La rivoluzione verde della mobilità elettrica ha creato un nuovo megatrend che sta spingendo tutte le case automobilistiche, anche quelle più tradizionali, verso la costruzione di modelli a basso impatto sull’ambiente. Un colosso dell’automotive che fa sempre parlare di sé è Tesla, guidata da uno degli uomini più ricchi del pianeta secondo la classifica stilata da Bloomberg: Elon Musk.
Quando si parla di Tesla si pensa ad un “pure player” nel settore dell’auto elettriche. L’interesse verso il gioiellino del genio sudafricano è dovuto anche ai risultati stellari a Wall Street negli ultimi 12 mesi, nonostante il crollo sperimentato ad inizio anno. Il tema della transizione sostenibile è in effetti centrale in ogni settore dell’economia e guardando in particolare agli impegni delle case automobilistiche si può ben comprendere la portata del cambiamento.
In Italia invece spicca Stellantis, il colosso dell'auto nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA, che a inizio anno ha annunciato la creazione insieme al gruppo Engie EPS - la divisione tecnologica del gruppo francese Engie - di una partnership per offrire una gamma completa di prodotti con l'obiettivo di semplificare l'accesso alla mobilità elettrica.
Lo scopo è quello di proporre una "gamma completa di prodotti e soluzioni innovative" per "rendere l'accesso alla mobilità elettrica più facile e pratica per tutti". L'impresa comune svilupperà, tra l'altro, infrastrutture per ricariche residenziali, commerciali e pubbliche come anche abbonamenti per le ricariche elettriche.
Vanno in questa direzione i recenti accordi anche con Enel X e Terna, che si inseriscono perfettamente nella strategia di Stellantis, creando partnership con diverse industrie leader nei loro settori definendo l'ecosistema competitivo necessario a soddisfare i bisogni dei clienti per l'utilizzo quotidiano dei veicoli elettrici. L’obiettivo dell’alleanza è arrivare al 35% di auto elettriche sul totale del venduto entro il 2030. Ma non solo.
Lo scorso anno le francesi PSA e Total hanno creato l’Automotive Cells Company, una società per la produzione di batterie sul suolo europeo. Il progetto è strategico per la UE e infatti si avvale del sostegno finanziario degli stati francese e tedesco e nasce per contrastare il dominio asiatico nel mercato delle batterie per veicoli elettrici. A seguito della fusione tra PSA e FCA, la quota della ACC in precedenza della PSA è passata a Stellantis.
La ACC non si limiterà a fornire batterie alla Stellantis, ma a tutte le case automobilistiche. Un potenziale cliente è il anche il Gruppo Renault, che sta concentrando la produzione di auto elettriche nel nord della Francia.
Un’altra azienda del Belpaese in evidenza nella rivoluzione green è Ferrari. È dello scorso febbraio la notizia che l’azienda di Maranello prevede entro il 2030 una Ferrari “full electric”. L’ammissione di John Elkann, Presidente e CEO ad interim di Ferrari, seppur generica, arriva quando le voci di una versione a emissioni zero delle vetture del Cavallino Rampante circolavano già da tempo.
Le parole del patron di casa Maranello hanno quindi scosso il mondo dell’automotive: nonostante la crisi di risultati che si protrae da tempo in Formula 1, la Ferrari rimane uno dei brand più iconici e importanti nel mondo delle auto sportive di lusso e di conseguenza il suo esordio nel mondo della mobilità elettrica potrebbe segnare un vero e proprio spartiacque definitivo per l’industria dell’automotive.
A tal proposito ad attirare la nostra attenzione è stato il certificato Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766411 che ha come sottostanti proprio Tesla, Stellantis e Ferrari. Al momento della scrittura il Worst of è rappresentato dalle azioni Tesla. Vediamo cosa dice l’analisi tecnica sul titolo guidato dal miliardario sudafricano Elon Musk.
Tesla: l’analisi tecnica
Con il crollo di inizio anno Tesla ha perso il 40% del suo valore a Wall Street, prima di mettere a segno un parziale recupero (+20,95% dal recente minimo) verso i 690 dollari per azione. Quotava 816 dollari il 12 febbraio 2021, quando il titolo ha imboccato la via del ribasso che l’ha portato sotto quota 700 dollari il 23 febbraio per poi sprofondare verso area 530 dollari a inizio marzo. Lo strepitoso rally di Tesla, che ha interessato il titolo l’anno scorso, sembra che si sia preso una pausa fisiologica se si considera la corsa che è stata fatta finora.
A livello tecnico i corsi hanno testato e ripreso vigore a contatto con la trendline ascendente che conta la serie di minimi che si sono formati da marzo 2020. Dunque, nonostante il calo che ha interessato le quotazioni da inizio anno, la struttura di medio-lungo periodo rimane ancora valida e i recenti livelli di prezzo a Wall Street potrebbero fornire un’occasione per posizionarsi sulla lettera in linea con il trend dominante.
Investire sulla transizione verso la mobilità elettrica con i Certificati
Come evidenziato precedentemente, la situazione descritta sul settore dei veicoli elettrici è interessante se si guarda al Cash Collect Worst Of di Société Générale con ISIN XS2277766411. Questo prodotto è quotato dal 18 marzo 2021 sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana ad un prezzo di emissione, pari al Valore Nominale, di 100 euro e con scadenza massima di 24 mesi.
Il prodotto consente all’investitore di beneficiare di un flusso cedolare trimestrale in euro del 5,50% lordo (22% annualizzato lordo) a condizione che, alle varie date di valutazione, il sottostante con la performance peggiore del paniere sia pari o superiore alla Barriera (424,764 dollari per Tesla, 8,9148 euro per Stellantis e 98,16 euro per Ferrari).
Sempre su base trimestrale, dal secondo trimestre, se il sottostante con la performance peggiore del paniere è pari o superiore al suo rispettivo Strike (707,94 dollari per Tesla, 14,858 euro per Stellantis e 163,6 euro per Ferrari), il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e si riceverà il Valore Nominale pari a 100 euro più il Premio del periodo e quelli eventualmente non pagati in precedenza.
Alla Data di Valutazione Finale, il 15 marzo 2023, a condizione che il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, potranno verificarsi due scenari:
1 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o superiore alla Barriera, si riceverà il Valore Nominale di 100 euro più il premio del periodo e quelli non eventualmente pagati in precedenza.
2 - Se il prezzo del sottostante peggiore del paniere è pari o inferiore alla Barriera sul Capitale l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del sottostante peggiore del paniere, con conseguente perdita sul capitale investito.
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