico.
Azioni ENEL: l’analisi tecnica
Il quadro tecnico di ENEL si mantiene costruttivo a Piazza Affari. I corsi rimangono all’interno di una tendenza rialzista iniziata a metà ottobre dai minimi in area 4 euro. Dopo aver raggiunto l’importante resistenza orizzontale intorno ai 5,30 euro, livello che conta i minimi di marzo 2022, i prezzi hanno virato al ribasso segnando la seconda correzione degna di nota degli ultimi mesi.
Nonostante la flessione vista di recente, la tendenza di breve rimane impostata al rialzo e segnali di forza in area 4,90-5 euro potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie di matrice rialzista con primo obiettivo in area 5,50 euro.
Superata anche questa zona di concentrazione di offerta, i prezzi potrebbero essere trasportati in prossimità della successiva resistenza statica a 5,85 euro, livello che conta i minimi segnati lo scorso maggio. Al contrario, una prosecuzione della debolezza che dovesse portare alla violazione dei 4,60 euro euro potrebbe compromettere il quadro grafico ascendente, con i venditori che a quel punto mirerebbero ai minimi di ottobre a 4 euro.
Investire sulle azioni ENEL con i Certificati
La situazione descritta sinora su ENEL è particolarmente interessante se si guarda al Discount Certificate di Société Générale con ISIN DE000SQ05EL1. Questo prodotto è quotato dal 30 settembre 2022 sul mercato SeDeX di Borsa Italiana a un prezzo di emissione di 3,92 euro.
Questo strumento offre un’esposizione all’andamento del prezzo dell’azione sottostante fino ad un determinato livello (Cap) a fronte di un prezzo di emissione inferiore al prezzo dell’azione stessa, da qui il nome “Discount” (“sconto” in italiano). Il prezzo di mercato durante la vita del prodotto sarà inferiore o uguale al prezzo dell’azione sottostante.
I Discount Certificate sono prodotti che permettono di puntare sull’eventuale rialzo del sottostante, garantendosi un margine al ribasso in caso di andamento negativo dei corsi, grazie proprio allo “sconto” nel prezzo d’acquisto, a fronte però di un limite all’eventuale guadagno.
A scadenza, questo strumento prevede un rimborso pari al Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante alla Data di Valutazione (14 dicembre 2023), fino ad un livello massimo pari al Cap fissato al momento dell’emissione, in questo caso a 5 euro. A scadenza questo strumento prevede due possibili scenari di rimborso:
1) Se alla Data di Valutazione il prezzo di ENEL sarà uguale o superiore al Cap (5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Cap moltiplicato per il Multiplo (1:1) (Importo massimo = 5 euro).
2) Se invece alla Data di Valutazione il prezzo di ENEL sarà inferiore al Cap (5 euro), verrà corrisposto un Importo di Rimborso pari al Prezzo di Riferimento del Sottostante alla Data di Valutazione moltiplicato per il Multiplo (1:1). In questo scenario è possibile incorrere in una perdita del capitale investito nel caso in cui l’Importo di Rimborso sia inferiore al prezzo di acquisto del prodotto.
Al momento della scrittura il Certificato quota ad un prezzo ask di 4,39 euro, a sconto di 0,712 euro rispetto all’attuale valore di Borsa di ENEL, presentando dunque un rendimento massimo del 13,90%. Per scoprire l’intera gamma con tutti i sottostanti disponibili clicca qui.
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