Il 2022 sta per terminare e gli investitori del Bitcoin ancora sono nel pieno dell'inverno crittografico. Gran parte del valore di 68.990 dollari che le quotazioni della principale criptovaluta avevano raggiunto a novembre 2021 è evaporato, con una serie di eventi disasatrosi accaduti quest'anno.
L'implosione della stablecoin TerraUSD e il fallimento in ordine temporale di Celsius Network, Voyager Digital, Three Arrows Capital e soprattutto FTX di
Sam Bankman-Fried, a cui è seguito il default di BlockFi, hanno contribuito a spingere il valore del Bitcoin fino a 15.500 dollari. E
ancora l'effetto domino non si è arrestato, con altri grandi protagonisti crittografici che potrebbero ricorrere al Chapter 11 della legge fallimentare USA, primo tra tutti Binance.
In questo 2022 si è inoltre registrata una correlazione spiccata tra l'andamento del Bitcoin e quello delle azioni, a riprova del fatto che la moneta virtuale non è altro che un asset a rischio e non, come qualcuno voleva far credere, addirittura un bene rifugio in grado di rimpiazzare nella sua funzione un'attività come l'oro.
Bitcoin: le stime non andate in porto
Durante questo percorso accidentato sono state molte le previsioni lanciate da molti osservatori di mercato e grandi società su dove sarebbero andati a finire i prezzi della cripto più famosa. Alcune sono state più eclatanti, altre più contenute, ma vediamo quali sono risultate le più importanti, in una direzione o nell'altra, che hanno mancato decisamente l'obiettivo.
Draper Associates: 250.000 dollari
Il fondatore della società di venture capital Draper Associates, Tim Draper, nel 2018 aveva previsto che il Bitcoin avrebbe raggiunto 250.000 dollari alla fine del 2022. Affinché la previsione si avveri, sarebbe necessaria un'impennata del 1.400% dal prezzo attuale intorno a 17.000 dollari. Quando all'inizio di dicembre gli hanno chiesto se quella stima fosse ancora valida, Draper ha risposto in maniera affermativa, estendendo però la tempistica di sei mesi.
L'ottimismo dell'imprenditore deriva dal fatto che "alcune monete più deboli diventeranno reliquie, con una fuga verso la qualità in monete come Bitcoin". Inoltre, a suo giudizio, c'è la variabile donne da sfruttare. "Dal momento che le donne controllano l'80% della spesa al dettaglio e solo uno su sette portafogli Bitcoin sono attualmente detenuti da donne, la diga sta per rompersi", ha affermato.
Nexo: 100.000 dollari
L'Amministratore Delegato di Nexo, Antoni Trenchev, ad aprile di quest'anno dichiarò che entro 12 mesi il Bitcoin avrebbe potuto superare i 100.000 dollari. Ancora vi sono quattro mesi di tempo affinché possa avverarsi la previsione, ma il CEO riconosce che sarà improbabile che la valuta digitale arrivi presto a un tale livello. "Sono piacevolmente sorpreso dalla stabilità dei prezzi delle criptovalute, ma non penso che siamo ancora fuori dai guai e che gli effetti di secondo e terzo ordine debbano ancora manifestarsi, quindi sono un po' scettico su una ripresa a forma di V", ha detto Trenchev.
JP Morgan: 13.000 dollari
Il 9 novembre 2022 gli analisti di JP Morgan avevano previsto, nel pieno di un sell-off di Bitcoin, un tracollo della cripto a 13.000 dollari nelle settimane successive. Quello è il livello di costo per i produttori che quindi funge da floor. La discesa sarebbe stata giustificata, secondo gli esperti, da quello che chiamano "deleveraging crittografico" che tende a esercitare una certa pressione sui prezzi. Le quotazioni attuali di Bitcoin non sono così distanti, ma in pochi giorni sarà difficile che potranno precipitare fino al target disegnato dalla banca d'affari americana, vista la volatilità attuale.
Carol Alexander: 10.000 dollari
Prima della tempesta arrivata nel 2022, ci fu chi come Carol Alexander, professore di finanza alla Sussex University, si aspettava un crollo di Bitcoin almeno fino a 10.000 dollari. Questa è una nota di merito, perché la previsione arrivò a dicembre dello scorso anno, quando molte cose ancora non erano successe, sebbene dal top storico Bitcoin avesse già perso il 30% del suo valore.
La sua chiamata ribassista si basava sull'idea che la criptovaluta avesse scarso valore intrinseco e fosse utilizzata principalmente per scopi speculativi. "Se fossi un investitore ora penserei di uscire presto da Bitcoin perché il suo prezzo probabilmente crollerà l'anno prossimo", ha detto nel 2021. Il prezzo non è sceso fino a quel livello, ma il professore si sente soddisfatto circa la sua stima. "Rispetto alle previsioni degli altri, la mia era di gran lunga la più vicina", ha affermato.