Il
Bitcoin continua a perdere posizioni scendendo a 26.400 dollari, il
livello più basso degli ultimi due mesi. Qualche tempo fa, la principale criptovaluta ha illuso i suoi sostenitori portandosi a 31.000 dollari, un livello doppio rispetto ai minimi fatti segnare a 15.500 dollari a novembre 2022. Il rally è stato sostenuto dal raffreddamento dell'inflazione e dalle aspettative che la
Federal Reserve allentasse il ritmo dei rialzi dei tassi d'interesse.
Quest'ultima attesa è ancora più forte adesso che negli Stati Uniti è in corso una crisi bancaria che accresce la probabilità di una recessione. Tuttavia, i trader stanno vendendo il Bitcoin e si sta manifestando un segnale che preoccupa il mercato, ossia la perdita di quella correlazione che va avanti da oltre un anno tra la valuta digitale e le azioni.
Bitcoin: ecco perché sta crollando
Cosa sta succedendo nei mercati crittografici? Innanzitutto vi è un dato statistico da mettere in luce. Il prossimo anno ci sarà l'
halving del Bitcoin, ossia il dimezzamento delle monete estratte durante il mining. L'evento, che avviene ogni quattro anni, solitamente produce un rally che inizia circa 12 mesi prima e si conclude anche fino a 24 mesi dopo (
Il Bitcoin a un anno dall'halving: la storia dice che sarà rally). C'è però anche da considerare che
durante la stagione primaverile-estiva il Bitcoin non è nuovo a rocambolesche ricadute.
Guardando da vicino la situazione del momento, si può dire che il sentiment degli operatori risulta alquanto depresso. Il Crypto Fear and Greed Index è sceso a 49 oggi, indicando un sentiment neutrale ma ai livelli più bassi dall'inizio di marzo, quando un selloff ha spinto il Bitcoin vicino a 20.000 dollari.
A contribuire a questo umore sul mercato vi sono stati almeno tre fattori. Uno riguarda la
sospensione dei prelievi da parte di Binance, il più grande exchange crittografico del mondo. Ciò è stato determinato dall'alto volume delle transazioni in sospeso, ha riferito la società, ed è durato poco. Tuttavia, è bastato per riportare alla memoria rapidamente le vicende di altre situazioni simili nel recente passato che hanno poi condotto al crack di importanti operatori come FTX di
Sam Bankman-Fried.
Un secondo fattore concerne la presa di posizione di importanti market maker come Jane Street e Jump Crypto, che si stanno ritirando dal trading digitale negli Stati Uniti ridimensionando anche le loro ambizioni crittografiche a livello globale. I volumi sono "diminuiti materialmente sugli scambi e le notizie di questa settimana di due grandi market maker che escono da un certo numero di Borse hanno avuto un impatto sul sentiment", ha affermato Richard Galvin, co-fondatore del gestore di fondi Digital Asset Capital Management.
Un terzo fattore si riferisce alle repressioni normative da parte delle autorità statunitensi che minacciano di mettere fortemente sotto pressione il settore crittografico, alla luce degli scandali e delle bancarotte che si sono susseguiti nell'ultimo anno. "Il recente attacco di vendita ha a che fare con le istituzioni finanziarie tradizionali che cercano di scaricare le loro risorse digitali guidate dalle repressioni normative sulle criptovalute e dalla necessità di gestire i loro bilanci", ha affermato Robert Alcorn, Amministratore delegato di Clearpool, un protocollo di prestito finanziario decentralizzato.
"I tentativi del Bitcoin di sfondare quota 30.000 dollari sono stati vanificati da un triplo colpo di coda: problemi di congestione sulla blockchain, vincoli di liquidità causati dal ridimensionamento dei principali market-maker Jane Street e Jump Crypto, e autorità di regolamentazione sempre in agguato", ha dichiarato Antoni Trenchev, co-fondatore di Nexo.
Bitcoin: gli analisti vedono nero
La situazione a tinte fosche che si è presentata non lascia molto ottimismo per i prossimi mesi sul fatto che il Bitcoin possa nuovamente rilanciarsi verso la continuazione del rally interrotto.
Secondo Alex Kuptsikevich, analista del broker FxPro, "il ritorno del Bitcoin a 25.000 dollari sembra una prospettiva reale nei prossimi giorni". L'esperto ritiene che il modello tecnico locale offra pochi motivi per essere fiduciosi, con "il crollo del Bitcoin al di sotto della media mobile a 50 giorni all'inizio di questa settimana e la stagnazione sotto il supporto di 27.500 dollari". Markus Thielen, capo della ricerca di Matrixport, ha detto che sarà "cauto e short fino a quando i prezzi del Bitcoin non scenderanno a 24.600 dollari".
Bitcoin: cosa ci dice la stagionalità
Di una possibile discesa del Bitcoin ne ha parlato anche Luca Discacciati in un recente video intitolato “ Crolli in vista per Bitcoin?”. Nel video Luca utilizza la stagionalità per stimare l’andamento dei prezzi del Bitcoin nei mesi di maggio e giugno.
Dallo studio della stagionalità emerge che gli strumenti quotati sui mercati finanziari tendono a far registrare fluttuazioni con una certa ciclicità. Di conseguenza, con l’aiuto delle serie storiche è possibile provare a stimare in anticipo l’andamento futuro di un indice, di una materia prima, di una valuta e di qualsiasi altro strumento finanziario.
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